Molti animali utilizzano una strategia particolare per sfuggire ai predatori: si mimetizzano con l'ambiente circostante rendendosi così invisibili ai loro occhi, una tattica chiamata camouflage. Due ricercatori dell'Università di Sydney, in Australia, hanno voluto verificare se il contesto sociale influenza la capacità e la probabilità di camuffamento nei pesci, in particolare nel genere Pseudogobius, anche chiamati comunemente ghiozzi. La ricerca è stata recentemente pubblicata su Royal Society Open Science.
I ghiozzi si mimetizzano più lentamente in compagnia
I ricercatori sono andati nella laguna di Narrabeen a Sydney, per verificare la presenza di questi pesci e le probabilità di predazione. Nella laguna infatti i ghiozzi vivono insieme a altri pesci più grandi, che sono soliti predarli e cibarsene. Per questo motivo cambiano colore molto spesso, in risposta alle variazioni dell'ambiente fisico, in quanto hanno bisogno di nascondersi e salvarsi le pinne. Tra agosto e ottobre 2020, gli studiosi sono tornati per raccogliere, grazie a delle reti, alcuni esemplari, che vivevano a una profondità di circa 5-20 centimetri.
Dopodiché li hanno portati in laboratorio per indagare le loro capacità di mimetizzazione. Li hanno quindi sottoposti ad alcuni test: hanno inserito gli individui nelle vasche, in coppia e poi da soli, provviste di pareti di colore diversi, bianche o nere. Hanno poi eseguito delle fotografie in sequenza per documentare il cambiamento di colore del pesce, che hanno successivamente analizzato con Adose Photoshop. I risultati sono stati molto interessanti: il colore del ghiozzo si stabilizzava completamente in soli tre minuti ma la mimetizzazione era molto più veloce e completa quando venivano testati da soli che in coppia.
Se il ghiozzo si sente al sicuro non investe nella mimetizzazione
Questa ricerca rappresenta il primo studio che indaga l'influenza del contesto sociale sulla mimetizzazione. I ghiozzi si camuffano nell'ambiente circostante più velocemente e in misura maggiore quando sono da soli rispetto a quando sono in compagnia. Gli studiosi suggeriscono che i pesci si sentono più al sicuro quando sono in gruppo e più protetti da potenziali minacce. Dato che il cambiamento di colore ha un costo metabolico, probabilmente i ghiozzi risparmiano energia per mimetizzarsi quando ne hanno davvero bisogno.
Inoltre, i ghiozzi sono anche più sereni se sono in compagnia e ciò può inficiare la loro abilità di camouflage. Questo è infatti indotto anche dagli ormoni dello stress, come il cortisolo, e una minore angoscia potrebbe rendere il cambiamento di colore più lento e meno efficiente. Lo studio dimostra quindi che i pesci sembrano poter modulare i comportamenti di risposta alle potenziali minacce in base al contesto sociale e al rischio di predazione. Indagare questo meccanismo anche in altre strategie antipredatorie e in diverse specie animali potrà fornire nuove informazioni su come la percezione del rischio e il contesto sociale agiscono insieme.