Amphiprioninae è il nome di una sottofamiglia di pesci teleostei a cui appartengono le specie comunemente note come pesci pagliaccio o pesci anemone, per via del rapporto simbiotico che sviluppano con queste piante marine. La sottofamiglia comprende 29 specie e la più famosa è Amphiprion ocellaris. Un pesce di questa specie, infatti, fu protagonista del film d'animazione del 2003 Alla ricerca di Nemo.
Il nome pesce pagliaccio (o Clown fish, in inglese) è determinato dalla colorazione particolarmente vivace della loro livrea. Sono diffusi nelle acque più calde dell'Oceano Indiano, nel Mar Rosso e nell'Oceano Pacifico, in particolare nei pressi della Grande barriera corallina. L'areale, inoltre, comprende anche alcune zone del Sud Est asiatico e il Giappone.
Come sono fatti i pesci pagliaccio
I pesci pagliaccio vengono chiamati così per via delle loro livree variopinte, tendenti al rosso – arancio e striate di bianco o nero. Il corpo è stretto sui lati, con grandi pinne arrotondate, particolarmente adatte agli spostamenti brevi. Queste specie, infatti, tendono a restare nei pressi dei luoghi in cui nascono e sono fortemente territoriali.
Gli Amphiprioninae hanno dimensioni ridotte che variano dai 7 ai 25 centimetri.
I pesci pagliaccio non sono dotati di grande velocità, per questo motivo hanno trovato un'altra strategia per sopravvivere ai predatori degli oceani: la pelle di questi pesci è immune all'effetto urticante che gli anemoni di mare possono avere su altre specie e riescono quindi a nascondersi dai predatori in questo modo.
Habitat e distribuzione
I pesci pagliaccio vivono prevalentemente sul fondale di mari poco profondi, nei pressi delle barriere coralline protette dalle correnti, oppure all'interno di lagune marine dal basso fondale. Sono diffusi in Asia e in Oceania, in particolare è possibile osservarli nell'Oceano Indiano, nel Mar Rosso, nell'Oceano Pacifico (in particolare nei pressi della grande barriera corallina). La maggior concentrazione si trova sulla costa settentrionale della Nuova Guinea.
Possono inoltre trovarsi nella regione dell'Indonesia e della Malesia e, a Nord, si spingono fino alle coste del Giappone. La maggior parte delle specie ha una distribuzione estremamente limitate, ma alcune sono più diffuse all'interno dell'areale.
Una caratteristica della loro diffusione a livello globale è la completa assenza di queste specie nell'Oceano Atlantico e nel Mar dei Caraibi.
I pesci pagliaccio vivono nei pressi degli anemoni, ovvero gli organismi che li ospitano e gli offrono protezione dai predatori. Secondo uno studio pubblicato nel 2022 dal Dipartimento di Biologia marina della Boston University, i pesci appartenenti a questa sottofamiglia sono addirittura in grado di regolare la loro crescita per assicurarsi la protezione necessaria tra i tentacoli degli anemoni.
Abitudini, alimentazione e Riproduzione
Si tratta di pesci ermafroditi protandrosi, ovvero che sviluppano inizialmente i caratteri dei maschi e, solo in seguito, quelli femminili. Le colonie sono composte da esemplari giovani e una sola coppia di adulti, che vivono all'interno della stessa anemone ed esercitano il proprio controllo sui comportamenti dei soggetti appartenenti all'intera comunità. Nel caso della morte della femmina, il maschio più grande cambia sesso e diviene la femmina adulta matura. Il più grande dei pesci maschi della colonia assume quindi il ruolo del maschio riproduttore.
Le femmine depongono le uova ai piedi dei tentacoli dell'anemone in cui vivono, occupandosi di farle aderire alle piante. I maschi arrivano in seguito per fecondarle e si occupano anche di sorvegliarle dai possibili pericoli. Impiegheranno circa una settimana per schiudersi, ma ciò dipende innanzitutto dalla specie di riferimento, ma anche dalle condizioni ambientali e dall'illuminazione di cui dispone il luogo della deposizione.
Gli avannotti, ovvero i giovani pesci appena nati, cominciano a nuotare e, rapidamente, sviluppano il legame simbiotico nei confronti dell'anemone. Secondo uno studio pubblicato nel 2018 dalla Facoltà di Scienze Biologiche dell'Università del Queensland, in Australia, questo rapporto è determinato proprio dall'intento di trovare riparo dai predatori.
I Pesci pagliaccio sono praticamente onnivori e si possono nutrire di crostacei di piccole dimensioni, ma anche di plancton e alghe.
Le specie della sottofamiglia Anphiprioninae
Le specie appartenenti a questa sottofamiglia sono 29, ma le più note e diffuse sono Amphiprion ocellaris e Amphiprion percula, anche noto con il nome di pesce pagliaccio orientale.
Secondo quanto pubblicato dalla IUCN nel 2011, una specie ogni sei appartenente a questa sottofamiglia, è a rischio di estinzione e potrebbe presto scomparire.
- Amphiprion clarkii
- Amphiprion ocellaris
- Amphiprion akallopisos
- Amphiprion akindynos
- Amphiprion allardi
- Amphiprion bicinctus
- Amphiprion chagosensis
- Amphiprion chrysogaster
- Amphiprion chrysopterus
- Amphiprion clarkii
- Amphiprion ephippium
- Amphiprion frenatus
- Amphiprion fuscocaudatus
- Amphiprion latezonatus
- Amphiprion latifasciatus
- Amphiprion leucokranos
- Amphiprion maccullochi
- Amphiprion melanopus
- Amphiprion nigripes
- Amphiprion ocellaris
- Amphiprion omanensis
- Amphiprion percula
- Amphiprion perideraion
- Amphiprion polymnus
- Amphiprion rubrocinctus
- Amphiprion sandaracinos
- Amphiprion sebae
- Amphiprion thiellei
- Amphiprion tricinctus
I pesci pagliaccio e l'uomo
I pesci pagliaccio, per via del loro caratteristico aspetto dai colori vivaci, vengono spesso scelti anche come pesci da acquario. La loro popolarità è ulteriormente aumentata, a partire dal 2003, con l'uscita del film d'animazione "Alla ricerca di Nemo".
Vengono quindi venduti nei negozi per animali e il costo di un solo individuo può raggiungere anche i 60 euro. In alcuni casi, vengono anche venduti online, ma questa pratica è ancora più crudele, perché obbliga gli animali a viaggi anche molto lunghi, in condizioni precarie.
Questa condizione, talvolta, non termina nemmeno una volta arrivati nei negozi o nelle case, dove li si vede spesso nuotare all'interno di piccoli acquari che contengono 10 o 20 litri d'acqua. Questi contesti, però, sono difficilmente affini ai bisogni etologici delle specie.
In particolare, è bene ricordare che si tratta di specie marine che necessitano, quindi, un acquario di acqua salata, un aspetto, questo, che rende ancora più complessa la gestione degli animali in una condizione di benessere sanitario che etologico.
Vi è inoltre la minaccia determinata dalla crisi climatica. Molti pesci di questa sottofamiglia, infatti, vivono all'interno di ecosistemi a rischio per via dell'innalzamento delle temperature e della riduzione dell'habitat causata dall'erosione delle barriere coralline.