«In molti pensano che i pesci siano stupidi, ma in realtà hanno personalità e possono pure svolgere dei compiti complessi». Sono queste le parole di Vera Schluessel, zoologa a capo dello studio condotto dall’University of Bonn, in Germania, e pubblicato da Scientific Reports di Nature, sulla capacità dei pesci di eseguire semplici calcoli aritmetici.
Le parole dette dalla ricercatrice non sono certo dette per caso, ma in conseguenza alle risposte ottenute dalla ricerca su due specie in particolare, lo Pseudotropheus zebra, un pesce appartenente alla famiglia dei ciclidi, e il Potamotrygon motoro o trigone, razza della famiglia dei dasiatidi. I risultati hanno, infatti, evidenziato che le capacità numeriche di questi animali, sono alla pari con quelle di altre specie di vertebrati e invertebrati.
L'esperimento sui pesci zebra e le razze
Schluessel e i suoi colleghi hanno innanzitutto testato se i pesci fossero in grado di riconoscere il colore blu come simbolo di addizione e il colore giallo come simbolo di sottrazione. Appurato questo, hanno mostrato loro delle immagini con forme geometriche diverse, o tutte blu, che sottintendeva l'operazione di addizione di un'unità, o tutte gialle, per quella di sottrazione. Dopo qualche secondo concesso per osservare e memorizzare le figure, i pesci sono stati fatti passare in un secondo ambiente con due porte, una con il numero di figure corretto, l'altra, ovviamente, con quello errato.
I ricercatori hanno scoperto che nove dei 16 pesci coinvolti avevano imparato ad associare sempre il blu con l’addizione e il giallo con la sottrazione. In media, i pesci zebra lo hanno appreso dopo 28 sessioni e le razze dopo 68. Inoltre, è emerso che i pesci trovavano leggermente più semplici le somme delle sottrazioni. E che le razze sono molto più inclini alla matematica grazie a 330 risposte corrette su 360 operazioni, a differenza dei pesci zebra con 560 calcoli corretti su 762.
Se i pesci sfruttino questa loro abilità e per cosa lo facciano non è ancora chiaro. Gli autori della ricerca, però, suggeriscono che le abilità numeriche potrebbero aiutare entrambe le specie a riconoscere i diversi pesci dal loro aspetto. E per il pesce zebra, per esempio, a riconoscere i suoi simili contando il numero di striature impresse sulla pelle. Ma c'è un altro fatto importante: i risultati possono così andare ad aggiungersi al sempre maggiore numero di prove che indicano che sulle capacità cognitive e la sensibilità dei pesci qualche deve essere rivisto.
Pseudotropheus zebra, un pesce molto particolare
Lo Pseudotropheus zebra, meglio conosciuto come pesce zebra, è un pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia dei ciclidi. Specie tipica della fauna ittica dell'Africa orientale, questo ciclide ama le rive rocciose del lago Malawi.
Ha una forma molto elegante, con il corpo allungato e appena compresso lateralmente nella parte posteriore. Può avere colorazione variabile dal blu al verde al giallo con macchie o striature scure. Ma la colorazione più diffusa è, comunque, quella bluastra con striature verticali più o meno accentuate. L'intensità del colore blu può variare per due ragioni: lo stadio di maturazione sessuale e lo stato emozionale dell'animale.
La riproduzione di questa specie di pesci è molto particolare: la femmina, infatti, dopo la deposizione che avviene nell'acqua, prende in bocca le uova prima che cadano sul fondo. Solo dopo il maschio le feconda direttamente all'interno della cavità orale della femmina. La madre, poi, tiene le uova nella cavità orale fino a che non si schiudono, ovvero per qualche settimana.