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11 Giugno 2022
19:44

I video degli orsi inseguiti in Trentino. Enpa: «Aiutateci a identificare i colpevoli»

Ancora una volta vengono diffusi i video di automobilisti che inseguono la fauna selvatica in Trentino. Le vittime, questa volta sono gli orsi della Val di Ledro.

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Da alcuni giorni circolano sui social due video, girati in Trentino, che riprendono alcune vetture intente ad inseguire degli orsi, terrorizzandoli e costringendoli a rischiare la vita correndo al limite delle proprie forze. In un caso la strada non è riconoscibile con certezza, mentre il secondo video è stato ripreso sulla statale dell'Ampola, ovvero la strada che collega la Val di Ledro con Storo, verso il confine con la Lombardia. Esattamente il luogo dove poche settimane fa è stata segnalata la presenza di un'orsa con i cuccioli, la quale viene riportata anche sulla mappa pubblicata dalla Provincia Autonoma di Trento.

Mentre accelera, un automobilista grida: «Orso, vieni orso! Dove vai? Vieni a fare il pane?». Sono immagini crudeli, che noi non ripubblichiamo, che ritraggono il comportamento irresponsabile di persone che dimostrano una profonda mancanza di empatia verso gli animali. Gli orsi sono costretti a fuggire, spaventati dal rumore, dalle luci e dal contesto stesso che risulta certamente di difficile comprensione e che dagli animali è interpretato come una minaccia da cui scappare il più velocemente possibile, nonostante il rischio di perdere la vita nel tentativo di sopravvivere.

«La presenza di una cucciolata nella zona in cui avvengono questi atti incresciosi, amplifica ulteriormente la nostra convinzione che sia necessario intervenire per tutelare maggiormente gli animali selvatici», spiega a Kodami Ivana Sandri, presidentessa della sezione trentina di ENPA (Ente Nazionale Protezione Animale), che a riguardo ha pubblicato una nota in cui viene chiesto ai cittadini di collaborare per individuare i colpevoli.

«Per proteggere gli animali, ma anche le persone, dal rischio di incidenti a causa della superficialità e dell'inciviltà di alcuni – si legge – L'ENPA del Trentino chiede, quindi, che chiunque abbia informazioni utili a identificare gli autori degli inseguimenti, le comunichi alla nostra sezione, affinché questi comportamenti illeciti e pericolosi possano venire sanzionati e scoraggiati».

L'Enpa: «Chi si comporta in questo modo, commette un reato penale di maltrattamento animale»

«Il fatto di braccare animali selvatici, inseguendoli a bordo di automezzi, per divertimento, per noia, per ricevere like sui social, rappresenta una grave violazione del Codice della strada – scrive la sezione provinciale di Enpa – Inoltre, questi episodi rivestono il profilo del reato penale di maltrattamento di animali e costituiscono anche una condizione di forte pericolo per gli altri utenti della strada, in particolare motociclisti, ciclisti o pedoni che venissero a trovarsi sulla traiettoria di un orso che fugge in preda alla paura».

Eppure non è la prima volta che sul web vengono diffusi video di questo tipo, che vedono come protagonisti non solo orsi, ma anche lupi, cervi e altri ungulati. Basti pensare a quanto accaduto nel gennaio del 2021, sul valico alpino del Passo Tre Croci, in provincia di Belluno. In quel caso le vittime erano quattro lupi, e l'autore del video, che poi si è rivelato essere l'allevatore Luca Ghedina, fratello del più noto Kristian, urlava nella notte: «Ora vi scanno!», mentre costringeva gli animali ad una fatica immane per salvarsi dall'investimento.

In seguito a questo reato, Ghedina venne condannato dal Tribunale di Belluno, dopo essere stato multato dai Carabinieri del gruppo forestale, per aver violato diverse norme del codice della strada: uso del cellulare, guida contromano e a cavallo della striscia bianca e soprattutto, mancato stop per la presenza di animali in strada.

Lo scorso agosto, un fatto simile avvenne invece a Scanno, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Il video, in questo caso, viene ripreso da un conducente che ride divertito mentre l'orso cerca di seminarlo. Nel dicembre 2021 è la volta delle immagini girate in Alto Adige e pubblicate sul gruppo Facebook Canis lupus italicus – Lupo appennino dal suo creatore, Marco Antonelli, naturalista e zoologo, che da anni si occupa di divulgazione scientifica e di monitoraggio delle specie. Antonelli decide però, di sfruttare l'occasione per accompagnare al video un testo in cui viene spiegato il comportamento che bisognerebbe tenere in caso di incontro, in modo da avere la certezza di fare del proprio meglio nell'assicurare il benessere degli animali e una guida priva di rischi anche per gli altri conducenti.

«Occorre rallentare o fermarsi, lasciando vie di fuga e tranquillità agli animali – aveva spiegato l'esperto a Kodami– Segnalando (con le quattro frecce) la situazione di potenziale pericolo ad eventuali automobilisti che sopraggiungono in questo frangente».

Esattamente il contrario, quindi, di quanto fatto dagli autori dei video provenienti dal Trentino negli ultimi giorni: «Finché le Istituzioni non attueranno un'adeguata campagna di informazione e formazione dei cittadini, seguita anche da stringenti controlli – conclude Ivana Sandri – sarà difficile riuscire a raggiungere un corretto equilibrio fra le attività antropiche, difesa della fauna e dell'ambiente».

Questi i riferimenti per inviare le segnalazioni: E-mail: rovereto@enpa.org. Numero di telefono a cui mandare messaggi attraverso Whatsapp: 3913288781.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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