Negli scorsi mesi i cowboy e le cowgirl degli Stati Uniti hanno ricominciato a perlustrare le praterie del Sud Dakota – nel cuore più profondo delle nazioni centrali degli Usa – con l'obiettivo di avvistare e radunare gli ultimi sparuti gruppi di bisonti americani ancora in libertà. Armati quindi di cappello, lazo, cavalli e dei loro binocoli, questi mandriani hanno quindi ripercorso le antiche gesta dei loro antenati, seppur in questo caso non avevano intenzione di uccidere e cacciare i bisonti per rivendere le loro pelli o le loro corna.
Quando si ripensa infatti ai cowboy e ai bisonti è infatti impossibile non riportare in mente le immagini dei film o del massacro che i mandriani hanno procurato alle mandrie nelle praterie americane a partire dalla prima metà dell'800. Un disastro ambientale che destabilizzò gli antichi ecosistemi del Far West, fino a causare una delle più gravi estinzioni di massa provocate dall'uomo in epoca recente.
Per quanto però possa sembrare strano, considerando i disastri che hanno provocato fino a pochi secoli fa, oggi i mandriani degli Stati Uniti stanno cercando di recuperare ai danni ambientali che i loro antenati procurarono a questa specie e all'intero paese, contribuendo personalmente nella continua lotta contro il bracconaggio e partecipando attivamente nei piani di conservazione, che prevedono di salvaguardare i bisonti dal pericolo dell'estinzione.
Solo nella giornata di venerdì 29 settembre scorso sono stati infatti oltre 1.500 i bisonti che sono stati radunati all'interno di enormi recinti del Custer State Park da parte di una trentina di cowboy, che hanno collaborato alla campagna vaccinale annuale promossa dai veterinari, che prevede d'inoculare ai vitelli e gli esemplari più anziani diversi vaccini, utili per contrastare varie malattie come la brucellosi o l'influenza bovina.
Ovviamente 1.500 bisonti vaccinati possono sembrare pochi rispetto ai 60 milioni di bisonti che un tempo scorrazzavano solamente nelle praterie occidentali degli Stati Uniti, ma considerando il trend demografico che ha assunto la specie Bison bison negli ultimi 100 anni tale numero risulta essere un ottimo risultato, soprattutto considerando il supporto che i mandriani continuano a fornire e il numero di bisonti che agli inizi del secolo scorso vivevano nell'intero paese.
«Oggi, dopo oltre 100 anni di conservazione, siamo passati da poco più di 400 individui di inizio Novecento a più di 500.000 bisonti presenti negli interi Stati Uniti – ha dichiarato il governatore del South Dakota Kristi Noem, che a sua volta ha partecipato alla campagna di vaccini in groppa al suo cavallo, visto che da giovane lavorava come cowgirl presso la sua fattoria di famiglia. – La mandria di bisonti del Custer State Park e le campagne vaccinali hanno ovviamente contribuito notevolmente a questi sforzi, ma non dobbiamo abbassare la guardia se vogliamo che questa specie cresca sempre più».
Proprio per aumentare le chance di sopravvivenza della specie, ogni anno, successivamente al grande raduno di bisonti all'interno del parco, viene anche organizzata una grande campagna di ricerca sulla popolazione locale, che consente ai veterinari di individuare circa 500 individui che vengono selezionati per essere venduti o spediti in altre località del paese, così da aumentare l'areale di distribuzione dei bisonti e fornire nuovi riproduttori ad altre riserve. «La nostra tradizione prevede infatti di spedire alcuni dei nostri bisonti altrove così da intersecare la loro genetica con quella di altre riserve, sempre con l'intento di migliorare in generale la salute della specie», ha chiarito la Noem.
Ogni anno all'interno del Sud Dakota nascono migliaia di vitelli e dentro al Custer State Park sono 400 i cuccioli che vengono al mondo. Questo prelievo quindi non arreca molti danni alla popolazione locale, ma anzi incentiva uno scambio genetico fra le diverse popolazioni che abitano gli stati centrali degli Stati Uniti, utile per contrastare l'isolamento genetico e gli effetti spiacevoli del fenomeno noto dagli esperti come collo di bottiglia.
A partire da alcuni anni le battute a supporto della vaccinazione dei bisonti hanno inoltre assunto anche un forte valore economico e sociale per i cowboy e le stesse riserve. Centinaia di turisti e di semplici curiosi infatti hanno cominciato a radunarsi in massa, per assistere al raduno dei bisonti in vicinanza degli ingressi del Custer State Park. Ciò quindi consente agli operatori delle riserve di organizzare delle piccole feste e manifestazioni locali, il cui ricavato consente di pagare i cowboy e gli stessi veterinari volontari che raggiungono il Sud Dakota per aiutare i loro colleghi, finanziati dallo stato.
Riunire e vaccinare infatti migliaia di capi non è infatti semplice come potrebbe sembrare e sono moltissime le energie spese per eseguire l'intera campagna di vaccino, nell'arco di poche settimane.