Il minuscolo verme Caenorhabditis elegans è uno degli animali più studiati nei laboratori dei corsi di biologia animale. Si tratta di un nematode di nemmeno 1 millimetro di lunghezza ed è stato utilizzato frequentemente dalla ricerca come organismo modello. Conosciamo ormai quasi tutto di questo animale, persino la sequenza completa del suo DNA. Tuttavia, una nuova ricerca ha cercato non tanto di studiare ulteriormente la sua biologia, ma il suo comportamento di movimento, visto che spesso gli animali così piccoli sfruttano quelli più grandi per farsi trasportare in giro.
E grazie allo studio che è stato appena pubblicato sulla rivista Current Biology e che ha coinvolto diversi ricercatori giapponesi dell‘Università di Hokkaido e di Hiroshima, gli scienziati hanno scoperto che questo piccolissimo verme utilizza i campi elettrici per "saltare", per esempio, sul corpo degli insetti, scroccando così un passaggio per farsi trasportare altrove.
«È noto che gli impollinatori, come insetti e colibrì, sono carichi elettricamente e si ritiene che il polline sia attratto dal loro campo elettrico prodotto dal volo, quando questi si avvicinano alla pianta – ha affermato uno degli autori del testo, Takuma Sugi, professore di biofisica all'Università di Hiroshima, introducendo lo studio – Tuttavia, non era del tutto chiaro se i campi elettrici fossero utilizzati anche da altri animali terrestri per altri scopi». Uno di quelli proposti era proprio quello che permetteva ai vermi microscopici come C. elegans di muoversi.
Gli scienziati credevano che fornendo delle minime differenze elettriche fra la superficie e l'aria a cui venivano esposti i vermi avrebbero potuto capire come questi si muovevano, ma fu solo quando iniziarono a notare che le colonie di C. elegans finivano spesso sui coperchi delle piastre di Petri in cui erano alloggiati, che cominciarono a sospettare che questi animali potessero sfruttare l'elettricità in in maniera così efficiente e stravangante.
Osservando così le attività dei vermi all'interno delle loro colonie ospitate in grandi capsule di Petri, gli scienziati hanno infatti scoperto che questi animali non si stavano semplicemente arrampicando sulla superfice liscia della capsula, ma "saltavano" improvvisamente sul coperchio, partendo dal pavimento. Ciò ha scioccato non poco i ricercatori, rimasti letteralmente increduli di fronte a un comportamento tanto complesso.
Analizzando poi ripetutamente i video e cominciando a sospettare che il campo elettrico potesse rivelarsi fondamentale per questi invertebrati, gli scienziati hanno allora posizionato i vermi su un elettrodo di vetro e hanno scoperto che questi saltavano sull'elettrodo opposto, con carica positiva, appena inserivano una leggerissima corrente neppure in grado di essere percepita dalla maggior parte degli animali di eguale dimensione.
Tra l'altro, i ricercatori hanno calcolato che i vermi saltavano una velocità media di 0,86 metri al secondo, ovvero vicino alla velocità di camminata di un essere umano, aumentando velocità a secondo dell'intensità del campo elettrico.
Non è ancora chiaro come questi vermi riescano a sfruttare i campi elettrici per saltare, ma dopo aver svolto numerosi esperimenti col polline e altri elementi che di solito aderiscono alla superficie degli animali grazie all'elettricità, gli scienziati sono convinti che C. elegans sia in grado di sfruttare a proprio vantaggio i campi elettrici generati o presenti su di una superficie per compiere balzi e spostarsi su distanze per lui enormi e proibitive.
Secondo il team di scienziati esiste una regione ben precisa che spinge questi vermi a saltare: scroccare un passaggio. I nematodi sembrano infatti saltare volontariamente, sfruttando questa capacità, quando sono nelle vicinanze di insetti e altri invertebrati, come le lumache, che seppur di piccole di dimensioni, rispetto ai vermi sono enormemente più grandi e veloci.
Meccanicamente, spiegano in breve gli autori, il suo comportamento ricorda quello di un granello di polline. Si aggrappa alla superficie di un animale più grande compiendo un balzo e poi aderisce alla superficie per farsi trasportare in giro. Una vota raggiunto poi un luogo o un habitat a lui congeniale, si separa dall'animale e continua la sua vita tranquillamente,
Tuttavia, chiariscono gli esperti, è necessario ancora molto lavoro per determinare in che modo questi animali compiono il balzo e se esistono esattamente dei geni coinvolti in questo specifico comportamento. È anche molto importante capire se esistono altri microrganismi che riescono a sfruttare l'elettricità in maniera simile per saltare.