Nel mondo degli elefanti, dire "ciao" è molto più complesso di quanto si possa pensare. I movimenti, i gesti e le vocalizzazioni possono infatti variare molto ed essere mixate tra loro anche in base al livello di attenzione dell'interlocutore. Un recente studio pubblicato su Communications Biology ha infatti svelato che gli elefanti africani (Loxodonta africana) possono modificare i loro rituali di saluto in base alle circostanze, per esempio per farsi notare di più se l'altro elefante non sta prestano attenzione.
Questi maestosi e complessi mammiferi sociali utilizzano una serie di combinazioni di gesti e suoni durante i saluti, adattando il modo in cui salutano gli altri in base alle circostanze, un po' come facciamo tra amici noi umani. Per esempio, se un elefante si avvicina a un altro che però sta guardando altrove, è più probabile che utilizzi barriti molto forti, gesti e movimenti che producono rumore oppure che gli dia una spintarella con la punta del proboscide. Ciò che rende ancora più interessante questa scoperta è però anche il diverso comportamento tra i sessi.
Le femmine barriscono e sbattono le orecchie di più quando salutano altre femmine rispetto ai maschi. Questi elaborati rituali sociali di saluto servono probabilmente a rafforzare i legami e favorire il riconoscimento reciproco, soprattutto durante i ricongiungimenti tra femmine e, cosa emersa per la prima volta in questo studio, anche tra i maschi che hanno instaurato legami molto stretti, che si pensava erroneamente non si impegnassero molto nei rituali di saluto, visto che la società di questi pachidermi è di tipo matriarcale.
L'utilizzo di numerosi tipi di saluto contemporaneamente è conosciuto come comunicazione multimodale e gli elefanti hanno a disposizione una vasta gamma di opzioni comunicative tra cui scegliere, tra cui movimenti delle orecchie, diverse tipi di vocalizzazioni e barriti, toccarsi con la proboscide. La vocalizzazione più utilizzata è quella tipica della specie, ovvero il barrito, che include inoltre anche preziose informazioni sull'identità. Questo studio, condotto nella Riserva di Jafuta, in Zimbabwe, ha analizzato 89 eventi di saluto, che includevano 1.282 comportamenti di singoli.
Di questi, 1.014 erano saluti di tipo fisico, mentre i restanti 268 erano vocalizzazioni. Diverse combinazioni di gesti e vocalizzazioni sono state utilizzate contemporaneamente, tra cui il movimento delle orecchie e il barrito, che è stata la combinazione di saluto più comune e utilizzata. Gli studiosi ritengono che questo gesto con le orecchie, così come tenerle leggermente allargate, possano inoltre facilitare l'ascolto di una eventuale risposta da parte dell'interlocutore. Come in altri animali, però, esistono anche altre forme di salute un po' più insolite e particolari.
In molte circostanze, nel momento del ricongiungimento, alcuni elefanti hanno accompagnato i saluti facendo pipì e cacca, così come rilasciando secrezioni delle ghiandole sudoripare. Questo "strano" modo di salutare era presente nel 71% dei saluti. Secondo gli autori, è perciò molto probabile che l'olfatto giochi un ruolo altrettanto importante nella comunicazione degli elefanti, molto più di quanto si pensasse in precedenza. Continuare a studiare queste combinazioni di vocalizzazioni, gesti e movimenti potrebbe aiutare i ricercatori a decodificare quello che gli elefanti si dicono.