Le giraffe sono tra i mammiferi africani più iconici e carismatici in assoluto, grazie soprattutto al loro inconfondibile aspetto, al manto maculato e ai loro lunghi ed eleganti colli forgiati da milioni di anni di evoluzione. Questi enormi e carismatici erbivori vengono spesso raffigurati come animali tranquilli e pacifici, che non fanno altro che spostarsi da un albero all'altro nella calura della savana africana. In pochi però sanno che in particolari circostanze questi enormi mammiferi possono dare vita ad alcuni degli scontri più violenti e cruenti dell'intero regno animale, che talvolta può persino costare la vita: le lotte a colpi di collo tra maschi.
Le giraffe vivono generalmente in società poligame, in cui numerose femmine vengono controllate e si accoppiano con un singolo maschio dominante. Per potersi però conquistare il diritto all'accoppiamento, i maschi devono misurarsi tra loro per stabilire le gerarchie e guadagnarsi così l'accesso a un maggior numero di femmine. I duelli in periodo riproduttivo possono avvenire in due modi e in entrambi i casi c'entrano i loro lunghi e iconici colli, utilizzati sia per valutarsi senza arrivare a un vero e proprio scontro, ma anche e soprattutto per combattere in maniera sorprendentemente violenta.
Questo comportamento ritualizzato è noto come necking e coinvolge esclusivamente i maschi adulti e riproduttivi. Nel low-intensity necking i due contendenti si valutano a vicenda incrociando e strofinando tra loro i rispettivi colli. In questo tipo di duello ritualizzato non c'è un vero e proprio scontro e vince il maschio che riesce a mantenersi più eretto mettendo semplicemente in mostra tutte le proprie qualità e capacità fisiche. Talvolta, però, questo confronto non è sufficiente a stabilire chi avrà accesso alle femmine ed è in questi casi che i due pretendenti si scontrano in un duello violento, che può persino costare la vita.
Quando nessuno dei due maschi intende lasciare il passo all'altro lo scontro diventa inevitabile e i due si preparano quindi per il cosiddetto high-intensity necking, ovvero un violento e impetuoso combattimento a colpi di collo. Per prima cosa i due maschi si posizionano uno di fronte all'altro e leggermente defilati su un lato. Successivamente, allargano le lunghe zampe anteriori, per avere così maggiore presa sul terreno e poter soprattutto sferrare colpi più ampi e potenti possibili.
Quando lo scontro vero e proprio ha inizio, entrambi i contendenti cominciano a far oscillare i loro lunghi colli, innescando durissime lotte con poderosi colpi di collo, testa e corna, più propriamente chiamate nelle giraffe ossiconi. Le dispute sono impressionati e talvolta anche estremamente violente, soprattutto perché un maschio adulto, più grosso di una femmina, può arrivare a pesare anche oltre una tonnellata. La potenza di ogni colpo dipende quindi sia dal peso dell'animale, ma anche dall'ampiezza dell'oscillazione con cui viene sferrato, e può quindi persino spaccare le ossa.
Il combattimento di solito dura pochi minuti, ma talvolta può protrarsi anche per oltre mezz'ora se ne nessuno dei due intende mollare. Alternandosi a vicenda, entrambi i maschi continuano quindi a colpirsi ripetutamente e a tentare di schivare gli attacchi dell'avversario, in un combattimento che vista la stazza dei lottatori può anche causare danni e ferite molto gravi. Sebbene infatti la maggior parte degli scontri non abbia solitamente conseguenze gravi, sono stati talvolta osservati maschi usciti parecchio malconci dai duelli, con mascelle o colli fratturati o che hanno addirittura perso la vita.
Una volta terminato poi il duello, il maschio vincitore può talvolta anche montare in segno di dominanza il perdente, ma soprattutto si guadagnerà la possibilità di accoppiarsi con un maggior numero di femmine, aumentando così il proprio successo riproduttivo. Da sempre considerati animali pacifici e persino sornioni, le giraffe sono in realtà mammiferi molto più complessi, sorprendenti e sfaccettati di quanto si possa pensare, nonostante siano tra le specie più note e conosciute in assoluto.
Studi recenti stanno infatti cambiando molto la nostra comprensione di questi animali, sia da un punto di vista strettamente biologico che comportamentale. Una ricerca recente, per esempio, ha scoperto che possiedono un'organizzazione sociale molto più complessa di quanto ritenuto un tempo e che può addirittura essere paragonata a quella degli elefanti o delle orche. Inoltre, da sempre tutte le giraffe africane sono state considerate una specie unica (Giraffa camelopardalis) e solo grazie a studi recenti è stato invece dimostrato che in realtà rappresentano un complesso di almeno quattro specie distinte.
Questo ha complicato non poco anche la loro conservazione, poiché tutte le popolazioni di giraffa continuano inesorabilmente a diminuire drasticamente a causa dell'attività umane e alcune rischiano quindi seriamente l'estinzione. Proteggerle sarà però più facile se avremo una comprensione ancora più accurata della loro società e se inizieremo a considerarle quali sono, ovvero mammiferi profondamente sociali e intelligenti, con ognuna delle specie oggi riconosciute unica e irripetibile, meritevole perciò di essere protetta e salvata per assicurare un futuro a loro e alle savane che da sempre ospitano questi iconici animali.