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29 Maggio 2022
15:00

I macachi di Tonkean reclutano intenzionalmente i propri compagni per risolvere problemi

I macachi di Tonkean sollecitano intenzionalmente l’intervento dei propri compagni per cooperare alla risoluzione di un problema.

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Il macaco di Tonkean è una specie caratterizzata dalla presenza di capacità cognitive complesse e da una spiccata tolleranza sociale specialmente per quanto riguarda la competizione legata al cibo. Queste caratteristiche rendono la specie un modello ideale per testare se due o più individui possono cooperare attivamente fra loro per risolvere un problema legato all’accesso al cibo, tentando di evidenziare in particolare la capacità di reclutare intenzionalmente un compagno per risolverlo.

In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Animal Cognition, un gruppo di ricercatori ha studiato il comportamento di 23 macachi di Tonkean presenti nel centro di primatologia di Strasburgo, chiedendosi se fossero in grado di sollecitare intenzionalmente l’intervento dei propri compagni per riuscire ad accedere a delle fonti di cibo altrimenti inaccessibili.

In particolare, i ricercatori hanno addestrato delle coppie di macachi, amici fra di loro, a ricevere del cibo da una struttura con due coperchi alle estremità, capace di sbloccarsi (con un controllo elettronico da remoto) solo nel momento in cui fossero presenti nel sito entrambi i macachi. La condizione necessaria a ricevere la ricompensa desiderata che i macachi hanno imparato è dunque legata alla presenza del proprio compagno nel sito dov'è presente il cibo.

Queste strutture sono poi state disperse in un ampio territorio, in modo tale da essere ritrovate da un solo macaco per poter evidenziare poi il suo comportamento.

Collaborare per ottenere un risultato

Si è visto come i macachi, dopo aver scoperto i siti di cibo di alta qualità cercavano attivamente il proprio compagno e, una volta trovato, gli comunicavano attivamente l’intenzione di seguirli. I macachi cercavano di catturare prima la loro attenzione tramite ad esempio la ricerca del contatto visivo o con dei comportamenti affiliativi ed in seguito li inducevano a seguirli verso la fonte di cibo cambiando direzione e iniziando a muoversi verso l’obiettivo. Questa è stata indicata dai ricercatori come una sequenza di comportamenti che suggerisce come i macachi comunichino attivamente l’intenzione “vieni con me” ai propri compagni.

Inoltre, i macachi erano maggiormente motivati a sollecitare l’intervento dei propri compagni qualora veniva mostrato loro una fonte di cibo di migliore qualità, mostrando dunque come la motivazione al reclutamento del compagno fosse proporzionale al grado di prelibatezza della ricompensa in attesa.
I risultati mostrano dunque come i macachi si siano comportati mostrando chiaramente l’intenzione di influenzare il comportamento dei loro compagni, cercando dapprima di catturare la loro attenzione e poi inducendoli a seguirli tramite il movimento verso la zona in cui era presente il cibo.

I macachi potrebbero comunque aver appreso tramite associazione che la comunicazione delle proprie intenzioni verso un compagno e i comportamenti messi in atto per indurli a seguirli fossero seguiti dall’accesso alla prelibata ricompensa finale, conseguenza che potrebbe dunque aver rinforzato questa sequenza di comportamenti.

Questa possibilità in realtà non esclude l’ipotesi della comunicazione esplicita dell’intenzione di voler reclutare un compagno; quello che conta è che i macachi abbiano dimostrato sin dal principio di comunicare l'intenzione di reclutare il proprio compagno.

Non solo i macachi, comunicazione e collaborazione in diverse specie

In molte specie animali in cui è stato evidenziato il fenomeno del reclutamento di altri individui ad esempio per quanto concerne il movimento collettivo di un gruppo di animali, l’aspetto difficile da dimostrare è proprio la presenza di una comunicazione intenzionale degli individui nel voler reclutare i propri compagni per raggiungere un obiettivo.

Nei molti casi investigati nelle varie specie animali, il reclutamento di altri individui è risultato perlopiù di natura passiva e manca dunque la dimostrazione che un animale si comporti intenzionalmente in modo tale da indurre gli altri conspecifici a seguirlo in una data azione.

Descrivere ed evidenziare l’intenzionalità nel reclutare un compagno è un risultato importante perché dimostra la presenza di una capacità cognitiva complessa come l’intenzionalità di prim’ordine, ovvero la capacità di un animale di saper modificare il proprio comportamento in maniera intenzionale e finalizzata a modificare il comportamento di un altro soggetto, con lo scopo di raggiungere un determinato obiettivo, una capacità cognitiva alla base delle forme più complesse di cooperazione e legata potenzialmente anche alla capacità di un animale di saper comprendere le intenzioni e gli obiettivi degli altri individui.

Sono un biologo naturalista di formazione, attualmente studente magistrale presso L'università di Pisa. Comprendere i meccanismi che muovono il comportamento degli animali e le ragioni che ne hanno permesso la loro evoluzione sono le domande principali che muovono la mia ricerca e la mia passione per l'etologia. Rispondendo ad esse, tento di ricostruire sia il filo conduttore che accomuna l'etologia di ogni specie animale, sia le differenze che distanziano ogni ramo evolutivo dall'altro.
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