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16 Settembre 2023
18:29

Perché i gatti hanno bisogno di graffiare?

Anche se si è portati a pensare che il gatto graffi soltanto come reazione, in realtà per questi animali si tratta di qualcosa di ben più profondo, radicato e anche necessario. Vediamo i motivi.

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Quando pensiamo a un gatto, il primo strumento di difesa (e offesa) cui pensiamo sono certamente le unghie. «Ho paura che mi graffi», è imfatti una frase che spesso sentiamo pronunciare da chi ha poca dimestichezza con questi felini e che vede il graffiare esclusivamente come un atto, appunto, offensivo. In realtà i gatti hanno bisogno di graffiare e non solo in occasioni in cui chiedono distanza o si stanno difendendo, ma anche per questioni fisiche e psicologiche.

Questo comporta quindi dargli modo e mezzi per graffiare “in libertà” e in sicurezza, come per esempio i tiragraffi (così da risparmiare i mobili), e non manifestare un atteggiamento punitivo in caso di graffio: quando lo fa, è perché sta comunicando un particolare stato d’animo.

Perché il gatto graffia i suoi umani o i mobili?

Le motivazioni per cui il gatto graffia i mobili, o i suoi umani, sono diverse. Solitamente quando graffia i mobili si parla di “farsi le unghie”, ovvero di utilizzare le unghie per graffiare, appunto, divani, sedie, poltrone o altri arredi. Non si tratta di un dispetto, ma di un comportamento che di volta in volta ha significati differenti: in alcuni casi il gatto sta marcando il territorio, lasciando una traccia visibile e anche un’impronta olfattiva su oggetti all’interno del suo ambiente, in altri sta semplicemente affilando gli artigli e rafforzando i muscoli.

Quando invece un gatto graffia il proprio umano di riferimento, potrebbe farlo sia per prendere le distanze sia per comunicare che non ha più piacere a essere toccato o accarezzato e interrompere dunque il contatto che per mettere in guardia: “Non ti avvicinare”, una sorta di avvertimento. Ci sono poi situazioni in cui invece il gatto graffia involontariamente, o comunque non per nuocere, ma perché sta giocando: magari vuole afferrare un gioco nei pressi delle nostre mani o sono proprio le nostre mani a essere viste come “giochi”, se così lo abbiamo abituato.

Come gestire il graffiare del gatto

Come spiegato sino a ora, il gatto graffia non per capriccio o per dispetto, ma per comunicare specifiche emozioni. È fondamentale dunque imparare a capire la sua comunicazione non verbale, e capire quando è frustrato, teso, arrabbiato, spaventato, così da lasciargli lo spazio e il tempo necessario per calmarsi e tornare a sentirsi sicuro, o se è in modalità “gioco”. In questi casi, se vediamo che il gatto tende a graffiare, la cosa migliore da fare è utilizzare i giochi stessi per interagire con lui, cordicelle o bastoncini con legati oggetti che il felino possa afferrare “a distanza di sicurezza”.

Sul fronte dei mobili, invece, il modo principale per evitare che graffi gli arredi è fornirgli tiragraffi da posizionare in punti strategici della casa, magari quelli che frequenta con maggiore assiduità, appendendo un gioco o sfregando sulla superficie dell’erba gatta per attirarlo. Ricompensarlo con una carezza o con un bocconcino quando lo usa può poi incentivarlo ulteriormente a usarlo.

L'alternativa è proteggere i mobili presi di mira con apposite pellicole o rivestimenti, che non impediscono al gatto di graffiare, ma limitano i danni. Una cosa però è certa: sgridarlo o punirlo non soltanto non serve a nulla, ma è controproducente, perché non farà altro che minare il rapporto di fiducia che abbiamo costruito con lui.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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