I gatti sono animali cosiddetti “crepuscolari”, questo significa che, contrariamente agli esseri umani, sono più attivi dal tramonto all’alba, quando si dedicano ad alcune delle loro attività predilette: cacciare, nutrirsi, esplorare il territorio e anche marcarlo.
La notte è insomma l’equivalente del giorno per gli umani, anche se i gatti domestici hanno ormai sviluppato una sorta di “adattamento” ai nostri ritmi, modificando – in modo più o meno marcato – le loro abitudini. Restano comunque creature notturne: vediamo in che modo.
La natura crepuscolare dei gatti
I gatti, nonostante la domesticazione e la convivenza con gli esseri umani, restano predatori. Ancora oggi conserva tutte le caratteristiche biologiche ed etologiche ereditate dagli antenati selvatici, i gatti selvatici africani, e anche se non ha più bisogno di cibarsi attraverso la caccia, il bisogno di cacciare di per sé è invariato, e l’istinto e la propensione restano molto forti.
In natura, dunque, i gatti sono particolarmente attivi e vivaci soprattutto all'alba e al tramonto, che è il periodo della giornata in cui sono maggiormente attive anche le loro prede naturali preferite, piccoli roditori e uccelli. Conseguenza diretta, anche la loro vista si è evoluta per dare il massimo in quelle particolari condizioni di luce, mentre di giorno tendono a riposare, dormire di più e ricaricare le energie.
Cosa fanno i gatti di notte?
Partendo dall’assunto che i gatti sono maggiormente attivi dal tramonto all’alba, è facile intuire che quello notturno è l’orario in cui si dedicano ad alcune delle loro attività preferite: cacciare (anche se tra le mura domestiche la caccia si trasforma più in gioco), mangiare, esplorare il territorio.
È dunque normale per loro svegliarsi più volte durante la notte, fare dei giri per casa o anche solo cambiare luogo di riposo. Non hanno, come gli umani, il sonno notturno che dura 7-8 ore, e può capitare dunque di sentire il gatto muoversi per casa nel cuore della notte, saltare su mensole e mobili, fare piccole corse e anche miagolare (capita spesso in gatti particolarmente annoiati perché poco stimolati).
Come conciliare i ritmi dei gatti con quelli dei loro umani
Trattandosi di animali crepuscolari, cercare di “regolare” il bioritmo dei gatti sulla base di quello umano non è soltanto inutile, ma anche nocivo. Sgridare un gatto perché è attivo di notte, insomma, rimproverarlo o punirlo può avere effetti estremamente controproducenti. Molti gatti domestici inoltre, complice la convivenza con gli esseri umani, tendono ad adattarsi al “programma quotidiano” dei loro pet mate, e possono essere attivi durante il giorno o la sera, specialmente se ci sono stimoli e interazioni umane in quelle fasce orarie.
Si può comunque provare a conciliare il ritmo del gatto con il nostro, evitando soprattutto di dargli cattive abitudini. Se un gatto capisce che, miagolando o raspando porte o ante in orario notturno, ottiene l’attenzione del pet mate, è probabile che continui a farlo tentando di ottenere ciò che vuole. Allo stesso modo, siccome i gatti cacciano e si nutrono di notte, dargli da mangiare solo durante il giorno e pretendere che resistano per ore senza cibo è utopistico. Si può quindi pensare di dargli da mangiare il cibo umido, se lo mangia, poco prima di andare a letto, e lasciargli a disposizione la ciotola del cibo secco per consentirgli di usarla quando già lo gradisce.
Anche giocare con lui poco prima di coricarsi può essere utile per “stancarlo” e fargli sfogare energie ed eventuale stress e noia accumulati durante la giornata.