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22 Novembre 2022
17:20

I video di Tik Tok che mostrano gli animali come oggetti e la storia dei percebes

Ultimamente girano su Tik Tok video di percebes, rari crostacei delle coste atlantiche, che vengono esaltati solo per il loro gusto e la loro prelibatezza, mentre in realtà sono importanti elementi degli ecosistemi marini.

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Su Tik Tok è possibile trovare qualsiasi tipo di contenuto e molti di questi hanno una ricetta in comune: animali rari e un pizzico di sbalordimento immotivato. Ecco, dunque, che organismi straordinari, che andrebbero celebrati per i loro meravigliosi adattamenti, diventano l'ennesimo contenuto online strappato dal suo habitat originario e pronto per essere descritto come, ad esempio, cibo raro e lussuoso.

Fra questi video, ultimamente, ne circolano parecchi che riguardano crostacei introvabili in Italia: i piedi di cornucopia (Pollicipes pollicipes), meglio conosciuti in spagnolo come percebes.

Quasi tutti i video sono simili l'uno all'altro: il crostaceo è morto nelle mani di una persona che lo mostra alla telecamera. Dopo aver descritto l'animale superficialmente, poi, se ne esalta le qualità culinarie e il contenuto si chiude cucinandolo e gonfiando la fama dell'incredibile delizia che il produttore di video acchiappa views andrà a gustare.

Descrivere un animale solo come cibo non solo è avvilente e lesivo della dignità di organismi con una storia evolutiva di migliaia di anni, ma contribuisce al pericoloso processo di oggettificazione degli animali. Secondo questa visione antropocentrica e specista, gli esseri viventi che condividono il Pianeta con noi non sono altro che strumenti utili a sfamare, arricchire e divertire la specie Homo sapiens.

È chiaro che gli organismi viventi non possono essere ridotti a meri oggetti ad uso e consumo esclusivo dell'uomo e bisogna sempre tener conto che anche un animale fisso al substrato come un piede di cornucopia nasconde segreti impressionanti racchiusi in uno scrigno biologico.

Cosa sono i percebes o piedi di cornucopia

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Dunque, non sono solo crostacei poggiati sulle rocce pronti per essere colti e cucinati in padella, i Pollicipes pollicipes sono animali a tutti gli effetti, con necessità ecologiche ben specifiche.

Immaginiamo di trovarci su un'assolata spiaggia portoghese e all'imbrunire decidiamo di sederci su un molo di legno ad osservare un ultima volta la furia dell'Oceano Atlantico che si infrange sulla costa. Oggi, però, l'acqua è calma e la marea è bassa. Gli uccelli marini sono lontani e la nostra ombra ha spaventato i pesci intorno a noi.

Gli unici a farci compagnia sono dei piccoli crostacei attaccati alle pesanti travi del molo che, dopo anni di mareggiate, hanno accumulato generazioni infinite di percebes. Non si muovono eppure sono animali dal ciclo vitale piuttosto complesso.

I percebes crescono in gruppi sulle rocce, sugli scafi delle navi, sui moli e su ogni altra cosa possa essere un substrato solido e immerso nell'acqua per la maggior parte del tempo. Si tratta di un animale filtratore che vive di particelle organiche che può raccogliere dall'acqua grazie a delle particolari strutture presenti nel duro carapace. Strutture dette cirri che convogliano l'acqua con movimenti rapidi per farla passare in un complesso sistema filtrante che blocca le particelle utili per la sua dieta.

Le larve passano attraverso sette stadi di nuoto libero in poco più di un mese. Durante questo tempo la larva si nutre attivamente nuotando in acqua e si accresce muta dopo muta, fino a trovare un substrato ottimale dove sviluppare la forma adulta sessile, ovvero ancorata.

Come la conservazione della biodiversità è influenzata dall'opinione pubblica

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Il crostaceo è diffuso principalmente sulle coste dell'Atlantico e in Europa si trova quasi solo in Portogallo e Spagna. Data la sua rarità è considerato una prelibatezza con i prezzi della sua vendita al dettaglio possono raggiungere anche cifre stratosferiche. Ogni anno, dunque, partono sfrenate cacce per cercare di accaparrarsi i rari esemplari della specie che di anno in anno stanno diventando sempre più introvabili.

Il meccanismo per cui un animale raro acquista sempre più valore per la legge della domanda e dell'offerta, però, non fa altro che esasperare ancor di più la caccia. Nonostante ciò, ad oggi non esistono stime affidabili di quanto ammonta la reale popolazione di percebes e tutto è dovuto al poco interesse mediatico rivolto a queste specie.

Si parla spesso, infatti, delle così dette "specie bandiera", ovvero quegli organismi animali o vegetali particolarmente carismatici che fungono come un'antenna che catalizza l'attenzione del pubblico. Le specie bandiera più famose possono essere trovate principalmente fra i mammiferi di grossa taglia, esteticamente gradevoli e riconoscibili a differenza degli sfortunati percebes. A volte la specie bandiera può fungere anche da "specie ombrello", ossia organismi la cui protezione, come l'istituzione di parco o di un'area protetta, influenza indirettamente anche tutti gli altri esseri viventi della zona.

In ogni caso gli sforzi di conservazione dovrebbero essere diretti anche ad animali come i percebes, le cui larve sono elementi fondamentali del plancton marino. Queste, infatti, fanno parte della complessa rete alimentare marina, alimentando l'incredibile e ricca biodiversità delle acque. Riuscire a preservare quelle forme di vita alle quali solitamente non prestiamo troppa attenzione, quindi, non significa soltanto restituire loro dignità, ma anche assicurarsi un corretto equilibrio degli ecosistemi.

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