Colombi, rondoni, ricci, merli, ma anche capriolo, volpi, tassi e lupi: sono solo alcune delle specie animali che nel corso del 2023 sono passate per il Canc, il Centro Animali non Convenzionali di Grugliasco, che da inizio 2020 ha stretto un accordo di collaborazione con la Città Metropolitana di Torino e la struttura didattica speciale Veterinaria degli Studi di Torino per avviare, tra le altre cose, anche la sperimentazione del servizio “Salviamoli insieme on the road”.
Nell’anno che si è appena concluso la collaborazione tra enti (rinnovata anche per il 2024) ha consentito di curare quasi 5mila animali selvatici trovati in difficoltà, recuperati da privati cittadini o dagli agenti faunistico-ambientali della Città Metropolitana di Torino. Come accennato, la maggior parte dei salvataggi ha riguardato i colombi (645 esemplari), i rondoni (499), i ricci (494), i merli (300), i caprioli (103), le volpi (44), i rapaci (62) e i tassi (11). Gli interventi di recupero e salvataggio sul posto nell’ambito di “Salviamoli insieme on the road” sono stati 250, mentre le segnalazioni telefoniche dei cittadini sono state 1.120. Il servizio è attivabile 24 ore su 24 tutti i giorni, con una chiamata alla linea telefonica 3494163385, e a curarlo è il Dipartimento Universitario di Scienze Veterinarie cura il servizio per conto della Città metropolitana. Si tratta di un servizio molto importante per la tutela della fauna selvatica, perché garantisce il soccorso sanitario e la cura degli animali selvatici malati o feriti e i successivi interventi di riabilitazione.
Tra gli interventi degni di nota portati a termine nel 2023, il salvataggio dell’aquila reale ribattezzata Elisabetta. Il 13 aprile del 2023 l’esemplare è stato trovato da un agente faunistico ambientale della Città metropolitana in Val Thuras, nel territorio del Comune di Cesana Torinese, priva di forze, con una profonda lacerazione della pelle intorno al becco e una lesione all’articolazione dell’ala, con una cisti contenente liquido di provenienza sinoviale. Quasi certamente aveva lottato con altri esemplari della sua specie, forse addirittura con i suoi genitori, che la consideravano ormai svezzata e in grado di prendere il volo per cercare un proprio areale in cui vivere. La lotta l’ha vista soccombere, e il rapace è caduto a terra, incapace di riprendere il volo. Portata al Canc, è stata curata e ha affrontato un difficile percorso di riabilitazione che ha portato alla fine al suo ritorno in natura, con la liberazione nella zona pascoliva a monte del Santuario di Santa Elisabetta, nel territorio del Comune canavesano di Colleretto Castelnuovo.
A maggio è stato poi il turno di 9 anatroccoli in difficoltà nel cortile di uno stabile di via Mentana, a Torino. pprofittando di un luogo riparato e sicuro, una femmina di Germano reale molto probabilmente è riuscita a nidificare, e i giovani volatili, non ancora in grado di seguire la madre, sono stati segnalati alla Polizia locale della Città metropolitana per evitare che finissero isolati o peggio investiti nel tentativo di raggiungere le rive del Po. Il 2 maggio un istruttore direttivo di vigilanza e un agente sono intervenuti, catturando la mamma e i piccoli e portandoli in riva al fiume, in sicurezza.
Ancora, a novembre, un cittadino ha trovato una tartaruga rarissima e a rischio di estinzione nel parco della zona San Quirico di Nichelino. Si tratta di un esemplare di tartaruga aracnoide (nome scientifico Pyxis arachnoides), originario della costa meridionale del Madagascar, che vive nella radure delle foreste tropicali e nelle boscaglie aride e che si adatta con difficoltà alla vita in cattività.Quasi certamente abbandonato dopo un acquisto sconsiderato, è stato portato al Canc, dove è rimasto per quasi un mese prima di essere affidato a una struttura zoologica adeguata.
A dicembre altri due interventi delicati: il primo dicembre gli agenti del Nucleo faunistico della Polizia locale della Città metropolitana di Torino hanno catturato una femmina di capriolo che, dopo aver attraversato il centro urbano di Settimo Torinese rischiando di essere investita, si è rifugiata all'interno del parco Nilde Iotti. Una volta messa in sicurezza è stata liberata in un’area idonea sulla collina torinese. Infine, pochi giorni prima della fine dell’anno, la liberazione di un cervo rimasto incastrato in una rete metallica posizionata all’esterno di un capanno per gli attrezzi nella frazione Maniglia del Comune di Perrero, in Val Germanasca. Dell’animale, dell’età di circa 5-6 anni, si occupano un tecnico faunistico che lavora nell’ambito di “Salviamoli insieme on the road” e uno dei veterinari del Canc, che provvede ad anestetizzarlo per poterlo avvicinare. Una volta anestetizzato è stato liberato dalla rete, curato e poi liberato in natura.