Tra i numerosi video fake che girano sui social, quelli sulla pesca a mani nude in pozze di fango risultano essere tra i più popolari. Sono ormai centinaia i canali che pubblicano video del genere ogni giorno e alcuni di questi raggiungono milioni di visualizzazioni, che portano considerevoli guadagni a chi li carica online. Purtroppo, però, non si tratta solo di video montati ad hoc per fare click, ma di un’opera di crudeltà che non tiene conto della sofferenza degli animali coinvolti.
La struttura di questi video è bene o male sempre la stessa: la telecamera inquadra una pozza di fango o l’argine di un fiume, il fango inizia a muoversi e improvvisamente sbuca la testa di un pesce da sotto terra, azione sempre accompagnata da una musica ad effetto. Già il solo fatto che chi registra il video abbia puntato la telecamera esattamente dove sarebbe sbucata la testa del pesce dovrebbe farci riflettere sulla veridicità del filmato. A questo punto un attore si finge sorpreso come se non avesse mai visto un pesce del genere, ma riesce comunque a catturarlo al primo colpo semplicemente afferrandolo con le mani. Nonostante alcuni utenti si lamentino della crudeltà di usare dei pesci vivi fuori dall’acqua, i loro commenti si perdono nella miriade di interazioni positive che questi video ricevono.
Spesso sono usati dei pesci gatto (ordine Siluriformes) poiché alcune di queste specie hanno la capacità di resistere fino a 3 ore fuori dall’acqua, in alternativa vengono usati altri pesci di fiume di taglia maggiore come carpe e simili che però possono resistere solo per alcuni minuti. Quando teniamo un pesce fuori dall’acqua questo non può respirare perché ha bisogno che l’acqua entri nelle branchie per effettuare gli scambi gassosi, quindi in questi video i pesci muoiono lentamente per asfissia.
Alcuni degli animali usati nei video sono già morti, infatti non si muovono nemmeno quando l’attore finge di catturarli con le mani: quando un pesce vivo si trova fuori dall'acqua si dimena per cercare di tornare nel suo habitat esattamente come farebbe una persona che, al contrario, si trova in acqua e sta annegando. I pesci gatto, invece, sfruttano la loro abilità di resistere fuori dall’acqua per spostarsi da un corso d’acqua in un altro nelle vicinanze, in maniera simile a come fanno le anguille adulte, ma non è mai stata scoperta una specie di questi pesci che scavasse tunnel nel fango come mostrato nei video incriminati.
Esistono dei pesci che sono in grado di vivere nel fango e sono i dipnoi, o pesci polmonati: questi fanno parte dei Sarcopterygii, la classe di pesci che ha dato origine ai tetrapodi (ossia i vertebrati terrestri come anfibi, rettili, uccelli e mammiferi), e hanno modificato la vescica natatoria nel corso dell’evoluzione fino a renderla una sorta di polmone primitivo, da cui il nome di pesci polmonati; questi animali sfruttano la loro capacità di sopravvivere nel fango durante i periodi di siccità in cui le pozze d’acqua che abitano si asciugano, scavando una tana nel substrato ancora umido e secernendo un muco dalla pelle che li aiuta a mantenere il giusto grado di umidità per diversi mesi, fino a quando le piogge non riempiono di nuovo i corsi d’acqua.
Quindi quando vi trovate davanti un video simile a quello mostrato sappiate che si tratta sicuramente di un fake e che i suoi creatori non hanno tenuto conto della sofferenza degli animali usati per guadagnare attraverso click facili online.