Gli insetti impollinatori rivestono un ruolo cruciale nel mantenimento del benessere del Pianeta. Purtroppo, non ricevono la protezione adeguata, e un recente studio ha evidenziato il significativo danno inflitto ai bombi (Bombus terrestris), tra i più cruciali impollinatori selvatici, a causa dell'ampio utilizzo di pesticidi nei terreni agricoli. I ricercatori, infatti, hanno dimostrato che, nonostante le normative più severe sui pesticidi, c’è ancora molto da fare. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature.
Sebbene vi sia un crescente interesse nell'analisi dell'impatto dei pesticidi sull'ambiente agricolo, con particolare attenzione ai danni inflitti alle api, permangono incertezze riguardo al modo in cui tali sostanze influenzano specificamente questi insetti impollinatori. Per risolvere questa lacuna di conoscenza, un team di ricercatori ha avviato uno studio mirato a condurre una valutazione più accurata dei rischi associati alle miscele di pesticidi comunemente impiegate su vasta scala paesaggistica.
Lo studio ha coinvolto ben 106 siti distribuiti in otto paesi europei differenti e ha visto la partecipazione di ricercatori, apicoltori e agricoltori. Purtroppo i risultati ottenuti non fanno ben sperare e sono molto deludenti. I ricercatori hanno scoperto che l’uso di pesticidi approvati nei paesaggi agricoli europei influisce ancora negativamente sugli organismi non bersaglio, riducendo in modo significativo le prestazioni delle colonie di bombi, un importante impollinatore selvatico e commerciale. In particolar modo, sono tre gli effetti negativi subito da questi insetti: riduzione del numero di colonie, del peso di quest'ultime e del numero di regine. Tutto ciò comporta l'ovvia diminuzione del numero di individui e di prole, conseguenze che causeranno a lungo andare un declino nelle popolazioni di bombi.
Questi risultati sfidano l'attuale presupposto delle regolamentazioni sui pesticidi, che considera sicure le sostanze chimiche che superano singolarmente i test di laboratorio e le prove in semi-campo. La Dott.ssa Jessica Knapp, co-autrice principale dello studio, sottolinea che tale approccio non è sufficiente per salvaguardare le api e gli altri impollinatori essenziali per l'agricoltura. «La portata di questo lavoro rappresenta un cambiamento radicale nella nostra comprensione dell'impatto dei prodotti chimici per l'agricoltura sulla salute degli impollinatori. I bombi e gli altri animali non riconoscono i confini internazionali, quindi per proteggerli dobbiamo adottare un approccio altrettanto internazionale», afferma il professor Mark Brown, della Royal Holloway University di Londra nonché coordinatore del PoshBee, progetto paneuropeo che mira a monitorare e migliorare la salute delle api.
Una soluzione a tale problema viene proposta dal dottor Maj Rundlöf, autore senior dello studio, secondo il quale sarebbe opportuno applicare un approccio di monitoraggio post-approvazione per comprendere meglio l'esposizione e gli effetti dei pesticidi sulla più ampia comunità di impollinatori. La conclusione chiara è che è imperativo ridurre immediatamente l'uso dei pesticidi per preservare la sicurezza degli insetti impollinatori, consentendo loro di continuare il fondamentale processo di impollinazione senza subire danni irreversibili.
Ma i bombi, chi sono? Molto spesso vengono confusi con le api e i calabroni e si pensa anche che non riescano a volare. Proprio su Kodami, come potete vedere nel video in alto a questo articolo, ne abbiamo parlato in una puntata del nostro format "Enigma" in cui rispondiamo alle grandi curiosità e per sfatare i luoghi comuni sul mondo animale.