Ebbene sì: anche i panda soffrono di jet lag. Ma facciamo prima un passo indietro per capire quanto abbiamo in comune noi animali umani con altre specie che abitano il Pianeta prima di approfondire questa importante scoperta.
Tutti gli animali (umani compresi) hanno un orologio interno, chiamato orologio circadiano, che è regolato da segnali provenienti dal loro ambiente e che influenza e determina molti aspetti legati al benessere, tra cui il metabolismo, la riproduzione e il comportamento. Alcuni dei segnali ambientali più rilevanti includono i cicli di luce e buio, la disponibilità di cibo e le fluttuazioni di temperatura, i quali possono variare notevolmente nelle situazioni di cattività. Un gruppo di ricercatori si è dunque impegnato nello studio di come queste differenze ambientali possano incidere sugli animali, concentrandosi in particolare sullo studio dei panda (Ailuropoda melanoleuca). I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Frontiers in Psychology.
Tutti i segnali ambientali esterni dai quali dipende l'orologio circadiano sono chiamati zeitgeber. Poichè si tratta di condizioni ambientali, è chiaro che queste cambiano da zona a zona. È quindi plausibile che gli animali ospitati negli zoo siano esposti a zeitgeber diversi rispetto a quelli presenti nel loro ambiente naturale, il ché potrebbe alterare i ritmi circadiani normali. Poiché non è chiaro se queste variazioni possano avere effetti negativi sul benessere e sulla salute degli animali, lo studio è stato condotto sui panda giganti per valutare se ci fossero effetti dannosi o meno.
Per realizzare la ricerca, gli studiosi hanno raccolto e analizzato dati comportamentali relativi a 11 esemplari ospitati in sei diversi zoo per un intero anno, utilizzando registrazioni ottenute attraverso delle telecamere. Mensilmente, gli operatori hanno condotto analisi sistematiche, dedicando 10 minuti di osservazione per ogni ora del giorno in cui gli animali erano visibili. Questa metodologia ha permesso di registrare i modelli di attività e comportamento dei panda e anche lungo un periodo di 24 ore per l'intero anno di studio. Ciò ha fornito un quadro completo su come il comportamento degli animali variasse nel corso di una giornata e come si modificasse nell'anno.
Dall'analisi dei dati è emerso chiaramente un notevole divario comportamentale tra i panda ospitati negli zoo e quelli che vivono nel loro ambiente naturale. In particolare, si è visto che la luce solare e la temperatura svolgono un ruolo cruciale nei ritmi circadiani di questi animali. Gli esemplari presenti negli zoo sono stati osservati come meno attivi rispetto ai loro simili che vivono in libertà, probabilmente a causa delle differenze nelle condizioni di luce e temperatura.
A conferma di questa teoria, i ricercatori hanno scoperto che il comportamento dei panda situati a latitudini diverse rispetto a quelle del loro habitat naturale in Cina differiva significativamente da quello dei loro simili che vivevano nel loro ambiente naturale, soprattutto quando erano esposti a variazioni più accentuate di luce diurna e temperatura. Infine, sono emerse anche delle differenze significative nei comportamenti sessuali di questi animali. Gli individui ospitati nei parchi zoologici hanno mostrato una frequenza maggiore di comportamenti anomali, che potrebbero indicare una forma di frustrazione dovuta all'incapacità di svolgere le migrazioni tipiche per l'accoppiamento e di poter accoppiarsi in modo naturale.
Le informazioni finora acquisite costituiscono solo un punto di partenza all'interno di questo studio, e gli studiosi hanno espresso l'intenzione di condurre ulteriori ricerche al fine di ottenere una visione più completa della situazione. Kristine Gandia, autrice principale dello studio presso l'Università di Stirling, ha sottolineato l'importanza di valutare gli ormoni sessuali per comprendere meglio come l'ambiente influisca sul loro rilascio. Ha inoltre affermato che questa analisi potrebbe fornire preziose informazioni su come promuovere con successo la riproduzione di una specie vulnerabile come il panda gigante, notoriamente difficile da allevare in cattività.