Dal primo ottobre 2021 in Belgio sarà vietato allevare e commercializzare razze di gatti con le orecchie piegate in avanti, come lo Scottish Fold e la sua variante a pelo lungo Highland Fold, nato da incroci con il Persiano. La forte decisione del governo belga è stata presa a causa delle gravi patologie associate alla mutazione responsabile del carattere tanto apprezzato a livello estetico. Nello Scottish Fold questa anomalia nello sviluppo delle cartilagini, l'osteocondrodisplasia, può provocare infatti non solo il caratteristico piegamento delle orecchie ma anche gravissime malformazioni allo scheletro e alle articolazioni. Per questi motivi già da tempo l'allevamento della razza è spesso criticato e messo in discussione, e ci sono diverse associazioni di settore che non riconoscono la selezione o l'hanno addirittura vietata.
Il Belgio ha deciso quindi di non rimandare alle associazioni e ai singoli allevatori la scelta di fermare selezioni tanto pericolose, come purtroppo accade nella maggior parte dei casi: «Le uniche azioni di contrasto sono spesso prese di posizione di singole associazioni, ma siccome ognuno fa un po' come vuole è tutto lasciato all'autodisciplina», spiega Sonia Campa, esperta nella relazione uomo-gatto, membro del comitato scientifico di Kodami e protagonista dell'ultima puntata di WhatTheFaq dedicata al comportamento felino. «Siccome è un problema internazionale servirebbero azioni coordinate più ampie e che coinvolgano tutti, anche per questo si tratta di una decisione importante. Bisogna fermare queste selezioni praticate solo per motivi estetici su animali palesemente malati».
L'estetica prima dell'etica e della salute
Una decisione che finalmente mette al centro la salute degli animali selezionati e allevati puramente per questioni estetiche, una tendenza sempre più diffusa e che spesso contrasta con tutte le evidenze scientifiche e non ha nulla di etico: «Questa anomalia nello sviluppo di cartilagini e ossa, che può generare alterazioni gravissime e malformazioni molto dolorose per i gatti, compare sia in omozigosi che in eterozigosi. Queste possono comparire sin da subito oppure in età avanzata, e non basta evitare l'incrocio tra consanguinei, come invece sostengono alcuni allevatori», continua Sonia Campa. Da anni ormai sono note le gravi patologie associate alla mutazione che causa la piegatura delle orecchie e che spesso non permette nemmeno ai gatti di vivere secondo la loro natura: «I problemi riguardano soprattutto le articolazioni di zampe, vertebre e coda. La mutazione può causare osteoartriti molto dolore che incidono pesantemente sulla mobilità del gatto, che dovrebbe essere una della caratteristiche principali di queste specie – sottolinea l'esperta – Nei casi gravi gli animali non riescono più a muoversi, zoppicano o possono restare addirittura paralizzati. E questo succede molto presto, anche già a sette od otto anni. Gli animali conducono quindi una vita di sofferenza sia fisica che mentale, e sono impossibilitati a mettere in atto tutti i comportamenti più naturali e scontati della specie. Immaginate la stress e la sofferenza di un gatto che non riesce nemmeno a muoversi o a saltare come vorrebbe».
Non solo lo Scottish Fold
Si parla sempre troppo poco dei problemi di salute di alcune razze di gatti, questo perché non esistono regole condivise o organi che decidono per tutti. La maggior parte delle decisioni è rimandata alla sensibilità di associazioni e allevatori, che a volte cercano di negare o minimizzare il problema. Ognuno ha le sue regole o i suoi standard e questo può generare confusione o cattiva informazione tra il pubblico. «Anche i Persiani, o in generale le razze brachicefale per esempio, proprio come per i cani possono avere gravissimi problemi di respirazione – chiarisce Campa – Oppure il Manx, che per fortuna è poco conosciuta. Nasce senza coda e di fatto la sua assenza è dovuta a una mutazione letale in omozigosi che causa malformazioni scheletriche simili a quelle dello Scottish. Purtroppo oggi tutte le razze per un motivo o per un altro hanno rogne o problemi di salute».
La sola scelta del Belgio non basterà, c'è ancora molta strada da fare per quanto riguarda l'etica e il benessere animale delle selezioni allevate: «L'unica speranza è la sensibilità che nel tempo potrà cambiare tra allevatori e le associazioni, che solo autoregolamentandosi possono porre fine a queste e altre selezioni che non hanno nulla di etico. Negli anni probabilmente si potrebbe arrivare a un divieto definitivo, almeno per lo Scottish, perché ci sono prove oggettive ed evidenti riguardo la sua salute. Ma sul Persiano, per esempio, se ne parla da anni ma è meno eclatante e nel frattempo non è cambiato niente», conclude l'esperta del comitato scientifico di Kodami.
Ancora una volta il contributo più importante dovrà venire dal basso, adottando in maniera consapevole, evitando alcune selezioni e soprattutto spingendo per avere una politica e un'informazione che smetta di mettere al centro dell'attenzione l'estetica e che valorizzi finalmente l'individualità, il benessere degli animali e il valore della relazione.
Le domande dei lettori a Kodami e le risposte dell'esperta Sonia Campa