Il 2024 è l'anno dei camelidi: a raccomandarlo la FAO, l'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura dell’ONU che ha ritenuto necessario dedicare il nuovo anno a cammelli, dromedari, lama, alpaca, guanachi e vigogne per il loro importante ruolo nel raggiungimento dei cosiddetti Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Prosperando, infatti, in luoghi dove altre specie di animali non possono sopravvivere, i camelidi sono simbolo di resilienza ai cambiamenti climatici, ma sono anche fondamentali nella protezione degli ecosistemi, nella conservazione della biodiversità e nel garantire la sicurezza alimentare per milioni di famiglie, in particolare comunità indigene e locali in oltre 90 paesi.
La risoluzione per approvare l’Anno Internazionale è stata presentata dall’Ecuador e approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite parecchio tempo fa, il 17 ottobre 2017, ma sono dovuti passare ben sei anni prima di arrivare al lancio dell'iniziativa avvenuta il 4 dicembre scorso a Roma. Adesso però è ufficiale.
La situazione degli ultimi cammelli selvatici (Camelus ferus) è però pessima, tanto che la specie è inserita nella Lista Rossa dell'IUCN come "criticamente minacciata". Diversa quella dei camelidi domestici allevati che, invece, sono quasi raddoppiati negli ultimi vent’anni, passando da 22 milioni nel 2001 a 39 milioni nel 2021. La loro origine risale a 45 milioni di anni fa quando i primi esemplari apparvero in Sud America mostrando subito la loro formidabile capacità di sopravvivere in circostanze sfidanti, percorrendo lunghe distanze in condizioni estreme e resistendo lunghi periodi senza acqua.
Questa dote, però, tra quelle per cui è stato dedicato loro quest'anno, è la stessa che li ha resi protagonisti di un terribile sfruttamento: i cammelli, infatti, insieme ai dromedari, sono tra gli animali più impiegati per l'intrattenimento turistico ovvero per il trasporto degli escursionisti nelle cammellate al tramonto o per le gite alle Piramidi e sono sempre loro che vengono esposti nei concorsi di bellezza.
Per questo la PETA, ma non solo, esorta da anni i viaggiatori ad evitare le cavalcate su questi animali per non alimentare questo orribile business dietro al quale c'è un commercio violento che lascia i cammelli picchiati e insanguinati prima di mandarli infine al macello. Davanti a questa realtà, visto che è il loro anno, sarebbe bello fare qualcosa anche per il benessere di questi bellissimi animali e non dedicargli il 2024 solo per i grandi vantaggi che portano all'essere umano.