Schermi e touch screen sono ormai da tempo un elemento indispensabile nella nostra vita quotidiana: li utilizziamo per lavorare, scrollare i feed delle piattaforme social, scattare foto, parlare con i nostri cari o per fare acquisti online. Negli ultimi anni questi dispositivi hanno mostrato però un enorme potenziale anche per lo studio e l'arricchimento comportamentale per gli altri animali, portando a una crescente quantità di ricerche ed esperimenti finalizzati a sfruttare queste tecnologie per migliorare le interazioni e il benessere degli animali: come per esempio quello dei pappagalli.
Rébecca Kleinberger e i suoi colleghi della Northeastern University avevano già dimostrato che i pappagalli che vivono in cattività possono addirittura imparare a videochiamarsi e che questo migliora notevolmente il loro benessere. Ora, con nuovo studio in fase di pubblicazione, Kleinberger e Megan McMahon, esperta in neuroscienze comportamentali, insieme ad altri colleghi hanno utilizzato un semplice gioco su tablet per mettere alla prova le capacità e le reazioni dei pappagalli e capire se e come progettare touch screen su misura per rendere le loro vite più stimolanti.
I 20 pappagalli che hanno partecipato ai test, appartenenti a diverse specie dalle dimensioni variabili, hanno partecipato a brevi sessioni di gioco (non più lunghe di 30 minuti) ogni giorno, giocando a toccare cerchi colorati sullo schermo o scoppiare palloncini virtuali. Gli uccelli erano già abituati ad interagire con gli schermi, ma solo 17 di loro hanno completato lo studio, gli altri hanno abbandonato per mancanza di interesse. I test sono serviti a raccogliere informazioni sull'accuratezza degli uccelli, sulle posizioni e la frequenza dei tocchi e su altri dati utili a progettare schermi a misura di pappagallo.
«L'arricchimento cognitivo è una componente cruciale per la salute e il benessere dei pappagalli, e i giochi su tablet sono un metodo per fornire questo arricchimento – ha spiegato Megan McMahon – Progettare app appositamente ideate per gli uccelli e le loro predisposizioni uniche nei confronti dei touch screen, rende questo tipo di arricchimento sempre più accessibile». I partecipanti pennuti, tra cui c'erano parrocchetti, pappagalli cenerini e are giacinto, hanno mostrato abilità notevoli, utilizzando i loro becchi e loro lingue per toccare lo schermo.
Grazie ai dati raccolti, i ricercatori hanno valutato quanto bene si adattano gli schermi appositamente progettati e ideati per gli esseri umani per essere usati anche da animali senza mani. Alcune delle conclusioni sono piuttosto intuitive: i pappagalli usavano principalmente la lingua per toccare lo schermo, il che significa che i loro occhi sono molto più vicini al dispositivo rispetto a quelli di un essere umano. Di conseguenza, sono inevitabilmente meno precisi e si trovano più a loro agio a toccare bersagli di dimensioni maggiori.
C'era, tuttavia, enorme variabilità nelle prestazioni in base alle dimensioni dei partecipanti: gli uccelli più piccoli tendevano infatti ad avere più problemi con lo schermo. Risultati interessati sono però emersi però anche sul comportamento e il modo in cui i pappagalli utilizzavano il tablet. I ricercatori sono rimasti per esempio sorpresi dalla velocità e dall'abilità con cui alcune specie utilizzavano la lingua. Alcuni uccelli riuscivano a toccare lo schermo fino a oltre 40 volte volte di fila nel giro di pochissimi secondi.
Questo dettaglio, per esempio, è servito già a ricalibrare il tablet durante l'esperimento, per rendere così l'esperienza più adatta alle esigenze degli uccelli: i ricercatori hanno infatti aumentato la sensibilità dello schermo al multi-touch rapido, rendendo il gioco più accessibile e meno frustrante. Questi risultati, uniti a quelli ottenuti in precedenza con lo studio sulle videochiamate, rafforzano l'idea che i touch screen possano davvero arricchire e rendere più stimolante la vita dei pappagalli, uccelli notoriamente dotati di abilità cognitive e sociali fuori dal comune.
A lungo termine, i ricercatori sperano che le conclusioni ottenute da questi esperimenti possano essere un punto di partenza per adattare le tecnologie al servizio del benessere dei pappagalli e, eventualmente, di altre specie. L'uso dei touch screen da parte degli altri animali, in particolare dei pappagalli, rappresenta un'interessante nuova frontiera nell'interazione uomo-animale e dell'arricchimento comportamentale. I pappagalli, infatti, sono animali selvatici noti per la loro intelligenza, vivacità ed estrema socialità, per questo non dovrebbero vivere in cattività, ma in natura.
Tuttavia, ci sono molti casi in cui questi uccelli non possono essere reintrodotti in natura a causa di ferite, malattie o altri fattori che li rendono incapaci di sopravvivere autonomamente. In questi casi, è quindi molto importante garantire loro una vita il più vicina possibile alle loro esigenze comportamentali naturali, investendo anche in arricchimenti comportamentali che possano stimolare e mantenere attive le loro menti brillanti.
Lavorare per adattare la tecnologia alle esigenze di questi animali non solo offre quindi un'opportunità per migliorare il loro benessere e la qualità della loro vita in contesti di cattività, ma può anche portare a una maggiore comprensione delle loro capacità cognitive e fisiche. Questo nuovo campo di studio, se perseguito in maniera etica e rispettosa, potrebbe quindi spalancare la strada per l‘innovazione tecnologica al servizio degli animali, migliorando il loro benessere rendendo le loro vite sempre più appaganti.