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3 Ottobre 2023
16:38

I dugonghi rischiano sempre più l’estinzione per colpa dei cambiamenti climatici

Secondo un nuovo report, le popolazioni australiane di dugonghi sarebbero sempre più minacciate dagli effetti dei cambiamenti climatici, che alterano gli habitat e fanno sparire le piante di cui si nutrono questi mammiferi marini.

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I dugonghi (Dugon dugon) sono sempre più a rischio di estinzione all'interno della Grande Barriera Corallina Australiana e la principale causa di questo disastro è da attribuire alle intense bolle di calore provocate dai cambiamenti climatici. Questa è la tesi principale che emerge da un recente report pubblicato da dagli esperti del Centre for Tropical Water & Aquatic Ecosystem Research (TropWATER) della James Cook University (JCU) di Brisbane, nel Queensland.

Il documento evidenzia come il declino della popolazione australiana – la più grande al mondo – stia diventando anno dopo anno sempre più rapido e come questa specie rischi letteralmente di scomparire nel corso dei prossimi anni, se i ricercatori non riusciranno a inventarsi una strategia che li aiuti a sopravvivere alla crisi climativa in corso. Proprio su questo, il ricercatore capo di questo report, Chris Cleguer della JCU TropWATER, ha espresso i suoi dubbi sulla possibilità di continuare a tutelare questi animali con le strategie attuali, ma ha anche sottolineato l'importanza che il monitoraggio ha avuto per comprendere lo status di salute di questi amati sirenidi, il gruppo animale a cui fanno parte i dugonghi e lamantini.

«Il report mostra una chiara tendenza al declino dal 2005, con un calo annuo stimato della popolazione del 2,3% in buona parte della barriera – ha spiegato Cleguer – Abbiamo osservato un calo nel numero complessivo dei dugonghi, con l’area più preoccupante che è la sezione meridionale della Grande Barriera Corallina, dalle Whitsundays a Bundaberg. In modo allarmante, abbiamo osservato pochissimi cuccioli in questa regione e solo due coppie madre-cucciolo avvistate nell’area di Gladstone. Il nostro rapporto rafforza l’urgenza di affrontare le minacce che mettono in serio pericolo la permanenza sulla Terra di questi straordinari animali marini».

Fortunatamente, l'attuale governo australiano – come da tradizione – ha subito raccolto le richieste degli esperti e si è già mosso per aumentare i fondi per la ricerca e la tutela di questi animali. I dugonghi, infatti, non sono solo importanti per l'ecologia e l'armonia dell'ecosistema marino, ha spiegato l'attuale ministra dell’ambiente e dell’acqua, Tanya Plibersek, ma anche per il turismo. Sono infatti migliaia i sub e i turisti che scelgono ogni anno di raggiungere l'Australia per godere delle bellezze naturalistiche della Grande Barriera Corallina.

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Perdere i dugonghi sarebbe quindi un brutto colpo anche per l'economia locale. «Il governo è impegnato a porre fine al declino della biodiversità – ha dichiarato la Plibersek. – Questa ricerca, purtroppo, traccia tuttavia un quadro chiaro di ciò che già sappiamo: è necessario fare di più per affrontare il declino delle specie in Australia e nella Grande Barriera Corallina. Ecco perché stiamo ripristinando importanti ecosistemi come le praterie marine e investiremo 1,2 miliardi di dollari per proteggere l'habitat dei dugonghi. Stiamo inoltre anche sostenendo il governo del Queensland per eliminare gradualmente i disturbi che rappresentano una grave minaccia per le popolazioni di dugonghi».

Le linee di costa che ancora ospitano i dugonghi sono quelle che è possibile osservare da Mission Beach a Bundaberg, fino a Hervey Bay nel Great Sandy Strait, mentre attualmente le regioni meno toccate dal pesante declino demografico sono quelle di Hinchinbrook, l’area di Townsville e di Shoalwater Bay. Ma i nche modo i cambiamenti climatici stanno portando un'intera specie verso il baratro dell'estinzione?

A rispondere a questa domanda è lo stesso Cleguer, che ha studiato per anni l'ecosistema marino in cui vivono i dugonghi. Secondo le sue ricerche, le praterie di fanerogame marine di cui si nutrono i sirenidi soprattutto negli ultimi anni hanno subito pesanti perdite provocate dalle alluvioni che partendo dal continente hanno portato in mare ingenti quantità di sedimenti, che oscurano i fondali oceanici e soffocano le piante. E visto che queste alluvioni sono aumentate per via dei cambiamenti climatici, è giusto considerare tale fenomeno come responsabile del declino di questi animali.

«Questi habitat sono molto sensibili agli eventi meteorologici estremi come i cicloni e le inondazioni, e spesso le praterie in salute possono deteriorarsi nel giro di settimane o mesi dopo un evento – chiarisce il biologo – È molto probabile che alcuni dugonghi siano morti di fame, mentre altri si potrebbero essersi trasferiti negli habitat vicino a Gladstone in cerca di cibo. Mentre per quanto riguarda le alluvioni del 2022, abbiamo scoperto che i dugonghi rimasti hanno trovato rifugio proprio nel cuore della Hervey Bay, dove resistevano ancora sacche di piante più profonde. Il caso di Hervey Bay, inoltre, serve da avvertimento su ciò che potrebbe continuare a verificarsi con queste condizioni climatiche e sottolinea l’urgenza di preservare e comprendere gli habitat delle fanerogame marine, in particolare quelli delle acque più profonde».

La questione climatica interagisce quindi in maniera molto profonda con gli ecosistemi abitati dai dugonghi, colpendoli sia dal punto di vista alimentare che territoriale, visto che le bolle di calore spingono anche gli animali ad allontanarsi dalle loro regioni native. Ciò comunque che gli esperti auspicano è che i fondi forniti dal governo possano essere utili per ricostruire le praterie di fanerogame marine e per ristabilire gli alvi fluviali che sfociano nell'oceano Pacifico, così da ridurre l'impatto di nuove alluvioni in grado di depositare tonnellate di sedimenti nella barriera corallina.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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