La Camera dei Rappresentanti ha approvato una legge che cancella lo status di protezione per i lupi nella maggior parte degli Stati Uniti. Ora il provvedimento è passato al Senato per l'approvazione definitiva.
La proposta di legge è passata per una manciata di voti: 209 sì contro 205 no. A presentare la proposta, denominata "Trust the Science Act", è stata Lauren Boebert appartenente alla maggioranza repubblicana della Camera: «Gli agricoltori e gli allevatori sono impotenti nel difendere il loro bestiame dagli attacchi dei lupi, solo ad aprile sono state confermate 8 uccisioni di animali d'allevamento».
Per Boebert la riduzione dello status di protezione del lupo è giustificata dall'aumento della popolazione: «Invece di celebrare il successo del recupero del lupo grigio, gli ambientalisti di sinistra vogliono piegarsi all'ala più radicale e mantenerlo per sempre nella lista delle specie a rischio di estinzione».
Negli Stati Uniti, così come in Italia, il conflitto uomo-lupo è più attuale che mai, soprattutto in vista della imminente tornata elettorale per l'elezione del prossimo Presidente degli Stati Uniti. Joe Biden ha già annunciato la contrarietà della Casa Bianca e la sua opposizione al provvedimento, anticipando il proprio veto se la legge dovesse essere approvata anche al Senato.
Non è la prima volta che i repubblicani cercano di ridurre le tutele per il lupo. Nell'ottobre 2020 l'allora presidente Donald Trump privò i lupi grigi del loro status di specie protetta istituito negli anni Settanta dopo che la popolazione era quasi giunta sull'orlo dell'estinzione. Prima dell'arrivo dei coloni europei nel Seicento si calcola che vivessero quasi 250.000 lupi grigi, negli anni Duemila se ne contavano circa 6.000.
La giustizia federale ripristinò lo status solo nel febbraio del 2022 grazie all'intervento di un giudice della California. L'intervento però non scongiurò l'impennata di uccisioni che di lupi che si verificò in numerosi Stati, soprattutto in Wisconsin, dove più di 200 lupi furono uccisi in una singola battuta di caccia di 72 ore, costringendo le autorità locali a mettere fine alla stagione di caccia prima del previsto.