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9 Giugno 2024
13:00

I pesci sono strafatti di metanfetamine e farmaci umani: la denuncia del Guardian

Mettendo insieme più studi scientifici, il quotidiano anglosassone mette in evidenza come ad esempio le trote siano dipendenti da droghe sintetiche e come anche solo la pillola anti concezionale abbia portato all'estinzione di alcune popolazioni ittiche.

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La denuncia arriva dalla pagine di The Guardian: i pesci dei nostri mari sono strafatti di droghe. La trota, ad esempio, è dipendente da metanfetamina mentre il pesce persico europeo ha perso la naturale diffidenza nei confronti dei predatori per la quantità di anti depressivi che ha – non consapevolmente – assorbito.

Sono proprio queste due specie ad essere citate nell'apertura dell'articolo comparso sull'autorevole quotidiano anglosassone in cui si è evidenziato l'inquinamento da farmaci e da droghe nelle acque che ha effetti collaterali anche sugli animali.

Il problema non riguarda solo specie marine ma anche altre che vivono in determinate aree e che stanno sperimentando sulla loro pelle cambiamenti significativi e inaspettati sia nel comportamento che nell’anatomia. «Gli storni femmine trattati con antidepressivi come il Prozac alle concentrazioni presenti nei corsi d'acqua fognari diventano meno attraenti per i potenziali compagni – scrivono sul Guardian, riferendosi a uno studio del 2018 in realtà – con gli uccelli maschi che si comportano in modo più aggressivo e cantano meno per attirarli rispetto alle controparti non dosate».

Tornando alla trota, in particolare, quanto riportato è stato oggetto di uno studio scientifico pubblicato su Experimental Biology da cui è emerso che «il consumo illecito di droghe svolge un ruolo inaspettato nella contaminazione degli ecosistemi acquatici che ricevono scarichi di acque reflue». Nella ricerca gli esperti hanno infatti dimostrato che la metanfetamina, considerata una delle più importanti minacce alla salute globale, provoca dipendenza e alterazione del comportamento della trota.

«L'alterazione del comportamento motorio e la preferenza per la metanfetamina durante l'astinenza erano collegate a residui di droga nei tessuti cerebrali dei pesci – precisano gli scienziati – e accompagnate da cambiamenti del metaboloma cerebrale. I nostri risultati suggeriscono che l’emissione di droghe illecite negli ecosistemi di acqua dolce provoca dipendenza nei pesci e modifica le preferenze dell’habitat con conseguenze avverse inaspettate di rilevanza a livello individuale e di popolazione».

Anche la pillola anti concezionale, però, causa gravi problemi alla fauna. Il Guardian infatti ha ripescato, è il caso di dirlo, uno studio del 2007 il cui titolo è: "Collasso di una popolazione ittica dopo l'esposizione a un estrogeno sintetico". La pillola contraccettiva ha praticamente portato all’inversione del sesso in alcune specie di pesci, causando un collasso numerico e  estinzione locale poiché i pesci maschi sono "finiti".

In un altro articolo pubblicato recentemente su Nature Sustainability, infine, i ricercatori hanno sottolineato che l’industria farmaceutica deve urgentemente riformare la progettazione dei farmaci per renderli più ecologici. «Ci sono alcuni percorsi attraverso i quali queste sostanze chimiche entrano nell'ambiente – ha precisato il dottor Bertram, uno degli autori dello studio – Quando un essere umano prende una pillola, non tutto il farmaco viene scomposto nel nostro corpo e quindi, attraverso i nostri escrementi, gli effluenti vengono rilasciati direttamente nell’ambiente».

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