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12 Maggio 2023
12:04

I gatti domestici prendono le pulci?

Anche i gatti che vivono in casa possono prendere le pulci: vediamo come capire se un gatto ha le pulci e cosa fare nel caso in cui l'infestazione sia in corso.

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Anche i gatti domestici possono prendere le pulci, esattamente come i cani. Questi parassiti ematofagi (che si nutrono, cioè, del sangue dell’ospite) tornano in piena attività quanto le temperature iniziano a farsi più calde, e possono rivelarsi non soltanto fastidiosi – a causa del forte prurito che provocano nell’animale – ma anche pericolosi, perché possono trasmettere o provocare malattie.

Molti pet mate ritengono che un gatto che sta abitualmente in casa sia al sicuro perché non si avventura all’esterno, ma le pulci hanno diversi modi per entrare in contatto con l’animale che andranno poi a infestare: vediamo quali, e come comportarsi.

Come fa il gatto in casa a prendere le pulci?

Il ciclo biologico delle pulci inizia con la deposizione delle uova sul pelo dell’ospite: le uova cadono nell’ambiente depositandosi su tappeti, moquette e altri tessuti, e nel giro di pochi giorni si trasformano in larve, che nel giro di 3-8 settimane diventano adulte. Il gatto può dunque entrare in contatto con le pulci in svariati modi, senza uscire mai all’esterno.

In alcuni casi possiamo essere noi umani a portarle in casa: i parassiti possono annidarsi nella biancheria sporca, ed entrare poi in contatto con il gatto se quest’ultimo vi dorme o vi si accoccola sopra. Allo stesso modo, le uova di pulce possono restare sotto le suole delle scarpe e così essere portate dentro casa.

Un altro modo in cui il gatto può prendere le pulci è se resta spesso davanti alle finestre. Le zanzariere, infatti, non fermano questi insetti microscopici, e le abitazioni che si trovano al piano terra o affacciano su giardini, magari incolti, sono maggiormente esposte: se un gatto staziona spesso davanti alla finestra aperta è possibile che le pulci possano raggiungerlo dall’esterno. Le pulci possono inoltre entrare attraverso le porte, sempre con lo stesso meccanismo, oppure infestare terrazzi o balconi, magari portate da piccioni o gabbiani. Se il gatto frequenta abitualmente questi ambienti, è possibile che possa prenderle.

Un altro modo in cui un gatto che vive abitualmente indoor può prendere le pulci è attraverso l’interazione con altri animali. Se entra in contatto con un altro gatto o con un cane che ha le pulci, e non è protetto da antiparassitario, il nostro gatto è ovviamente esposto all’infestazione di questi parassiti, che possono saltare da un animale all’altro oppure lasciarsi dietro uova che nel giro di qualche settimane si trasformano in parassiti adulti.

Come capire se il gatto ha le pulci

La manifestazione più chiara del fatto che il gatto abbia le pulci è il suo continuo grattarsi. Questi parassiti sono ematofagi, come detto, ovvero si nutrono del sangue dell’ospite che infestano, e nutrendosi mordono, provocando prurito. Se il gatto si gratta spesso, scuote il capo e si mordicchia il pelo è molto probabile che abbia le pulci. In alcuni casi, inoltre, si possono formare croste e papule: il fastidio da prurito è così grande alcuni animali si provocano lesioni da grattamento anche molto serie, che poi possono anche infettarsi.

La saliva delle pulci è irritante, e può anche stimolare un fenomeno infiammatorio della pelle detto dermatite immunoallergica da pulci, che si manifesta con croste e aree prive di pelo localizzate soprattutto intorno alle orecchie. Se si ha il sospetto che il gatto abbia le pulci si può fare immediatamente un controllo: anche se non si riesce a vedere l’insetto adulto, è molto probabile che si notino le sue feci, che si presentano come piccoli puntini neri annidati tra i ciuffi specialmente sulla schiena, alla base della coda e, nei gatti, anche intorno al mento.

Le pulci del gatto si attaccano all'uomo?

Trattandosi di parassiti che si nutrono di sangue, le pulci possono mordere anche l’uomo, pur non infestandolo. Questi insetti infatti tendono ad annidarsi nel pelo degli animali, sui tappeti e sulle moquette, dove appunto depositano le loro uova. Non è dunque tecnicamente corretto dire che si attaccano all’uomo, ma possono come detto morderlo per nutrirsi.

Un morso di pulce si presenta generalmente sotto forma di piccolissimi puntini scuri circondati da un’area arrossata, che genera forte prurito. In alcuni casi i puntini possono essere più di uno, perché la pulce tende a mordere più volte nella stessa area, solitamente stinchi, i polpacci e caviglie. In soggetti allergici, il morso può provocare anche dermatiti o eritemi.

Cosa fare se il gatto ha le pulci

La cosa più importante, quando si parla di pulci, è la prevenzione: trattando il gatto, anche quello che vive in casa, con prodotti antiparassitari si può evitare che questi parassiti lo infestino e infestino di conseguenza anche l’ambiente in cui vive. Se malauguratamente ci si accorge che l’infestazione è già in atto, la prima cosa da fare è rivolgersi a un veterinario per stabilire con lui il miglior prodotto da utilizzare per eliminare le pulci: può trattarsi di uno shampoo antiparassitario, così come di un trattamento da prendere per bocca. L’obiettivo è eliminare sia le pulci adulte sia le uova, e in questo senso può essere utile anche spazzolare regolarmente il gatto con un pettine antipulci a denti fitti che riesce a rimuoverle.

Al trattamento da somministrare al gatto vanno poi associate una serie di azioni finalizzate a eliminare dall'ambiente domestico uova e larve di pulci. È bene dunque passare frequentemente l’aspirapolvere e, quando possibile, utilizzare il vapore per pulire e sanificare gli ambienti di casa. Anche cucce, cuscini e altri tessili dove le pulci si possono annidare vanno lavati con frequenza, idealmente a una temperatura superiore a 50 gradi, azioni che vanno ripetute con costanza sino a quando non si è certi di avere eliminato tutti i parassiti.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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