Un team di ricercatori francesi ha indagato la percezione temporale nei ratti. Il modo in cui gli animali adattano il loro comportamento in base a determinati intervalli di tempo regolari è infatti un dilemma di estremo interesse per la neurobiologia ed i meccanismi che vi sono alla base non sono ben compresi, soprattutto quando gli eventi considerati durano pochi secondi.
Accendete un cronometro, chiudete gli occhi e contate fino a dieci, poi aprite gli occhi e valutate la vostra precisione. Noi esseri umani facciamo affidamento sul nostro senso interiore del tempo per giudicare la durata degli eventi o per decidere quando avviare determinate azioni. D'altronde tutto è più facile se ad esempio manteniamo il ritmo battendo un piede. E gli altri animali? Riescono a capire la puntualità delle loro azioni?
I roditori sono stati osservati durante un'attività di auto-cronometraggio, per ricevere una ricompensa alimentare. È stato scoperto che i ratti riescono a valutare la propria performance con un margine di errore davvero basso.
L'esperimento
Per testare il tempismo interno dei roditori, gli scienziati hanno ideato un esperimento molto elaborato, suddiviso in due fasi distinte. Il lavoro è stato poi pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
In una prima fase i ratti (genere Rattus) dovevano semplicemente premere per 3,2 secondi una leva per ottenere una ricompensa. Il premio in cibo poteva però essere ottenuto in due zone diverse, in base alla propria precisione temporale: in caso di perfetto tempismo la ricompensa sarebbe stata sbloccata sulla destra, mentre nel caso di una sollecitazione della leva fuori tempo, troppo presto o troppo tardi, sarebbe stata ottenuta sulla sinistra.
Nella fase successiva invece, dopo aver premuto la leva per i soliti 3,2 secondi, per ottenere il premio gli animali dovevano dirigersi verso la direzione in base alla propria performance, a destra se fossero stati precisi, a sinistra se invece erano fuori tempo.
La maggior parte dei ratti riusciva ad auto-valutare correttamente il proprio risultato, dirigendosi dal lato giusto. L'accuratezza elevata della scelta dimostra, secondo i ricercatori, che i ratti hanno tenuto traccia dei valori delle variabili temporali su cui hanno basato la loro decisione. Inoltre, i ratti riescono a confrontare quei valori temporali con un valore target.
Questi risultati dimostrano le capacità di monitoraggio degli errori nella valutazione dei tempi autogenerati nei roditori. Insieme, questi risultati suggeriscono una rappresentazione esplicita della durata prodotta e la possibilità di valutarne la relazione con la durata target desiderata.
Dimostrare questa capacità nei ratti apre le porte a nuovi tipi di ricerca per comprendere meglio questi comportamenti negli esseri umani e negli altri animali. In che modo il cervello valuta gli errori temporali? Questa domanda fondamentale nelle neuroscienze è alla base del processo di apprendimento. La ricerca futura sarà in grado di approfondire le conoscenze fondamentali sui meccanismi e le strutture cerebrali coinvolte nella nostra rappresentazione interna del tempo.