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6 Febbraio 2024
15:04

I gestori delle colonie feline romane possono fare domanda per la fornitura di cibo per il 2024

Si tratta di una delle iniziative che l'amministrazione ha messo in campo per supportare il lavoro dei volontari che ogni giorno si occupano delle migliaia dei gatti liberi della Capitale.

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Il Comune di Roma ha aperto alle richieste di fornitura di cibo per le colone cittadine regolarmente censite dalla Asl. A comunicarlo la Direzione Agricoltura e Benessere degli Animali, che ha invitato i responsabili delle colonie – circa 5.000 – a presentare domanda per il cibo umido e secco necessario per l’anno 2024.

«Al fine di accogliere le numerose richieste di mangime per le colonie feline di Roma Capitale che costantemente pervengono da parte dei referenti delle colonie stesse soprattutto nel periodo dell'anno con il clima rigido che rende ancor più fragili i gatti presenti nelle colonie feline – si legge nella determina dirigenziale – ogni anno l’Amministrazione Comunale provvede all’acquisto di mangimi secco ed umido per gatti. I prodotti da acquistare vengono individuati tra quelli offerti nel Mercato elettronico della pubblica amministrazione tenendo conto del trend storico di fornitura tra la percentuale più gradita tra cibo secco e quello umido».

Le richieste andranno firmate dai responsabili e inviate all’Ufficio Protocollo entro le 12 del 29 febbraio, compilando l’apposito modulo. Una volta ricevute tutte, il Comune provvederà a redigere una graduatoria per l’assegnazione e la distribuzione del cibo. Si tratta di una delle iniziative che l’amministrazione del sindaco Roberto Gualtieri ha pianificato per supportare le colonie, insieme con la consegna delle targhe a quelle ufficiali. Iniziative che si inseriscono in un più ampio piano di potenziamento delle colonie feline romane e di supporto a chi le gestisce, temi al centro di un dibattito pubblico lo scorso maggio.

Il Comune di sta occupando anche di redigere un nuovo regolamento per le colonie, visto che quello attualmente in vigore risale ormai al 2005. Si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di spazi non chiusi né adeguatamente recintati o attrezzati, che non hanno allacci idrici e ripari. L’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi aveva quindi confermato l’intenzione di «realizzare una rete di strutture, così come avviene per la specie canina, rivolta alla cura e alla detenzione dei gatti, con la collaborazione di associazioni riconosciute che possano intervenire nella cura degli animali e intraprendere attività rivolte all’adozione di quanti più esemplari possibili».

Per farlo uno degli strumenti fondamentali è il Garante per la Tutela degli Animali, che a oggi, a distanza di un anno e mezzo dall’istituzione di questa figura, non è ancora stato scelto, nonostante le pressioni delle associazioni. Il Comune nel frattempo ha attivato un servizio di assistenza veterinaria gratuita per le sterilizzazioni e di fornitura di cibo per supportare il lavoro dei volontari.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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