«I tre cuccioli di JJ4 si nutrono e stanno bene». Lo assicura il Corpo Forestale del Trentino, che monitorando le fototrappole piazzate nei pressi del fiume Noce, la stessa zona in cui è stata catturata la mamma, ha localizzato i piccoli del plantigrado. I figli dell'orsa responsabile dell'aggressione mortale ad Andrea Papi, secondo quanto comunicato, al momento sono in buona salute e se la stanno cavando da soli. Nel frattempo sul destino della madre, mentre si attende la decisione del TAR che ha sospeso l'ordinanza di abbattimento fino all'11 maggio, pende una nuova condanna a morte: la Provincia Autonoma di Trento ha depositato un altro decreto per poter intervenire autonomamente per la sua uccisione.
Sempre riguardo i cuccioli, nei giorni scorsi era emerso un nuovo aspetto molto preoccupante e poco chiaro di questa vicenda, già di per sé drammatica. Attraverso i social si erano moltiplicate le notizie che riguardavano la possibile morte di uno dei piccoli, che sarebbe avvenuta proprio durante le attività di cattura di JJ4, sebbene la stessa Provincia di Trento, in conferenza stampa, aveva già chiarito che gli orsetti si trovassero tutti in ottime condizioni di salute, incluso il piccolo catturato con la madre, che era stato poi rilasciato immediatamente dopo la cattura.
Nel ribadire che i piccoli godono tutti e tre di buona salute, la stessa Forestale ha sottolineato che «i cuccioli hanno circa 16 mesi e pesano 40 chili. Sono già svezzati e indipendenti. La madre li avrebbe comunque lasciati in queste settimane per potersi nuovamente accoppiare». Sulla possibilità che i piccoli riusciranno comunque a cavarsela anche senza la loro madre, già Federica Pirrone, etologa e membro del comitato scientifico di Kodami, era stata piuttosto ottimista: «È probabile che separarsi dalla mamma per la loro crescita non sia un problema, perché per l'età che hanno sono vicini al momento dell'acquisizione dell'autonomia, ma potrebbero anche averlo già superato».
Anche se al momento i tre cuccioli stanno bene, occorrerà però continuare a monitorarli con molta attenzione, sia per tenere sotto controllo il loro stato di salute che per scongiurare la possibilità che si avvicinino troppo all'uomo mettendo così a rischio il loro futuro, un'eventualità che deve essere scongiurata per tutelarli. Diversi fattori, come l'allontanamento improvviso dalla madre, potrebbero infatti spingerli ad avvicinarsi ai centri abitati o ad ereditare alcuni comportamenti rischiosi, come aveva spiegato in un'intervista esclusiva a Kodami Andrea Mustoni, "padre" del progetto Life Ursus che ha salvato dall'estinzione l'orso bruno sulle Alpi.
«Il rischio che i cuccioli possano sviluppare problematicità esistono, ma non credo siano potenzialmente legati agli eventi dell'aggressione o della cattura della madre. Più che altro mi sento di osservare che hanno trascorso molto tempo con la madre e sappiamo che il processo di apprendimento è una fase estremamente importante per i giovani. Non a caso, JJ4 è figlia di Jurka, a sua volta nota per comportamenti problematici. Sappiamo che nel caso degli orsi ci sono delle linee di problematicità che, oltre ad avere a che fare con l'apprendimento, forse sono anche di carattere genetico. Senza allarmismi, quindi, ritengo che anche questi orsi, in futuro, potrebbero manifestare problematicità. Personalmente li monitorerei con più attenzione rispetto ad altri», aveva sottolineato Mustoni.