Gli scienziati del Rhisotope Project hanno annunciato di aver iniettato materiale radioattivo nei corni di una ventina di rinoceronti ospiti di un rifugio in Sudafrica. L'iniziativa, annunciata e testata già qualche anno fa, ha l'ambizioso obiettivo di rendere tracciabili e inutilizzabili al consumo umano i corni dei mammiferi per combattere la piaga del bracconaggio. E se i rinoceronti "radioattivi" riusciranno a tenere lontani i bracconieri (e non avranno problemi di salute nei prossimi mesi, come ci si aspetta), il trattamento potrebbe essere esteso ulteriormente.
Le piccole palline radioattive impiantate nei corni, hanno due funzioni principali. In primo luogo, serviranno ad attivare rilevatori di radiazioni nei punti di controllo alle frontiere, avvisando le autorità della presenza di materiale potenzialmente frutto di bracconaggio durante i controlli. In secondo luogo, renderanno i corni pericolosi per il consumo umano, riducendone così il loro valore sul mercato nero, dove possono valere anche oltre 50.000 € al kg. Il progetto Rhisotope è iniziato nel 2021 ed è guidato dai ricercatori dell'Università del Witwatersrand, in Sudafrica.
Si tratta, tuttavia, solo dell'ultimo dei tentativi, alcuni anche piuttosto pittoreschi e controversi, per provare a fermare la caccia illegale ai rinoceronti. Negli anni scorsi, i corni sono stati anche vistosamente colorati o, più spesso, rimossi dagli animali, pratica che, tuttavia, può avere anche effetti negativi sulla socialità e le abitudini degli animali "decornificati". L'iniezione, che dovrà essere ripetuta ogni cinque anni, non causa invece alcun dolore agli animali e non dovrebbe interferire con le loro vite.
Gli sforzi per fermare il bracconaggio sono in corso ormai da decenni, ma gli animali continuano a essere ancora uccisi illegalmente. Nel 2023, solo in Sudafrica, sono stati ammazzati 499 rinoceronti, un incremento dell'11% rispetto all'anno precedente. I ricercatori monitoreranno con molta attenzione i rinoceronti nel corso dei prossimi mesi per assicurarsi che siano protetti e che non manifestino effetti negativi imprevisti causati dai livelli di radioattività appena leggermente superiori a quelli naturali.
Il corno dei rinoceronti è purtroppo ancora oggi molto apprezzato in Asia, specialmente in Vietnam e Cina, dove viene utilizzato nella medicina tradizionale per le sue presunte e mai verificate proprietà terapeutiche. In Sudafrica, dove vive l'80% della popolazione mondiale di rinoceronti, i corni vengono rimossi dagli animali brutalmente uccisi o lasciati agonizzanti, sia all'interno dei parchi nazionali e delle aree protette, quanto nelle riserve private. Delle due specie africane, il bianco e il nero, quest'ultimo è quello più vicino all'estinzione.
Se il Rhisotope Project dovesse davvero portare a risultati positivi, essere sicuro per gli animali e applicabile su più ampia scala, potrebbe finalmente fornire una soluzione efficace per proteggere questi magnifici animali e magari anche gli elefanti, uccisi invece per l'avorio delle loro zanne. In un mondo in cui false credenze e superstizioni alimentato ancora una caccia spietata e senza senso, rendere i corni radioattivi e inutilizzabili potrebbe essere la chiave la salvezza di questi animali.