Non credo esista uno stereotipo più comune di quello del gatto che beve la ciotolina di latte. Troviamo un micio, anche vecchietto magari, sotto la pioggia. Non abbiamo cibo per gatti e allora, soddisfatti, gli allunghiamo una ciotolina di latte. In realtà, non ci sta nulla di più sbagliato. I gatti adulti è meglio se non bevono latte e in questo articolo vi spiegherò perché.
Falsi miti: il gatto può bere il latte
Nel mondo dei falsi miti della nutrizione veterinaria, alcuni sono più tenaci di altri. Fra i falsi miti che riguardano il gatto abbiamo i due opposti: il gatto può bere il latte o, al contrario, il latte è veleno per il gatto. Ma quale è la verità? Come sempre sta nel mezzo!
I gatti sono mammiferi e, in quanto tali, subito dopo la nascita la loro alimentazione deve prevedere solo latte, preferibilmente materno o eventualmente artificiale riservato alla specie. Passate le 8 settimane di vita però (i 2 mesi, in sostanza) il gatto perde totalmente la capacità di digerire il latte, in particolare la sua componente di zucchero: il lattosio.
In sostanza, come accade per tutte le specie animali eccetto forse l’essere umano, i gatti adulti sono intolleranti al lattosio. Non potendolo digerire infatti, l’ingestione di più di pochi millilitri di latte può creare seri problemi al gatto.
Latte al gatto: che effetti può avere
Come abbiamo visto, il gatto non può bere latte dopo i 2 mesi d’età. Ma cosa succede se dovessimo offrire latte al nostro gatto e lui ne bevesse (molti gatti infatti lo rifiuteranno direttamente)? Molto probabilmente, andrebbe in diarrea.
Il latte indigerito infatti, soprattutto nella sua componente di lattosio, rimarrebbe all’interno dell’intestino senza poter essere assorbito. Quando alimenti rimangono indigeriti nell’intestino quello che succede è che “richiamano” acqua. Da dove la richiamano? Dall’organismo del nostro gatto! In sostanza quindi, il gatto o il gattino, se gli somministriamo il latte, andrà in diarrea liquida. Il tipo di diarrea di cui parliamo, viene definita di tipo osmotico e necessità, se grave, di reidratazione per evitare effetti gravi.
Ovviamente, gli effetti peggiori li avremo se il nostro gatto ingerisce grandi quantità di latte. In generale, a meno che un gatto adulto non sia incredibilmente affamato però, questo non succede. I gatti sono infatti, come mi piace definirli, esseri superiori, in grado di comprendere quali alimenti hanno possibilità di fargli danni, se non spinti da una fame atavica!
Il latte quindi non è un veleno per il gatto, nel senso che a meno che non forziamo un micio a berne molto, difficilmente provoca danni seri al suo organismo. Si tratta piuttosto di una incapacità di digestione.
Quando si può dare latte al gatto
Ci sono però delle occasioni in cui possiamo dare latte al nostro gatto. Parliamo ovviamente di gattini prima dei 2 mesi di età, che hanno ancora la capacità di digerire il lattosio. In questo caso però, è importante dare il latte giusto!
Ma cosa intendiamo con latte giusto? Deve essere un latte con le adeguate quantità di proteine, zuccheri e grassi. Ogni specie infatti, e poi ogni mamma in base alla singola cucciolata e al momento della vita dei piccoli, produce un latte completamente diverso. Anche se non possiamo mimare esattamente le caratteristiche di un latte di gatta, dobbiamo tenere a mente che questo è composto, in media, da più proteine e più grassi rispetto a quello di vacca. Al contempo, il latte di gatta contiene meno zuccheri (il famoso lattosio, di cui sopra).
Se quindi non fosse disponibile latte materno della mamma, potremmo ricorrere ad un latte artificiale per gattini. Non dovremo mai invece ricorrere a latte di vacca, dato che l’alta concentrazione di lattosio farà sì che il gattino abbia feci molli o perfino diarrea, pur essendo in una età in cui ha le capacità di digerirlo.
Dare molto latte di vacca ad un micino di pochi giorni infatti esiterà sempre in disidratazione, per quel meccanismo di richiamo di acqua intestinale di cui dicevamo sopra. Rispettiamo la specie e le loro peculiarità!