Quando sono arrivati hanno trovato due cani morti in stato di decomposizione rinchiusi all’interno di sacchi neri della spazzatura. Un altro, un Bracco, non registrato, in stato di semi incoscienza riverso a terra.
E continuando nell'ispezione i Carabinieri del Nas di Milano e della Compagnia di Corsico hanno trovato anche locali interni e box fatiscenti e in condizioni igieniche sanitarie totalmente inadeguate.
Il blitz all’allevamento-rifugio di Cornaredo, Comune in provincia di Milano, rientra nei controlli a tappeto che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute conduce di routine in canili e gattili e ha portato alla luce una situazione drammatica all’interno della struttura. Una sorta di canile lager dove gli animali, invece di essere accuditi, venivano lasciati in condizioni disumane ed erano vittime di maltrattamenti.
Il gestore dell'allevamento e la legale rappresentante sono stati denunciati con l’accusa di maltrattamento di animali. I corpi degli animali sono stati sequestrati per l'autopsia, al fine di accertare eventuali ulteriori illeciti commessi dai due. Il cane in pessime condizioni è stato portato in una clinica veterinaria. Tutti gli altri 27 esemplari custoditi nella struttura sono stati infine sequestrati.
I Carabinieri dei NAS, in accordo con il Ministero della Salute, hanno eseguito nell’ultimo periodo un'intensa attività di controllo nei canili pubblici e privati su tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di accertare lo stato di benessere degli animali e la corretta conduzione delle strutture.
In tutto, al momento, sono stati ispezionati complessivamente 876 canili dei quali 244 sono risultati irregolari (pari al 27%). Sono state sanzionate 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi, per complessivi 180 mila euro. Nei casi più gravi, l'intervento ha portato anche al sequestro di 26 strutture e di 871 animali.
le violazioni hanno riguardato soprattutto carenze igieniche e strutturali, carenze delle autorizzazione per gli ambienti destinati al ricovero, numero di box che in alcuni casi erano stati costruiti abusivamente e di dimensioni non sufficienti, smaltimento irregolare dei cadaveri di animali e omessa registrazione degli animali all’anagrafe canina.
I reati contestati sono stati principalmente il maltrattamento e l’abbandono di animali causato dal mantenimento di cani in condizioni incompatibili con la loro natura; mancato rispetto del benessere, dovuto alla mancanza di igiene e al sovraffollamento. E ancora, l’effettuazione di interventi chirurgici come il taglio delle orecchie e il taglio della coda a scopo estetico e, come se non già questo non bastasse, anche l’utilizzo di farmaci scaduti, addirittura, in una circostanza da oltre 7 anni.