I topi maschi fuggono verso le femmine per distrarre gli aggressori e funziona quasi sempre

Quando un topo maschio viene aggredito, fugge verso una femmina, che distrae l'aggressore e attira tutta la sua attenzione, evitando così una pericolosa escalation sociale.

16 Ottobre 2024
16:17
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I topi potrebbero non piacere a tutti, eppure sono animali sorprendentemente intelligenti, in grado di attuare strategie e comportamenti estremamente complessi e inaspettati. Secondo un nuovo studio, infatti, i maschi sfruttano le femmine per distrarre altri maschi quando vengono aggrediti, così da evitare lo scontro.

Funziona più o meno così: quando un topo maschio viene aggredito, fugge via verso una femmina, che distrae l'aggressore e attira tutta la sua attenzione evitando una pericolosa escalation sociale.

Il merito di questa curiosa scoperta va a un gruppo di ricercatori dell'Università del Delaware, negli Stati Uniti, che utilizzando l'Intelligenza Artificiale e l'apprendimento automatico è riuscito a studiare come mai prima d'ora i comportamenti sociali e la gestione dei conflitti nel comune topolino delle case (Mus musculus). E i risultati del loro lavoro, appena pubblicati sulla rivista PLOS Biology, evidenziano ancora una volta quanto siano complessi e sottovalutati questi piccoli roditori.

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I topi, come molti altri mammiferi sociali, vivono in gruppi complessi, composti da diversi individui di entrambi i sessi che interagiscono, si aiutano a vicenda e, a volte, litigano. In ogni gruppo, c'è però quasi sempre un maschio più bullo di altri, che aggredisce e attacca gli altri per accaparrarsi più spazio o risorse. Studiare queste interazioni sociali, molto complesse e spesso regolate da comportamenti rapidi e imprevedibili, è però incredibilmente complesso e difficile.

I ricercatori guidati da Joshua Neunuebel, hanno quindi chiesto aiuto all'Intelligenza Artificiale, che ha analizzato oltre 3.000 battibecchi tra topi ha individuando, grazie a un algoritmo ad apprendimento automatico, le risposte dei roditori all'aggressività e se e come queste scelte aiutassero a risolvere o alimentare il conflitto. Hanno così scoperto che quando un topo veniva aggredito da un altro maschio, spesso correva verso una delle femmine del gruppo e questa mossa aiutava tutti a evitare un conflitto e a ridurre l'aggressività.

I ricercatori descrivono questa strategia come "esca e scambio", in inglese "bait-and-switch", poiché quando l'aggressore insegue l'aggredito (l'esca), finisce poi per essere distratto dalla femmina cominciando a interagire con lei (ecco invece lo scambio), interrompendo così l'inseguimento. Naturalmente, sono state osservate anche altre tattiche elusive o di fuga, ma quasi sempre servivano a evitare lo scontro solo temporaneamente.

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Al contrario, quando c'era di mezzo una femmina, le attenzioni dell'aggressore si spostavano completamente su di lei, in un certo senso facendogli dimenticare tutto ciò a cui stava pensando prima. Questa strategia, sorprendentemente furba ed efficace, aiuta il gruppo a evitare scontri violenti e inutili conflitti, sottolineando anche l'importanza sociale delle femmine come "mediatrici" delle tensioni che aiutano a evitare pericolose escalation.

Resta ancora da capire se quanto questa strategia sia diffusa anche in natura e in gruppi sociali più numerosi (i ricercatori l'hanno osservata gruppi composti da due maschi e due femmine), ma anche gli eventuali costi, sia in termini energetici che di tempo, per il maschio in fuga e per la femmina coinvolta nel battibecco. È però abbastanza chiaro che i piccoli e a volte dispregiati topolini, hanno ancora tanto da raccontare della loro complessa e sottovalutata vita sociale.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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