La dieta BARF è un sistema alimentare sempre più diffuso e questo fa sì che sempre più gatti seguano uno stile dietetico di questo tipo. Essendo un tipo di alimentazione molto particolare, è bene informarsi in modo approfondito sempre prima di proporla al proprio gatto.
Ovviamente la complessità aumenta quando il gatto è malato, in particolare di malattia renale cronica. In questo caso infatti, la maggior parte delle volte, i colleghi consigliano di utilizzare una dieta specifica per questa malattia e ci si potrebbe trovare quindi a dover cambiare dieta al proprio gatto.
Eppure, se ben seguiti, è quasi sempre possibile proseguire con una dieta BARF per il proprio gatto, anche quando cominciassero problemi renali. Vediamo in questo articolo quali sono gli accorgimenti speciali di cui un gatto malato di reni dovrebbe poter beneficiare.
Benefici della dieta BARF per gatti malati di reni
Sicuramente questo deve rimanere sempre il nostro punto di partenza, ovvero: possiamo dire che la dieta BARF ha dei benefici per un gatto con patologia renale? Da un punto di vista strettamente scientifico purtroppo non abbiamo risposte chiare.
Nessuno studio scientifico infatti ha mai confrontato gatti con malattia renale che seguissero un’alimentazione commerciale e altri che seguissero una dieta BARF per verificare quali vivessero più a lungo e in migliori condizioni.
Nonostante questo, è vero però che un gatto abituato a mangiare dieta BARF; potrebbe non avere molte scelte, al momento di ammalarsi di reni, che non fosse quello di proseguire con questa medesima dieta. I gatti infatti sono animali particolarmente conservatori e un gatto abituato a mangiare BARF potrebbe non adattarsi a mangiare crocchette o umido renale.
In linea generale infatti i mangimi pensati per problemi renali sono scarsamente appetibili. Anche un gatto che fosse abituato a mangiare crocchette potrebbe infatti fare fatica ad adattarsi e in questo caso certamente la BARF potrebbe essere un’opzione da valutare.
La dieta per i gatti con insufficienza renale
In generale, una dieta formulata per problemi renali del gatto rispetta le seguenti condizioni:
- Contiene proteine altamente digeribili e in tenore limitato
- Contiene poco fosforo
- Contiene alti tenori di grassi, in particolare con integrazione di acidi grassi essenziali Omega-3, come ad esempio l'olio di fegato di merluzzo.
Cerchiamo di analizzare punto per punto come mai questi punti sono così importanti, in modo da capire se possiamo poi adattare la dieta BARF del nostro gatto.
Prima di tutto partiamo dal contenuto di fosforo, che deve essere limitato in quanto, specialmente quando la malattia renale avanza, tende ad accumularsi nell’organismo del gatto, provocando malessere e nausea per via della secrezione di paratormone correlata ai suoi alti livelli ematici.
Il fosforo è contenuto fra l’altro anche nelle fonti proteiche e questa è forse la ragione più importante per limitare, almeno in parte, l’apporto di proteine al nostro gatto con patologia renale. Riguardo infatti il presunto danno che le proteine potrebbero causare al rene del gatto, la comunità scientifica è al momento ancora divisa per quel che riguarda il nostro piccolo carnivoro domestico.
Le proteine infatti sembrano non danneggiare il rene di un gatto sano (quindi non causano malattia renale), e mangimi con tenori proteici più elevati sono più appetibili per il gatto, prolungandone quindi la sopravvivenza una volta che la patologia è insorta.
Ma cosa succede quando i reni del nostro gatto sono già danneggiati, dobbiamo ridurre il tenore proteico o no? In questo caso, la risposta semplice non esiste purtroppo e ogni caso deve essere valutato singolarmente, in quanto dipende dai valori ematici e delle urine che presenta il vostro gatto al momento.
Ultimi ma non ultimi gli Omega-3, che invece hanno sicuramente un effetto positivo sul rene del nostro gatto. Fondamentale quindi integrare con questi acidi grassi essenziali, in modo da ridurre l’infiammazione renale e la pressione sanguigna a livello di reni.
La dieta BARF per i gatti malati di reni
Riprendiamo la fine del paragrafo precedente, partendo dai punti più semplici, ovvero gli acidi grassi Omega-3. Quando il nostro gatto ha anche solamente un inizio di patologia renale, che stia seguendo BARF o meno, consiglio sempre di integrare subito questi meravigliosi nutrienti. L’effetto positivo è infatti tangibile fin dalle prime settimane.
Per quel riguarda invece il tenore di fosforo e proteine, è possibile bilanciare una dieta BARF per un gatto con patologia renale, ma questo deve necessariamente passare per le mani di un bravo Medico Veterinario esperto in nutrizione. Infatti, secondo i valori sanguigni, quello che in genere faccio e consiglio ai colleghi cui insegno è di:
- Ridurre il tenore di CSO (carne senza osso), in modo da ridurre fosforo e proteine.
- Eliminare o ridurre molto le OP (ossa polpose), in modo da ridurre il tenore di fosforo soprattutto.
- Aumentare il tenore di grassi, preferendo quelli altamente digeribili, in modo da rendere appetibile la dieta.
In questo modo, la dieta del vostro gatto risulterà buona e sana al tempo stesso, anche se ovviamente i suoi risultati andranno monitorati nel tempo.