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16 Agosto 2023
17:59

I gatti sentono l’energia negativa?

I gatti sono animali estremamente sensibili, per questo molti sono convinti che siano in grado di avvertire e "assorbire" le energie negative. Non si tratta però di capacità soprannaturali.

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È ormai ampiamente dimostrato che i gatti sono animali estremamente sensibili e in grado di percepire anche il minimo cambiamento nell’ambiente che li circonda, reagendo a seconda delle situazioni. E se è vero che si tratta di animali che hanno imparato a utilizzare i parametri che l’evoluzione e l’esperienza hanno fornito loro per decifrare situazioni, incontri e accadimenti, è invece convinzione sbagliata – e molto “umana” – ritenerli “oracoli” in grado di stabilire se chi hanno davanti è una persona positiva o negativa. Fatta questa premessa, chiariamo se effettivamente i gatti sentono le energie negative, sino a che punto e da cosa dipende.

I gatti percepiscono l'energia delle persone?

I gatti, come detto, sono animali estremamente sensibili, predatori con sensi estremamente affinati in grado di decifrare l’ambiente che li circonda per capire se è sicuro o meno. Questo comporta, dunque, che possano reagire a situazioni e contesti particolari in modo peculiare, ma attribuire loro una sensibilità “soprannaturale” è sbagliato.

I gatti non sono in grado di riconoscere una persona “cattiva” né un ambiente “negativo”, ma possono certamente reagire a qualcuno che percepiscono come minaccioso o pericoloso, vuoi per l’aspetto fisico, vuoi per particolari rumori che emette o particolari atteggiamenti che adotta e che possono preoccupare o intimorire l’anomale. Allo stesso tempo, il gatto potrebbe percepire un ambiente come poco sicuro e comportarsi di conseguenza, magari nascondendosi, acquattandosi in un angolo o con altri comportamenti che rispecchiano paura, nervosismo, ansia o stress.

Il gatto assorbe energia negativa?

Un’altra leggenda metropolitana che aleggia sul gatto – vittima sua malgrado, nel corso dei secoli, di molti pregiudizi legati a un’inesistente aura “soprannaturale” – è che siano in grado di assorbire l’energia negativa. Certamente il gatto, essendo un animale molto sensibile ed estremamente reattivo, tende a notare situazioni e contesti in cui regna il nervosismo o la tensione e a reagire di conseguenza, ma si tratta appunto di una reazione a persone o ad ambienti che li fanno sentire poco sicuri, in pericolo o minacciati.

Un gatto potrebbe per esempio reagire a uno stato emotivo intenso o a un cambiamento nell'ambiente, come tensione o stress, restando più vicino al pet matte o comportandosi in modo diverso dal solito. Questo non significa necessariamente che stiano "assorbendo" energia negativa, ma piuttosto che sono appunto sensibili ai cambiamenti nell'ambiente e nelle persone che li circondano.

Come fanno i gatti a capire quando stiamo male

Non esistono studi che confermino che i gatti possano fiutare le malattie o patologie, e non è chiaro in che modo, esattamente, reagiscano alle emozioni umane. Alcuni gatti sembrano avere la capacità di intuire quando il loro umano di riferimento soffre, e adattare il loro comportamento alla situazione, ma non ci sono basi scientifiche che possano confermare una reale percezione e “identificazione” di emozioni negative o positive.

I gatti non comprendono la malattia o la salute come gli esseri umani, ed eventuali loro reazioni potrebbero derivare da una combinazione di fattori, tra cui sensibilità ai cambiamenti ambientali, segnali visivi, odori e il loro istinto naturale di monitorare l'ambiente circostante.

Una ricerca italiana ha però dimostrato che sarebbero in grado di adattare la loro reazione agli oggetti sulla base del parere – positivo o negativo – espresso dai loro umani di riferimento. La ricerca è stata condotta da alcuni studiosi del Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti, Sezione di Neuroscienze, dell’Università degli Studi di Milano: nel corso dell’esperimento, un gruppo di gatti ha osservato i rispettivi pet mate trasmettere un messaggio emotivo positivo verso un oggetto, mentre un altro gruppo ha ricevuto un messaggio emotivo negativo verso gli stessi oggetti. I test hanno dimostrato come la maggior parte dei gatti abbia modificato il proprio comportamento sulla base dello sguardo lanciato dall’umano di riferimento.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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