Alcuni studi scientifici lo riportano, e buona parte dei veterinari comportamentalisti è d'accordo, che sia corretta l'affermazione che i gatti sentono la nostra ansia. E che ci riuscirebbero grazie alla loro sensibilità: i felini sono molto intuitivi nei nostri confronti e questo perché hanno una capacità di osservazione molto spiccata. La nostra ansia può influenzare il gatto ma in modo diverso a quanto succede col cane: lo influenza se lo riguarda, se la nostra ansia lo coinvolge direttamente come può accadere durante una medicazione o l'applicazione di un antiparassitario. Ma può anche capitare che, per sottrarsi ad un clima ansiogeno, un gatto ci eviti poiché i gatti non sono spugne passive.
I gatti percepiscono il nostro stato d’animo?
Per decenni, gli studi scientifici hanno tentato di identificare il legame tra i gatti e i loro pet mate e di approfondire l’intelligenza emotiva dei gatti. Poiché i felini non possono dirci esattamente i loro sentimenti, questi studi mirano ad aiutarci a comprendere meglio la loro vita interiore. In questi lavori scientifici ci sono alcune conclusioni che saltano all'occhio.
In uno studio pubblicato nel 2020, è stato dimostrato che i gatti possono integrare segnali sia visivi sia uditivi per interpretare le emozioni umane, modificando di conseguenza il loro comportamento in base alle emozioni che stanno rilevando. Lo studio prosegue argomentando che questo riconoscimento emotivo aiuta il gatto a mantenere legami sociali positivi sia con gli esseri umani sia con qualsiasi altro individuo co-specifico con cui vive o con cui trascorre del tempo regolarmente.
Un altro studio, che risale al 2019 ha dimostrato che i gatti formano legami di attaccamento con le loro persone di riferimento. Questi legami sono un fattore chiave nel modo in cui i gatti interpretano le emozioni dei loro pet mate e nel modo in cui reagiscono a ciò che vedono o sentono intorno a loro. Nel complesso, queste ricesche dimostrano che i gatti possono interpretare le emozioni umane, comprese la depressione e l’ansia, in una certa misura. Il nostro gatto agirà spesso in base ai segnali visivi e uditivi che emettiamo, come il pianto o il movimento ansioso, e cambierà il suo comportamento di conseguenza. Questo avviene perché il nostro comportamento lo sta stressando mentre interpreta le nostre emozioni, o perché vuole sinceramente che noi ritorniamo in uno stato stato d'essere più felice, ma c'è ancora molta ricerca da fare per trovare risposte.
La nostra ansia influenza il gatto?
Le emozioni umane, come l'ansia, possono sì influenzare i gatti. Questi felini così sensibili possono captare sottili cambiamenti nell'ambiente e nel comportamento del pet mate. L'ansia umana potrebbe tradursi in tensione percepibile dal gatto, causandone confusione o stress. Micio potrebbe reagire nascondendosi, diventando schivo o ansioso a sua volta. Tuttavia, non esistono prove conclusive sugli effetti negativi a lungo termine. La consapevolezza di questo legame può incoraggiare il mantenimento di un ambiente tranquillo, favorendo sia il benessere umano sia quello felino.
Cosa possiamo fare?
Lavorare su noi stessi, come sempre quando si tratta di relazionarci con l'altro. Se noi ci rilassiamo, anche il gatto ha la possibilità di farlo. Se la nostra ansia influisce sul pet, agire con delicatezza è essenziale. Mantenere un ambiente sereno e prevedibile per ridurre il suo stress, dedicare del tempo al gioco e alle coccole, creare momenti positivi. La nostra calma può essere contagiosa, quindi cerchiamo di rilassarci anche per il suo benessere. Se l'ansia persiste, si possono considerare consulenze veterinarie o comportamentali. L'uso di feromoni felini in molti casi può aiutare a tranquillizzare l'animale tramite la diffusione di sostanze prodotte naturalmente dal gatto e utilizzate per la comunicazione. Alla base ricordiamoci sempre di stabilire una routine e di rispettare le esigenze del nostro gatto, ciò promuoverà una relazione più stabile e felice.