I serpenti marini non sono una legenda piratesca, esistono realmente e fanno parte della famiglia degli elapidi. Di questo grande raggruppamento abbiamo due sottofamiglie in cui sono presenti serpenti che vivono tutta la vita o solo una parte di essa in mare: Hydrophiinae e Laticaudinae.
La sottofamiglia delle Hydrophiinae comprende anche serpenti terrestri, mentre quella delle Laticaudinae comprende solo i krait marini, ovvero i serpenti del genere Laticauda, di cui alcuni di esemplari vivono in acqua dolce. Escludendo i serpenti terrestri e dulciacquicoli presenti fra gli elapidi, dunque, il totale delle specie che vivono in mare è 69, divise tra sette generi.
Come sono fatti i serpenti marini
Osservando delle vecchie rappresentazioni di mostri marini del 1800 che infestavano le acque e accompagnavano gli incubi di molti pirati è possibile dire con certezza che i nostri antenati si erano sbagliati principalmente su un dettaglio: le dimensioni. Non esistono, infatti, serpenti marini giganti in grado di far affondare navi e ingoiare per intero i marinai.
Tutti i serpenti marini hanno code a pagaia per muoversi più agilmente in acqua e molti hanno corpi compressi lateralmente che danno loro un aspetto simile all'anguilla, caratteristiche visibili anche in alcune antiche rappresentazioni. Inoltre, a differenza dei pesci, non hanno le branchie e devono affiorare regolarmente per respirare, proprio come alcuni mammiferi acquatici come delfini e balene.
La maggior parte delle specie partorisce piccoli vivi, vicino alla costa. Partorire piccoli facendo schiudere le uova all'interno del proprio ovidutto è un fenomeno chiamato avoviviparia e costituisce un vantaggio importante per questi animali che, sebbene siano rallentati dal peso dei loro piccoli nel grembo, garantiscono buone chance di sopravvivenza alla prole che appena partorita è già attiva.
Ulteriori adattamenti all'ambiente acquatico li vediamo nelle narici e nella testa: le narici si possono chiudere ermeticamente per impedire all'acqua di entrare e la testa è allungata per fendere meglio le onde, caratteristiche corporee che li rendono estremamente goffi sulla terra ferma.
Dove vivono i serpenti marini
L'habitat preferito per i serpenti marini varia da specie a specie, ma in generale, la maggior parte preferisce acque poco profonde vicino alla terra, in particolar modo vicino agli estuari dei fiumi che a volte possono decidere di risalire. Alcune specie, invece, preferiscono la completa vita in mare aperto, come Pelamis platurus, mentre altri ancora abitano le paludi di mangrovie e habitat simili di acqua salmastra.
La maggior parte dei serpenti marini sono per lo più confinati nelle calde acque tropicali dell'Oceano Indiano e dell'Oceano Pacifico occidentale, con alcune specie rinvenute in Oceania.
Questi meravigliosi animali non sono presenti nel Mediterraneo e avvistamenti in Italia costituiscono principalmente delle bufale o errori di riconoscimento. Dunque, di serpenti marini nelle nostre acque non ce ne sono e spesso è possibile che alcuni pesci serpentiformi come il grongo (Conger conger), le murene o l'Ophisurus serpens vengano scambiati per questi rettili.
Il veleno dei serpenti di mare
Per quanto molti erpetologi e appassionati di rettili italiani avrebbero preferito vederli quotidianamente, non trovarli nel Mediterraneo non è poi così male: la maggior parte dei serpenti marini è altamente velenosa, tranne il genere Emydocephalus, che si nutre quasi esclusivamente di uova di pesce.
In ogni caso i serpenti marini velenosi raramente iniettano il proprio veleno quando mordono, motivo per cui le notizie di morti o attacchi all'uomo sono molto rare. Quando uno di questi serpenti decide di avvelenare la propria vittima lo fa con un morso solitamente indolore con i denti che possono staccarsi dalla bocca e rimanere nella ferita. Una volta avvelenato lo sventurato potrebbe presentare fra i sintomi più importanti: rabdomiolisi, ovvero la rapida rottura del tessuto muscolare scheletrico, paralisi, e in casi estremi, morte.
Il serpente marino più velenoso in assoluto è l'Aipysurus duboisii, un rettile che vive nell'Oceano Indiano e si spinge fino alle coste dell'Australia, della Papua Nuova Guinea e della Nuova Caledonia. Vive a profondità fino a 80 metri, nascondendosi e cacciando fra le scogliere coralline e i sedimenti sabbiosi. Il suo morso è talmente letale da essere considerato non solo il serpente marino più velenoso al mondo, ma anche il terzo serpente più mortifero del pianeta.
I casi dei serpenti marini che inseguono i sub
Sapere che questi animali sono così pericolosi non è rassicurante, sopratutto considerato che sono stati riportati alcuni casi di serpenti marini che hanno inseguito dei sub in Australia. È importante segnalare, però, che in nessuno di questi casi c'è stato un vero e proprio attacco.
Il motivo per cui i serpenti si sono dimostrati così aggressivi è da imputare al fatto che questi episodi si sono verificati quasi tutti durante la stagione degli accoppiamenti. Questi animali, piuttosto che consumare il loro prezioso veleno utile per procurarsi da mangiare, preferiscono scacciare "gli invasori" del proprio territorio con un breve inseguimento.
Un altro motivo per cui probabilmente hanno inseguito gli esseri umani sta nel loro metodo di corteggiamento: questo consiste in parte in alcuni inseguimenti fra maschi e femmine ed è possibile che nel corso di questi inseguimenti i serpenti si imbattano nei sub e, presi dalla frenesia e avendo una vista scarsa, facciano confusione.
In ogni caso una volta collezionate così tante informazioni su questi meravigliosi animali nasce spontaneo il desiderio di sapere di più. Ecco, dunque, alcuni esempi di serpenti marini che è possibile trovare in giro per il mondo, animali estremamente variegati nelle forme e nei colori, pericolosi ma affascinanti.
Aipysurus laevis
Questo serpente ha squame brunastre e viola lungo la parte superiore del suo corpo, mentre la parte inferiore è di colore bianco. Solitamente è possibile trovare esemplari di un metro di lunghezza anche se è stato registrato anche un individuo di due metri. Incredibilmente gli unici animali tanto coraggiosi da predare questi rettili sono squali e falchi pescatori.
Laticauda colubrina
È un serpente marino che vive nelle acque del Golfo del Bengala, dell’oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico. La loro dieta si basa principalmente sulle anguille e le femmine possono mangiarne anche di grandi dimensioni. Per procurarsi il cibo questi serpenti marini sondano le crepe e le fessure delle barriere coralline e delle rocce e poi mordono la preda iniettando il loro potente veleno composto da letali neurotossine.
Hydrophis platurus
Questo serpente marino dal ventre giallo è uno dei serpenti più diffusi al mondo ed è completamente pelagico, ovvero passa la sua intera vita in mare aperto. La loro distribuzione sembra essere in gran parte determinata dalle temperature favorevoli dell'acqua, dalle correnti oceaniche e dalla recente formazione di ponti di terra che hanno bloccato la dispersione.
Proprio perché completamente adattato alla vita marina gli scienziati da sempre si sono chiesti come faccia a bere e hanno scoperto che uno dei metodi principali con cui riesce ad assumere acqua dolce è assimilando l'acqua piovana.