I gatti sono animali estremamente sensibili e attenti all’ambiente che li circonda e i loro sensi si sono sviluppati, nel corso dell’evoluzione, per andare incontro alle esigenze e alle necessità di un predatore. Questo significa che possono accorgersi prima di un essere umano di un potenziale pericolo in arrivo, ma non per capacità “soprannaturali”, come si tende a pensare ammantandoli di un’aura mistica. Semplicemente grazie all’ipersensibilità alle sfumature dell’ambiente, dai suoni al cambiamento della pressione dell’aria, tanto per citarne alcuni. È quindi corretto dire che i gatti sentono un pericolo in arrivo, anche se non per "super poteri" o particolari capacità "mistiche".
Quali pericoli i gatti possono percepire?
Come detto, grazie ai loro sensi molto sviluppati i gatti possono percepire cambiamenti nell'ambiente che potrebbero indicare una minaccia imminente. Sono molto sensibili agli stimoli sensoriali come suoni, odori e movimenti, il che li rende capaci di rilevare situazioni di pericolo prima degli esseri umani. Potrebbero accorgersi di un rumore o di un movimento prima che se ne accorga il pet mate, e agire di conseguenza: l’avvicinarsi di un altro essere umano o di un animale, suoni e rumori particolari, tracce olfattive, che potrebbero apparirgli come minacce e metterlo in allerta.
Potrebbero quindi accorgersi con un po’ di anticipo, per esempio, dell’arrivo di un temporale, udendo prima i tuoni o percependo il cambiamento della pressione, ma anche di un terremoto, per gli stessi motivi. Si tratta però di anticipi ridotti, qualche decina di secondi, e non per poteri sovrannaturali, come detto, ma perché un terremoto produce cambiamenti nell’atmosfera che il gatto potrebbe percepire prima.
Come fanno i gatti a percepire i pericoli
I gatti hanno dunque capacità percettive molto diverse rispetto agli esseri umani e anche a molti altri animali, e sfruttano i sensi per “mappare” e tenere monitorato l’ambiente che li circonda. La loro vista li aiuta: hanno un’elevata sensibilità alla luce, la visione cosiddetta scotopica, che gli permette di vedere bene anche in condizioni di scarsa luminosità, e grazie alla conformazione delle pupille, estremamente dilatabili, l’efficienza visiva del gatto è circa 6 volte superiore a quella dell’uomo. Nel buio quindi il gatto riesce a vedere oggetti, animali che, all’occhio umano, non risultano visibili.
Anche l’udito è estremamente sviluppato. L’orecchio felino è “progettato” per riuscire a captare anche i suoni più bassi, come quelli che emettono le loro prede predilette – i piccoli roditori – e l’intervallo acustico udibile per i gatti è addirittura superiore a quello del cane. La loro bolla timpanica inoltre ha una maggiore capacità rispetto a quella dell’uomo, e percepisce i suoni con un volume di tre volte superiore a come li sentiamo noi. La conformazione delle loro orecchie inoltre consente loro di “orientarle” al meglio verso la fonte del suono che vogliono identificare. L’olfatto è ugualmente estremamente sviluppato, e consente loro di individuare odori e tracce anche molto flebili.
A questo si aggiunge poi la capacità di elaborare gli stimoli che arrivano dal mondo esterno anche attraverso i peli sensitivi e le vibrisse, i baffi, con cui riescono a individuare oggetti e movimenti anche grazie agli spostamenti d’aria.
Le reazioni dei gatti di fronte a un pericolo in arrivo
Ogni gatto è diverso e reagisce in modo diverso davanti a una minaccia o a un pericolo, anche a seconda della sua esperienza e del contesto e dell’ambiente in cui vive. Alcuni potrebbero immobilizzarsi, altri fuggire e andare a cercare un nascondiglio in cui attendere che la minaccia passi, altri ancora, messi di fronte all’evidente pericolo, potrebbero reagire con aggressività, attaccando.
Solitamente succede davanti a esseri umani o animali che percepiscono come pericolosi, e accade quando si sentono messi all’angolo e sentono di non avere altra scelta che reagire. Altri ancora potrebbero agitarsi, iniziando a miagolare o a grattare la porta per uscire se sono abituati a farlo. In questi casi si tratta di una risposta istintiva all’ambiente e agli stimoli che gli arrivano.