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30 Ottobre 2023
10:25

I piccioni possono risolvere problemi estremamente complessi, come un’intelligenza artificiale

I piccioni, a differenza di quello che pensano le persone, sono molto intelligenti, cosa risaputa dagli studiosi che, però, non avevano ancora scoperto che il meccanismo da loro utilizzato per fare le scelte corrette è molto simile al metodo utilizzato dai modelli di intelligenza artificiale per fare le previsioni giuste.

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Tra gli uccelli meno amati dalle persone ci sono senz'altro i piccioni, considerati spesso solo come un fastidio o come animali che infestano le strade portando anche le malattie. Questi pennuti, però, andrebbero invece apprezzati e anche per diversi motivi. Sappiamo bene quanto sono stati fondamentali per inviare e ricevere messaggi e informazioni quando non c'erano altri modi, ma questo è stato possibile per le loro incredibili capacità. Ma c'è di più: i piccioni sono particolarmente abili nel riconoscere i volti delle persone, ma non solo, perché sono capaci di distinguere proprio le diverse espressioni facciali umane.

Insomma, i piccioni, a differenza di quello che pensa la moltitudine di persone, sono molto intelligenti, cosa risaputa dagli studiosi che, però, non avevano ancora scoperto che il meccanismo da loro utilizzato per fare le scelte corrette è molto simile al metodo utilizzato dai modelli di intelligenza artificiale per fare le previsioni giuste. Lo ha dimostrato un team di ricerca americano che ha messo sotto la lente questo loro approccio, scoprendo il procedimento che permette a questi uccelli di risolvere un’ampia gamma di compiti eccezionalmente complessi.

I piccioni, spiegano gli scienziati, a differenza del modo di pensare degli umani caratterizzato dall’attenzione selettiva e da un uso esplicito di regole, impiegano il cosiddetto apprendimento associativo che collega due fenomeni tra loro. I ricercatori, che hanno pubblicato il loro studio su iScience, hanno sottoposto i piccioni a complessi test di categorizzazione che l’uso della logica, o del ragionamento del pensiero di alto livello, non avrebbe aiutato a risolvere.

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Gli uccelli, invece, in virtù di prove ed errori, alla fine sono stati in grado di memorizzare abbastanza scenari nel test per raggiungere quasi il 70% di precisione. I piccioni, insomma, non hanno bisogno di una regola, ha spiegato detto Brandon Turner, autore principale dello studio e professore di psicologia alla Ohio State University, ma imparano attraverso prove ed errori. Nel corso dei test, i piccioni hanno migliorato la loro capacità di fare le scelte giuste dal 55% al 95% delle volte quando si trattava di alcuni dei compiti più semplici.

Di fronte a una sfida più complessa, la loro precisione è aumentata dal 55% al 68%. «Si sente sempre parlare delle meraviglie dell’intelligenza artificiale, di tutte le cose straordinarie che può fare –  ha aggiunto Turner – Può battere le persone che giocano a scacchi o in qualsiasi videogioco. Può batterci in ogni genere di cose. Come lo fa? È intelligente? No, sta usando lo stesso sistema o un sistema equivalente a quello che sta usando qui il piccione».

Lo studio mostra quanto possano essere incredibilmente forti i sistemi associativi, pur se talvolta considerati un modello di ragionamento inferiore. In un modello di intelligenza artificiale, infatti, l’obiettivo principale è riconoscere modelli e prendere decisioni. I piccioni, come mostra la ricerca, possono fare lo stesso. Imparando dalle conseguenze, ovvero non ricevendo il premio quando sbagliano, questi uccelli hanno una notevole capacità di correggere i propri errori. Un risultato interessante se non altro per prendere atto che screditare alcuni animali senza conoscerli approfonditamente può essere poco conveniente sotto tanti aspetti.

Infatti, conoscendo meglio le potenzialità dei piccioni chissà che, per evitare il sovraffollamento nelle città, non si possano trovare metodi meno crudeli di quelli utilizzati da quasi tutte le amministrazioni, ovvero lo sterminio. Ma c’è anche un altro fatto interessante su cui dovremmo riflettere noi umani e cioè che celebriamo così tanto la nostra intelligenza per aver progettato l’intelligenza artificiale e, allo stesso tempo, denigriamo i piccioni considerandoli animali ottusi, anche se utilizzano questo metodo da molto prima di noi e dell’intelligenza artificiale.

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Simona Sirianni
Giornalista
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