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24 Settembre 2024
19:00

I paleontologi hanno appena scoperto un incredibile sito fossile di 320 milioni di anni

Un importantissimo ritrovamento negli Stati Uniti nord orientali ha permesso di conoscere meglio i vecchi ecosistemi terrestri risalenti al periodo Carbonifero.

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Un folto gruppo di paleontologi, guidati da Richard J. Knecht, Andrew H. Knoll e da Naomi E. Pierce della Harvard University, ha appena effettuato un importante ritrovamento nei pressi della Formazione Wamsutta, in Massachusetts, che ha permesso di scoprire 131 nuove specie di flora e fauna terrestre, vissuti tra 320 e 318 milioni di anni fa, durante il periodo Carbonifero. I risultati di questa scoperta – considerata eccezionale da moltissimi paleontologi statunitensi – sono stati pubblicati sulla rivista Nature e consentono di riscrivere le nostre conoscenze sugli ecosistemi di quel periodo.

Fra le specie individuate dagli esperti di Harvard ci sono diversi rettili, numerosi insetti e anfibi, rari aracnidi e molteplici esempi di piante gimnosperme. Oltre ai loro resti, i paleontologi hanno però anche scoperto centinaia d'impronte, alcune galle (piccoli tumori del legno) che si erano formate sulla superficie delle piante e tracce di ovodeposizione e di tane, in grado di raccontare qual era la vita di questi antichi organismi, comparsi milioni di anni prima dell'avvento dei mammiferi e dei primissimi dinosauri.

Molte delle specie rinvenute sono anche i rappresentanti più antichi conosciuti dei loro gruppi o i primi rappresentanti di alcuni generi, che finora non erano mai stati segnalati dalla scienza. Il sito fossile, chiamato Lantern North, conserva inoltre un ecosistema alquanto diverso rispetto agli altri giacimenti fossiliferi dello stesso periodo, poiché non si tratta di una palude o di una vecchia foresta ricca di legno putrescente, ma di un ambiente più secco e montano, in cui gli alberi ad alto fusto erano rari.

Secondo gli esperti, l'eccezionale stato di conservazione dei reperti e delle impronte di questo sito è attribuibile ad un rapido seppellimento, che ha ricoperto l'ecosistema in modo tale che l'ossigeno non rimanesse intrappolato fra i sedimenti, non permettendo così ai batteri di decomporre gli organismi. Questo evento inoltre ci permette di ricostruire minuziosamente le forme e i comportamenti di una lunga serie di animali, che altrimenti non si sarebbero conservati.

Secondo Jacob Benner, altro autore dello studio e docente dell'Università del Tennessee, i fossili provenienti da questo sito del Massachusetts permettono di constatare come questi animali e le piante  avessero già costruito durante il Carbonifero delle solide comunità terrestri, che funzionavano come "ecosistemi integrati " che disponevano numerose nicchie ecologiche.

I ricercatori sono inoltre convinti che nuove scoperte non tarderanno ad arrivare, visto che nuovi scavi nel sito permetteranno – insieme all'analisi dei reperti già identificati – di rivelare nuovi segreti legati all'origine e all'evoluzione dei vari gruppi d'organismi che sono stati individuati al suo interno, che oggi rappresentano la base dello sviluppo di molti altri gruppi animali e vegetali presenti nell'albero della vita. Secondo Benner, nuovi reperti potrebbero anche fornire un indizio di quali potessero essere le interazioni fra questi antichi organismi.

«I fossili che abbiamo trovato nel sito sono eccezionalmente conservati e documentano una gran varietà di vertebrati, invertebrati e taxa vegetali, per un numero totale di 131 taxa e 83 distinti morfotipi di piante – hanno concluso gli scienziati nel loro articolo – Le interazioni pianta-insetto che abbiamo trovato includono anche quella che potrebbe essere la più antica prova di ovideposizione di insetti. Questo sito inoltre amplia la nostra conoscenza dei primi ecosistemi terrestri e fornisce la verità di base per future ricostruzioni filogenetiche di diversi gruppi chiave di piante, artropodi e vertebrati».

Bibliografia
Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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