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17 Aprile 2023
16:06

I giovani cercopitechi verdi regolano i richiami d’allarme in base a chi c’è nei paraggi

La composizione del gruppo influenza come i giovani cercopitechi verdi producono richiami d'allarme quando arriva un predatore. Se per esempio vicino c'è la più esperta madre a vigilare rimangono più tranquilli.

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Molti animali quando avvistano un potenziale predatore lanciano veri e propri richiami dall'allarme che servono sia per avvisare i compagni dell'arrivo del pericolo che per reclutarli e fronteggiare così insieme l'eventuale minaccia. Lo fanno per esempio i cercopitechi verdi, piccoli primati africani che vivono in grossi gruppi composti anche da 70 individui. Resta però ancora molto da capire su come gli individui decidano se e come lanciare questi richiami in base ai compagni presenti in quel momento e se per esempio i legami familiari o l'esperienza degli altri possano influenzare le loro richieste d'aiuto.

In un recente studio pubblicato sulla rivista Animal Cognition, i ricercatori hanno cercato di rispondere a queste domande studiando un gruppo di 15 giovani cercopitechi verdi (Chlorocebus pygerythrus) localizzati in una riserva naturale in Sudafrica. Questi sono stati sottoposti a esperimenti sul campo dove venivano esposti a finti pericoli costruiti dagli sperimentatori che simulavano dei predatori (nello specifico, dei modelli di rapaci) in presenza di gruppi differenti per esperienza, legami sociali e per affidabilità, per esempio genitori, fratelli o sorelle, conoscenti.

Dallo studio è emerso che i giovani producevano molto più spesso i richiami d’allarme rispetto agli adulti quando avvistavano il falso predatore, mostrando dunque come la percezione del pericolo e la necessità di informare e richiamare l’attenzione dei compagni nelle vicinanze fosse una caratteristica maggiormente presente nelle fasi iniziali della vita di questi animali, un fattore dovuto probabilmente alla naturale inesperienza giovanile.

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Inoltre, i giovani emettevano molto di meno i loro richiami d’allarme quando nei paraggi erano presenti le loro madri rispetto invece alla presenza di altri individui, sia imparentati che non. Un risultato che può star a significare come riconoscano nella propria madre un modello d’esperienza molto importante rispetto agli altri e da cui eventualmente imparare per capire quando avesse senso o meno allarmarsi.

Sempre per quanto riguarda l’interazione madre-figlio, i giovani producevano i loro richiami d’allarme soprattutto quando le loro madri prestavano poca attenzione ed erano meno vigili rispetto invece a quando lo erano di più. Viceversa, per le interazioni fra fratelli e sorelle, i cercopitechi si comportavano in maniera opposta, allarmandosi molto di più quando questi erano più vigili rispetto a quando lo erano di meno.

Queste differenze rispetto allo stato di vigilanza e d'attenzione degli individui presenti al momento dell’arrivo di un potenziale pericolo, potrebbero essere dovute al fatto che i giovani cercopitechi riconoscano il ruolo d’esperienza delle loro madri e quindi si allarmino molto più quando le stesse non sono vigili rispetto a quando lo sono. Viceversa, il fatto che si preoccupino invece solo quando i loro fratelli sono più vigili rispetto a quando non lo sono, può star a significare che vedano i loro fratelli e sorelle come degli individui con cui cooperare solo nel momento in cui sono già attivi e pronti ad affrontare il pericolo. Fratelli e sorelle vengono scelti dunque in base alla loro affidabilità, piuttosto che per l'esperienza.

Presi insieme, questi risultati dimostrano come le caratteristiche degli individui che compongono il gruppo nel momento in cui incombe un pericolo influenzino in maniera specifica e potenzialmente adattativa il modo e la frequenza con cui vengono prodotti i richiami d’allarme dei giovani. Inoltre, il pericolo induce risposte differenti rispetto al contesto in cui si trovano e in base al tipo di relazione sociale che condividono con gli altri individui (se sono per esempio i loro genitori, loro fratelli o sconosciuti), probabilmente in base a caratteristiche come l’esperienza, per quanto riguarda gli individui più anziani di loro come le madri, e l’affidabilità, per quanto concerne invece il tipo di legame sociale che condividono invece con fratelli e sorelle.

Sono un biologo naturalista di formazione, attualmente studente magistrale presso L'università di Pisa. Comprendere i meccanismi che muovono il comportamento degli animali e le ragioni che ne hanno permesso la loro evoluzione sono le domande principali che muovono la mia ricerca e la mia passione per l'etologia. Rispondendo ad esse, tento di ricostruire sia il filo conduttore che accomuna l'etologia di ogni specie animale, sia le differenze che distanziano ogni ramo evolutivo dall'altro.
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