I grilli amplificano i loro richiami usando le proprietà fisiche del suolo

I grilli sono fra gli insetti più rumorosi delle nostre campagne, ma fino a questo momento gli scienziati non avevano ben chiaro come riuscissero ad aumentare la portata dei loro messaggi canori, utili per comunicare con le potenziali partner. Secondo però un nuovo studio pubblicato sulla rivista PNAS, il loro segreto consisterebbe semplicemente nello sfruttare il suolo e il terreno, per inviare più lontano i loro messaggi amorosi e le varie richieste d'attenzione. Fra gli autori di questa ricerca c'è Erin Brandt, ricercatrice post-dottorato del dipartimento di biologia della Western University di Londra.

I grilli usano le ali per produrre i richiami, ma alcune specie assumono anche dei comportamenti specifici affinché questi risuonino più potenti e vengano percepiti meglio dagli esemplari più lontani. Ed uno dei metodi più comuni usati da questi insetti per amplificare il messaggio consiste nel cantare al suolo. Un comportamento che gli permette di aumentare sia il volume che la portata del loro canto anche di 10 volte, rispetto ai canti regolari effettuati sullo stelo di una pianta.

«Ciò che abbiamo imparato dai grilli è che anche se sei piccolo puoi essere efficiente nel produrre suoni stando vicino al suolo» ha dichiarato Natasha Mhatre, titolare della cattedra di ricerca canadese in neurobiologia degli invertebrati e altra principale autrice dello studio. La natura stessa del suolo, infatti, in determinate condizioni, permette alle vibrazioni sonore di viaggiare lontano, sfruttando le porosità presenti fra i granelli di sabbia e il terreno. Esplorando inoltre l'enorme bibliografia scientifica legata al campo dell'acustica, Brandt ha scoperto che questa soluzione non viene utilizzata solo dai grilli, ma anche da altre specie, come lupi, rane, formiche, cicale e le scimmie urlatrici.

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Tutti questi animali infatti, al di là delle loro dimensioni, creano richiami più forti e profondi quando integrano il terreno all'interno della loro strategia di comunicazione. La composizione stessa del suolo inoltre influenza il suono, tanto che è possibile stilare una lista dei suoli più efficaci per raggiungere questo scopo.

Per verificare ulteriormente questa scoperta, avvenuta mentre stavano confrontando dei modelli di comportamento dei grilli al computer, il team di scienziati ha fatto degli esperimenti esponendo gli insetti a varie tipologie di suolo, notando che quando i grilli non erano in grado di sfruttarne la superficie (per esempio, a causa delle piogge), avrebbero avuto di bisogno di uno strumento acustico come il diaframma, per aumentare l’efficienza dei loro canti. Questo inoltre permette anche di comunicare alle femmine il loro stato di salute e la loro posizione, rispetto agli altri rumori provenienti dall'ambiente circostante.

Ovviamente questo sistema non è privo di rischi e non funziona per distanze indefinite. I predatori infatti possono captare le vibrazioni al livello del suolo e reagire ad esse, per questa ragione questi insetti tendono a cantare davvero poco, quando sono al livello del terreno, per non finire braccati dai loro predatori come ragni e uccelli.

«I grilli sono un ottimo banco di prova per comprendere come si è evolve la comunicazione animale, anche nelle specie più semplici» ha chiarito Brandt. Questa ricerca apre a nuovi orizzonti per la ricerca della bioacustica, poiché sinora sono stati pochi gli studi che hanno inserito la tipologia di substrato all'interno delle loro analisi effettuate sui versi degli animali.