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29 Aprile 2022
12:04

I tardigradi scroccano passaggi alle chiocciole, ma rischiano di essere uccisi dal muco

I piccoli e indistruttibili tardigradi possono scroccare un passaggio alle chiocciole per colonizzare nuovi ambienti. L'autostop è però molto rischioso: il muco che ricopre i gasteropodi spesso è fatale.

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Cavalcare una chiocciola potrebbe non sembrare il modo più veloce di spostarsi, a meno che tu non sia un minuscolo tardigrado. Secondo un nuovo studio, recentemente pubblicato su Scientific Reports, i piccolissimi e indistruttibili orsetti d'acqua possono fare l'autostop e andare molto più lontano di quanto riuscirebbero a fare con le le loro tozze zampe, ma può essere un viaggio molto rischioso. Il viscido muco che riveste lumache e chiocciole può essere spesso fatale per i piccoli tardigradi.

I tardigradi sono tra gli invertebrati più popolari al mondo, soprattutto grazie alla loro incredibile capacità di sopravvivere in condizioni al limite dell'assurdo. Grazie alla criptobiosi, una sorta di letargo che sospende tutte le loro funzioni vitali, sono in grado di resistere per anni a bassissime temperature (possono restare congelati anche 30 anni), al vuoto assoluto, alle radiazioni cosmiche, al digiuno perenne, a pressioni altissime e persino allo spazio aperto. Li abbiamo persino sparati con dei proiettili a 3000 km/h e loro (quasi sempre) si riprendono e continuano a fare i tardigradi come se nulla fosse successo.

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Il tardigrado Milnesium inceptum usato per lo studio (A); La chiocciola Cepaea nemoralis (B); E un minuscolo tardigrado nel muschio (C). Książkiewicz et al., 2022

Ma per un piccolo un minuscolo animaletto acquatico che, nelle specie più grandi, può arrivare al massimo a 1,2 mm di lunghezza, spostarsi per colonizzare nuove aree non dev'essere di certo un gioco da ragazzi. Da tempo sappiamo che tra gli orsetti d'acqua e le chiocciole esiste una relazione piuttosto stretta. Spesso condividono gli stessi habitat e le stesse condizioni ambientali, inoltre alcune specie possono persino farsi mangiare dai molluschi senza essere digerite, facendosi poi depositare in giro seguendo l'unica via d'uscita possibile del tratto intestinale. Un po' come fanno i semi dei frutti mangiati dagli animali.

I ricercatori hanno però dimostrato in laboratorio che alcuni tardigradi, in particolare la specie Milnesium inceptum, possono scroccare un passaggio, senza essere mangiati, dalle chiocciole Cepaea nemoralis, uno dei gasteropodi più comuni in Europa. Possono farlo perché il corpo delle chiocciole è molto umido e contiene quindi abbastanza acqua da consentire ai tardigradi di sopravvivere fino a destinazione, non senza rischi però.

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Un tardigrado osservato al microscopio

Gli scienziati hanno infatti dimostrato che il muco che ricopre il corpo dei molluschi può interferire negativamente con le capacità di resistenza all'essiccamento, con un aumento significativo del rischio di lasciarci le penne. Ma allora perché farlo? La capacità di dispersione dei tardigradi, e cioè riuscire a trovare nuovi habitat idonei da colonizzare, è molto ridotta a causa delle piccole dimensioni. Molti specie possono farsi trasportare passivamente dal vento o dagli uccelli, ma in questo modo è molto meno probabile raggiungere l'ambiente adatto per sopravvivere.

Farsi trasportare da una chiocciola rischiando di morire vale quindi il rischio: i gasteropodi vivono negli stessi habitat umidi dei tardigradi ed è quindi quasi certo raggiungere un ambiente molto simile a quello da cui si è partiti. A patto che si riesca però a sopravvivere al viscido muco.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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