I gatti, come i cani, possono percepire l'umore dei loro compagni umani? Questa è una domanda che tutti gli amanti dei felini si sono posti almeno una volta nella vita. Se infatti per i cani esistono ormai innumerevoli studi che dimostrano la loro eccezionale capacità di leggere le emozioni umane, per i gatti la questione è ancora oggetto di dibattito. I gatti domestici sono stati purtroppo a lungo trascurati anche dalla ricerca, fortemente condizionata e sbilanciata a favore del miglior amico dell'uomo e vittima anch'essa del pregiudizio che vuole i felini come animali solitari, indipendenti e anaffettivi.
E infatti, sempre più studi ed evidenze emerse solo negli ultimi anni, suggeriscono proprio che sì, anche i gatti sono in grado di percepire e rispondere agli stati emotivi degli esseri umani, come per esempio la felicità, la rabbia e la paura. Chiaramente, si tratta ancora di un campo largamente inesplorato, ma che tuttavia nonostante la necessità di ulteriori evidenze e approfondimenti, sta rapidamente muovendosi proprio verso questa direzione. Scopriamo quindi cosa sappiamo fino a oggi sulle capacità dei gatti di percepire le emozioni umane.
I gatti percepiscono il nostro stato d'animo?
Nonostante siano ancora pochi gli studi specifici sui gatti, sempre più prove indicano che i felini possano in un certo senso comprendere i nostri stati d'animo e regolare di conseguenza il loro comportamento. Le prime timide prove che suggeriscono che i gatti siano in un certo senso sensibili ai segnali emotivi umani, sono state ottenute attraverso uno studio pubblicato nel 2016 su Animal Cognition. Galvan e Vonk hanno scoperto che i gatti rispondevano in modo più positivo ai loro umani quando esprimono un tono di voce ed espressioni facciali o posturali legate alla felicità, piuttosto che alla rabbia.
In particolare, i gatti avevano maggiori probabilità di esprimere comportamenti positivi, come per esempio portare in avanti le orecchie o avere una postura del corpo più rilassata, quando i loro umani erano felici. Inoltre, trascorrevano anche molto più tempo con loro cercando il contatto fisico, a dimostrazione che anche i felini possono impegnarsi nella comunicazione inter-specifica con gli esseri umani mostrando una certa sensibilità ai segnali emotivi visivi e vocali legati all'umore e allo stato d'animo.
Ulteriori prove a sostegno di questa ipotesi sono arrivate grazie a un altro studio coordinato invece dall'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e pubblicato nel 2020 sulla rivista animals. I ricercatori hanno scoperto che i gatti sono in grado di abbinare in modo incrociato le immagini di volti umani "felici" o "arrabbiati" alle rispettive voci che esprimevano le stesse emozioni. Il riconoscimento delle emozioni, testimoniato da sguardi più lunghi e intensi verso immagini e voci correttamente abbinate, avveniva sia tra gatti che con gli umani.
Come fanno?
Alcuni studi dimostrano quindi che i gatti sono in grado di riconoscere e rappresentare mentalmente le emozioni dei loro partner sociali, sia felini che umani. Le ricerche suggeriscono che per farlo utilizzino sia segnali visivi, come espressioni facciali e posture del corpo, che quelli vocali, come i toni di voce più "felici" o "arrabbiati". Tutto ciò, è ulteriormente avvalorato da un altro filone di ricerca più ampio e altrettanto in crescita, che sembra dimostrare l'esistenza di segnali comunicativi legati alle emozioni in un certo senso "ancestrali" e condivisi tra umani e molti altri animali.
Diversi studi hanno già dimostrato che tanti altri animali come capre, maiali, cavalli e persino alcune specie selvatiche, riconoscono e reagiscono alle emozioni umane espresse per esempio dal tono di voce o dal pianto, un po' come se esistesse un linguaggio animale universale condiviso – perlomeno nella maggior parte dei vertebrati terrestri – nel comunicare stati d'animo intensi come rabbia, angoscia o paura. C'è però di più, i gatti possono anche utilizzare l'olfatto, proprio come fanno i cani, per comprendere il nostro stato d'animo, soprattutto quelli più intensi e "odorosi" come la paura.
In uno studio pubblicato su Scientific Reports nel 2023 i ricercatori hanno proposto ad alcuni gatti gli odori umani raccolti in diversi contesti emotivi (paura, felicità, stress fisico), valutando poi le diverse risposte comportamentali degli animali. I risultati hanno dimostrato che gli odori legati alla "paura" suscitano livelli di stress nei gatti molto più elevati rispetto agli altri stimoli, suggerendo che i felini riescono anche percepire segnali olfattivi umani di "paura" e che regolano il loro comportamento di conseguenza, per esempio strofinando di più la testa o i fianchi (rubbing) con i propri umani.
In conclusione, sebbene ci sia ancora molto da scoprire sulla capacità dei gatti di percepire l'umore umano, le prove e le evidenze finora raccolte suggeriscono proprio che i nostri amici felini siano molto più sensibili alle nostre emozioni di quanto pensassimo. Un po' come fanno i cani, ci riescono grazie a espressioni facciali, il tono della voce e gli odori. La prossima volta che ti sentirai giù o ansioso, osserva attentamente il comportamento del tuo gatto: potrebbe essere proprio lì, accanto a te, pronto a offrirti conforto e compagnia silenziosa.