Contrariamente a quanto si pensi, i gatti sono animali socievoli che soffrono l’assenza di interazione con gli umani di riferimento. E anche se la nostalgia è un’emozione complessa tipica degli umani, si può dire tranquillamente che anche i gatti hanno reazioni emotive all’assenza dei pet mate o dei compagni animali e alla separazione da loro, o dal loro ambiente.
Possono quindi possono mostrare segni di stress o cambiamenti comportamentali quando affrontano queste situazioni. I sintomi di questo disagio si manifestano a volte con la perdita di appetito o cambiamenti di umore o di abitudini, segnali che possono essere interpretato come un segno di tristezza o mancanza, anche se non si può affermare con certezza che sia dovuto alla nostalgia così come viene intesa dagli umani.
I gatti ricordano i loro umani e il loro ambiente?
Sembra ormai dimostrato che i gatti siano in grado di riconoscere e ricordare i loro umani e il loro ambiente. Ciò che studi considerati ormai storici hanno dimostrato è che i gatti vedono nell'uomo un partner sociale di cui potere avere fiducia soprattutto nei casi in cui siano entrati in contatto con esemplari umani tra le 2 e le 7 settimane di vita, e che possiedono una memoria che consente loro di riconoscere persone, luoghi e routine familiari. I gatti ricordano inoltre le interazioni positive o negative con gli umani e possono anche associare determinati luoghi o oggetti a esperienze passate. È per questo che è altamente sconsigliato sgridarli o punirli, perché tenderanno a non comprendere le motivazioni esatte del rimprovero e ad ammantare invece l’esperienza di negatività.
Anche l’ambiente gioca un ruolo fondamentale. Se, per esempio, un gatto ha vissuto in un ambiente specifico per un lungo periodo, svilupperà una familiarità con quel luogo e potrebbe sentirsi più a suo agio e rilassato in quel contesto. Bisogna comunque tenere conto del fatto che la memoria dei gatti sembra essere influenzata da diversi fattori, che vanno dall'intensità dell'esperienza alla frequenza degli incontri sino all'importanza associata a determinate persone o luoghi, e che ogni gatto ha una capacità di memoria (e reazioni) diverse davanti alle situazioni.
I gatti si affezionano alla casa o al loro umano?
I gatti sono da sempre vittima di pregiudizi secondo cui tendono a non affezionarsi agli umani con cui vivono. I gatti manifestano attaccamento, anche se la loro relazione con l’uomo si è evoluta in modo differente rispetto a quanto fatto dai cani. I gatti considerano l’essere umano un referente sociale al punto da usare le sue reazioni emotive per valutare situazioni familiari e adeguarsi di conseguenza, e che sono anche in grado di seguire le indicazioni date dalla gestualità umana, una cosa che si riteneva solo i cani sapessero fare.
Il gatto d’altronde ha sempre vissuto una sorta di storia parallela accanto all’uomo: sfruttava i vantaggi che gli offriva, ma sempre in funzione della sua straordinaria abilità di predatore, in particolare nel cacciare i topi. Questo lo ha portato a conservare per molto tempo un repertorio da predatore solitario, che ha portato i ricercatori a ritenere che fossero più importanti le abilità socio-cognitive dei cani rispetto a quelle dei gatti. Ultimamente però il dibattito è cambiato, e si è fatta strada la convinzione che anche i gatti sviluppino attaccamento verso gli umani di riferimento.
Questo accade soprattutto con gli umani con cui condividono lo stesso ambiente: i gatti sono animali abitudinari, che si adattano alla casa in cui vivono e ai ritmi dei loro compagni di vita, e anche un piccolo cambiamento nella routine può comportare per loro stress o malessere. Questo può verificarsi, per esempio, in caso di un trasloco (e dunque di un cambio radicale di casa e ambiente), ma anche per l’ingresso di un nuovo animale o umano in famiglia.
I gatti e la nostalgia
Pur ricordando che parlare di nostalgia è improprio, trattandosi di un’emozione prettamente umana, è confermato quindi che il gatto può mostrare malessere psicologico dettato da mancanza o separazione manifestando, a seconda della situazione, apatia, ansia o aggressività. La solitudine, in particolare, può manifestarsi attraverso disinteresse verso il gioco, mancanza di entusiasmo, tendenza a dormire molto, perdita di appetito o di contro problemi di peso nel caso in cui il gatto compensi lo stress e la monotonia di una vita solitaria mangiando. Alcuni gatti possono manifestare lo stress facendo i bisogni fuori dalla lettiera, o ancora diventando più diffidenti o adottando comportamenti più aggressivi verso i pet mate o compagni felini.
Come detto, la comprensione delle emozioni dei gatti resta oggi un campo di ricerca attivo, e gli scienziati stanno cercando di approfondire la nostra conoscenza su come questi animali percepiscano e vivano le emozioni. Conoscere i nostri compagni di vita, e accorgersi di eventuali segnali di malessere o disagio resta però molto importante per intervenire e assicurare loro l’interazione e il contatto necessari al loro benessere. Trascorrere del tempo con loro e dedicarsi a sessioni di gioco può essere utile non soltanto per rinsaldare il legame, ma anche per tranquillizzarli nel caso in cui abbiano sofferto per separazioni o cambiamenti nella loro vita. Allo stesso modo può essere utile arricchire il suo ambiente di stimoli, con tiragraffi e mensole tanto per fare un esempio.