Una ricerca condotta dalla Curtin University ha identificato delle ossa fossili di 100 milioni di anni scoperte nel Queensland occidentale, in Australia, come appartenenti a una nuova specie di pterosauro, i rettili volanti che vivevano all’epoca dei dinosauri, nominato Haliskia peterseni. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.
I resti fossili analizzati furono originariamente scoperti nel 2021 da Kevin Petersen, curatore del museo Kronosaurus Korner. Basandosi sulla forma del cranio, sulla disposizione dei denti e sulla forma dell'osso della spalla, il team di ricerca, guidato da Adele Pentland, ricercatrice della Curtin's School of Earth and Planetary Sciences, ha identificato l'esemplare come un pterosauro anhangueriano del tardo Cretaceo inferiore. Questo gruppo di pterosauri è noto per aver vissuto in tutto il mondo, incluso quelli che oggi sono Brasile, Inghilterra, Marocco, Cina, Spagna e Stati Uniti.
«Con un'apertura alare di circa 4,6 m – ha spiegato Pentland – Haliskia sarebbe stato un temibile predatore circa 100 milioni di anni fa, quando gran parte del Queensland centro-occidentale era sommerso, coperto da un vasto mare interno e posizionato dove si trova oggi la costa meridionale del Victoria. L'attenta preparazione da parte del signor Petersen ci ha fornito i resti dell'esemplare più completo di qualsiasi pterosauro scoperto fino ad oggi in Australia. Haliskia è completo al 22%, più del doppio rispetto all’unico altro scheletro parziale di pterosauro trovato in Australia».
La ricercatrice ha poi aggiunto ulteriori informazioni sul fossile: «L'esemplare comprende mascelle inferiori complete, la punta della mascella superiore, 43 denti, vertebre, costole, ossa di entrambe le ali e parte di una gamba. Sono presenti anche ossa della gola molto sottili e delicate, che indicano una lingua muscolosa, che aiutava l’animale a nutrirsi di pesci e cefalopodi».
Haliskia peterseni si unisce a diversi importanti esemplari fossili marini esposti al Kronosaurus Korner, tra cui Kronosaurus queenslandicus, il più grande rettile marino con un cranio lungo almeno 2,4 m, il plesiosauro Eromangasaurus e l'ittiosauro Platypterygius. Petersen ha affermato che quest'ultima scoperta rappresenta un entusiasmante passo in avanti per la scienza, l'istruzione e il turismo regionale: «Sono entusiasta che la mia scoperta appartenga ad una nuova specie, poiché il fulcro della mia passione sta proprio nel contribuire a modellare la nostra conoscenza moderna delle specie preistoriche».