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24 Marzo 2021
11:03

I pangolini (Famiglia Manidae)

Questo curioso animale diffuso in Africa e in Asia è ricoperto di squame marroni particolarmente affilate e si nutre di formiche e di termiti. Il pangolino è diventato particolarmente famoso nell'ultimo anno perché ritenuto una delle specie vettore del virus SARS-CoV2. Ad oggi non esistono ancora certezze sul ruolo di questo animale nella diffusione del virus, ma il divieto di consumo della sua carne riduce sicuramente il rischio di nuove zoonosi.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Con il nome pangolino ci si riferisce a un gruppo di mammiferi di medie dimensioni diffusi in Africa, in Cina e nel Sud-Est Asiatico classificati in passato tutti nel genere Manis. Si tratta degli unici animali dell’ordine dei folidoti e della famiglia Manidae, e sono contraddistinti da un corpo allungato rivestito di squame cornee e mobili. Vengono anche chiamati “formichieri squamosi”, nonostante le loro origini siano distinte rispetto a quelle dei formichieri. Si conoscono otto specie diverse comunemente note col nome pangolino:

  • Pangolino gigante (Smutsia gigantea)
  • Pangolino di Temminck (Smutsia temminckii)
  • Pangolino arboreo (Phataginus tricuspis)
  • Pangolino dalla coda lunga (Phataginus tetradactyla)
  • Pangolino delle Filippine (Manis culionensis)
  • Pangolino indiano (Manis crassicaudata)
  • Pangolino cinese (Manis pentadactyla)
  • Pangolino del Borneo (Manis javanica)

Come è fatto un pangolino

La particolarità di questi curiosi animali è la protezione del corpo, che è data da uno strato di squame marroni. Il ventre e il collo sono le uniche parti che presentano una copertura di pelo. La testa è piccola e le zampe sono brevi e tozze. Anche la lunga coda prensile è coperta di squame.

Questi animali non hanno denti e la funzione di masticazione viene invece svolta dallo stomaco. Hanno una lunga lingua cilindrica (fino a 25 centimetri) umida e vischiosa, utilizzata per cacciare insieme ai lunghi artigli, utili per stanare le formiche di cui si nutre. L’animale cambia dimensione in base alla regione del mondo in cui si trova, ma generalmente varia tra i 40 e i 90 centimetri di lunghezza. Le squame di cui è ricoperto il corpo dei pangolini sono fatte di cheratina, un materiale che simile alle nostre unghie. Il corpo di questi animali ne possiede circa 10.000 e la parte esterna è particolarmente affilata. Non è esattamente un animale da coccolare.

Distribuzione e habitat dei pangolini

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In passato sono stati ritrovati fossili di pangolino anche in Europa, dove oggi è però estinto. Rimangono diffusi nell’Africa sub-sahariana, nelle zone tropicali del Sud-Est Asiatico e nelle aree umide della Cina. Il loro habitat ideale è quindi caratterizzato da clima caldo e umido e dalla presenza di insetti, di cui si nutre.

Evoluzione

I primi fossili di queste specie risalgono a circa 45 milioni di anni fa e la forma del corpo dei reperti paleontologici dimostra che, già allora, il pangolini si nutrivano di insetti. Le squame erano già presenti e solo più tardi sono avvenute le separazioni che oggi contraddistinguono le diverse specie di pangolino nel mondo.

Abitudini e alimentazione dei pangolini

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Si tratta di animali notturni che aspettano le tenebre per cacciare le loro prede. Questi mammiferi si nutrono principalmente di formiche e termiti che catturano con la lunga lingua che parte dal torace. Nonostante l’aspetto goffo, i pangolini possono muoversi anche molto rapidamente, soprattutto in caso di pericolo. Il loro comportamento più caratteristico è quello di protezione: questi animali sono infatti in grado di proteggersi completamente formando una palla con il proprio corpo, in modo da lasciare all'esterno solo le taglienti squame e impedire la predazione da parte dei malintenzionati. Per comunicare con i simili, ma anche per difendersi dai predatori, secernono un acido dall’odore forte e pungente dalle ghiandole anali.

Biologia e accoppiamento

Intorno ai 2 anni di età i pangolini raggiungono la maturità sessuale. Il corteggiamento è contraddistinto dall’emissione di forti odori da parte della femmina, la quale, dopo una gestazione di circa 5 mesi, darà la vita a uno o massimo due cuccioli che terrà al suo fianco per i primi 7 mesi della loro vita. I pangolini sono animali solitari, e sviluppano facilmente comportamenti territoriali. La durata della vita dei pangolini si aggira intorno ai 10-13 anni.

I pangolini e l’uomo – conservazione delle specie

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Secondo il WWF i pangolini sono i mammiferi più soggetti al traffico illegale al mondo, con una stima di 195.000 vittime di tale commercio nel 2019. Queste specie infatti hanno lo stesso livello di protezione del panda in alcune zone dell’Asia, ma vengono ancora fortemente consumate per le loro carni nonostante il commercio sia vietato dalle leggi internazionali e tre delle quattro specie originarie dell'Asia siano incluse nella Lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come In pericolo critico di estinzione. Si stima infatti che le popolazioni di pangolini asiatici siano diminuite dell'80% negli ultimi 10 anni. A rischiare sono soprattutto i pangolini cinesi, malesi e filippini. Il pangolino è diventato particolarmente famoso anche in Europa nell’ultimo anno perché è ritenuto una delle specie vettore del virus SARS-CoV-2.

Il commercio illegale di questi animali potrebbe avere avuto, infatti, un ruolo fondamentale nel cosiddetto “salto di specie” del virus, come riportato in uno studio pubblicato su Nature nel marzo 2020. Ad oggi non esistono ancora certezze sul ruolo del pangolino nella diffusione della malattia, ma secondo uno studio del National Natural Science Foundation of China, pubblicato su Trends in Microbiology condotto da Guan-Zhu Han, è certo che la sensibilizzazione al rispetto del divieto di consumo di carne di questo animale, ridurrà il rischio di nascita di nuove zoonosi.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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