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28 Settembre 2023
9:00

I gatti hanno bisogno di spazio?

I gatti hanno bisogno di più spazio possibile, soprattutto se a convivere sono più gatti. Rendere l’ambiente accessibile anche verticalmente è uno stratagemma utile ad aumentare la quantità di spazio disponibile, ma è importante anche avere un accesso all’esterno.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
gatti

Lo spazio con i gatti non è mai abbastanza, soprattutto se a convivere sono più gatti, i quali useranno le distanza per comunicare ed evitare conflitti. Rendere l’ambiente accessibile anche verticalmente è uno stratagemma utile ad aumentare la quantità di spazio disponibile, ma ha inevitabili limitazioni, soprattutto se ristretto all’ambito domestico. La possibilità di avere un accesso all’esterno resta il modo migliore per dare ai gatti la possibilità di gestire in autonomia lo spazio di cui singolarmente necessitano.

Di quanto spazio hanno bisogno i gatti?

Lo spazio è una dimensione che tutti gli animali sociali usano in una dimensione comunicativa, oltre che meramente territoriale. E siccome la comunicazione è soggettiva, ovvero è sempre il risultato di un individuo che si relaziona con il mondo esterno – e che dal mondo esterno riceve risposte le quali, a loro volta, modulano il comportamento e il sentire dell’individuo -, non si può pensare che esista una specifica misura quantitativa per definire il bisogno di spazio.

E questo bisogno non è quantificabile a priori non solo perché è soggettivo ma anche perché, per uno stesso individuo, varia in funzione dell’età, delle caratteristiche fisiche di questo spazio, delle dinamiche sociali. Bisogna tenere presente quanti e quali altri esseri viventi lo abitano, come questi altri occupano questo spazio – ciascuno secondo la propria prospettiva personale -, quali sono le opportunità ma anche quali sono i vincoli che vengono imposti nell’occupazione di questo spazio.

A complicare il quadro c’è il fatto che i gatti aumentano lo spazio tra loro e chi reputano disturbante, che sia un rumore, un oggetto o un loro simile: questo significa che più due gatti sono incompatibili – per carattere, personalità, età o ambiente di cui necessitano – più sentiranno di dover mettere distanza tra loro e, quindi, avere spazio a disposizione.

Questo implica che più gatti ci sono in casa, più aumentano le probabilità che esistano delle incompatibilità e, quindi, che serva ulteriore spazio. Allo stesso modo, è frequente che gatti unici che vivano in spazi troppo ristretti sviluppino ansie e frustrazioni che incidono sul benessere generale.

Per facilitargli le cose è sempre buona norma, allora, arricchire il più possibile l’ambiente con sopraelevazioni, risorse multiple distribuite per tutta la casa e possibilità di giocare, saltare, nascondersi, arrampicarsi. Bisogna però mantenere uno sguardo realistico: l’arricchimento ambientale aiuta a migliorare la qualità dello spazio, a renderlo più “cat friendly” ma non è la panacea di tutti i mali, non può risolvere sempre e tutte le limitazioni vissute dai gatti in merito all’insufficienza di spazio perché si tratta pur sempre di strategie esterne all’individuo che cercano di compensare delle carenze inscritte nel perimetro fisico delle pareti domestiche.

L’importanza dello spazio verticale per i gatti

Nell’arricchire il più possibile l’ambiente, un ruolo cruciale lo gioca la possibilità di sfruttare la verticalità di pareti e soffitti. I gatti amano le postazioni e i percorsi sopraelevati per tanti motivi: arrampicarsi e vigilare dall’alto è un comportamento innato, è un modo per tenersi in forma e sgranchirsi, fornisce luoghi di riparo e di distanziamento sociale, aumenta il livello di sicurezza percepito, per molti è proprio divertente.

Per aumentare la disponibilità di spazio verticale non è necessario spendere cifre esose in allestimenti faraonici: qualche ripiano di libreria libero, una serie di mensole disposte in modo da formare un percorso che connette un tiragraffi alla cima di un armadio, un albero per gatti che arrivi al soffitto, la possibilità di accedere sulle superfici di mobili, tavoli e altri rialzi possono essere validi surrogati per ricreare un ambiente articolato e su più altezze.

Lo spazio esterno per i gatti

Per quanto al giorno d’oggi rappresenti un tema divisivo, quello dello spazio esterno resta un grande “ovvio” quando si parla di qualità della vita dei gatti: gli individui che hanno la possibilità di uscire in esterno in libertà – ancor più se in contesto ricco di giardini o altro tipo di vegetazione – hanno una qualità della vita complessivamente migliore. Sono più autonomi nello scegliere se e quanto tempo passare in casa, se, quando e quanto allontanarsi o avvicinarsi ai loro simili, possono esprimere tutte le loro motivazioni con l’intensità e la frequenza che suggerisce la loro singolare identità, sono costantemente sollecitati sul piano cognitivo, in definitiva hanno profili comportamentali più equilibrati e gratificati, presentano meno alterazioni di natura emotiva e comportamentale, hanno meno conflitti di convivenza con i loro simili.

Molti gatti – soprattutto se vivono in ambiente urbanizzato – si limitano a restare nel giardino di proprietà o, al più, a visitare qualche giardino attiguo. Quello che fa la differenza per loro è la possibilità di scegliere, di regolare in autonomia la gestione del loro territorio, i loro rapporti sociali, il tempo speso dentro e fuori casa. Forse corrono qualche rischio in più ma sono ripagati da una maggiore solidità emotiva e una migliore e più appagante conoscenza del mondo.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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