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4 Luglio 2023
13:21

I maschi di un aracnide neozelandese possono crescere in tre forme diverse e ora sappiamo perché

I maschi di una specie di opilione neozelandese presentano ben tre forme differenti: una ricerca dell’Università di Auckland ha finalmente scoperto quali fattori determinano queste forme.

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opilionide alfa
Maschio di Forsteropsalis pureora (credits: Erin Powell)

I ricercatori della Waipapa Taumata Rau, il nome māori dell'Università di Auckland, hanno pubblicato su Behavioral Ecology un nuovo studio riguardante Forsteropsalis pureora, una specie di opilione della Nuova Zelanda. Questi aracnidi simili ai ragni presentano ben tre forme diverse di maschi, ognuna con una probabilità di successo riproduttivo differente. E secondo gli autori la forma nel maschio adulto viene determinata dalla sua "infanzia".

Più strettamente imparentati con gli scorpioni che con i ragni, gli opilionidi sono animali innocui e privi di veleno diffusi su gran parte del Pianeta. In F. pureora, mentre le femmine sono di un solo tipo, i maschi possono crescere in tre forme differenti, ciascuna con una diversa dimensione e morfologia del corpo. I maschi alfa e beta sono quelli più grandi e usano i loro grossi cheliceri (parte delle mascelle) sporgenti, che possono arrivare fino al 50% del loro peso corporeo, come armi per combattere l'un l'altro per conquistare le femmine. I maschi gamma, invece, sono fino a sette volte più piccoli e, al posto di combattere, cercano femmine isolate con cui accoppiarsi furtivamente.

opilionide gamma
un piccolo maschio gamma di Forsteropsalis pureora (credits: Erin Powell)

La dottoressa Erin Powell, grazie a questo studio, potrebbe aver finalmente scoperto come viene determinata la forma finale dei maschi in età adulta. Questi animali durante il loro sviluppo possono deliberatamente perdere una o più zampe per sfuggire ai predatori, riuscendo così a salvarsi, ma senza avere la possibilità di rigenerare gli arti persi come fanno altri animali. La forma delle cicatrici ha permesso quindi di capire se una zampa fosse stata persa durante lo sviluppo o già da adulto e i maschi che avevano perso almeno un arto prima di raggiungere la maturità avevano una probabilità 45 volte maggiore di diventare i maschi gamma più piccoli e deboli.

«Forse questo succede perché (con degli arti mancanti, ndr) sono meno efficaci durante la caccia e non riescono ad ottenere abbastanza cibo per il loro sviluppo», ha commentato Powell, «oppure non ha senso per l’animale investire in grosse armi da combattimento quando parte già da una posizione di svantaggio. Le risorse a disposizione possono essere investite in altre cose, come le dimensioni dei testicoli, il numero di spermatozoi o l'equilibrio nel movimento, per massimizzare comunque il successo nell'accoppiamento. Cercare una strategia alternativa, come arrampicarsi per localizzare delle femmine isolate, è meglio che intraprendere i “tradizionali” combattimenti contro i maschi più grossi e forti».

opilionide femmina
una femmina di Forsteropsalis pureora (credits: Erin Powell)

Avere tre forme diverse in un unico sesso è una caratteristica molto rara nel regno animale, e con questo studio i ricercatori hanno dimostrato che, oltre alla genetica, anche la dieta e i fattori ambientali, come l'esperienza con i predatori, possono essere importanti nel determinare la crescita e la forma adulta finale dei maschi.

Rimangono, però, ancora molti interrogativi sulla variazione di forma dei maschi di questa specie, come ad esempio quali siano i fattori che determinano lo sviluppo delle due forme alfa e beta e quali siano i rispettivi vantaggi nel combattimento. «Con le loro armi così ridicolmente sproporzionate e una variazione tanto ampia delle dimensioni maschili, gli opilionidi neozelandesi sono allo stesso tempo affascinanti e sconcertanti», ha continuato Powell. «Abbiamo ancora molto da imparare sulla loro biologia e loro possono insegnarci molto sull'evoluzione dei sistemi di accoppiamento nei diversi taxa animali».

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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