Anche gli animali, il loro rispetto e la loro tutela, entrano a far parte delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica negli istituti primari e secondari pubblicate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Un importante riconoscimento che arriva a due anni dall'inclusione della tutela animale nella Costituzione, e che dimostra un graduale cambio di sensibilità nei loro confronti e una maggiore consapevolezza dell'importanza di promuovere questi valori sin da piccoli.
Le nuove linee guida troveranno applicazione, in sostituzione delle precedenti, già dall'anno scolastico 2024-2025. Le istituzioni scolastiche si riferiranno ai traguardi e agli obiettivi di apprendimento definiti a livello nazionale dalle nuove linee guida, sia per il primo ciclo di istruzione (scuola primaria e secondaria di primo grado) che per il secondo ciclo di istruzione (scuola secondaria di secondo grado).
Molteplici i riferimenti agli animali che ricorrono nel testo delle nuove linee guida, che verranno utilizzate dagli insegnanti e da chi si occupa di questo tema in ambito educativo ed istituzionale. Nei principi a fondamenti dell’educazione civica si specifica, per esempio, che lo sviluppo economico deve avvenire “anche con riguardo alle specie animali e alla biodiversità”. Nell’ambito della Cittadinanza Digitale, tra le indicazioni metodologiche, si valorizza “la cura di altri compagni, di cose e animali”, mentre nella parte relativa all’educazione civica per la scuola dell’infanzia si identificano tra le competenze di cittadinanza “comportamenti rispettosi e di cura verso gli animali”.
Tra gli obiettivi di apprendimento della scuola primaria si elenca invece “curare gli ambienti, rispettare i beni pubblici e privati così come le forme di vita (piante, animali) che sono state affidate alla responsabilità delle classi”, in quelli della scuola secondaria di primo grado si legge: “Curare gli ambienti, rispettare i beni pubblici e quelli privati così come le forme di vita affidate alla responsabilità delle classi”. Viene poi stabilito che gli alunni debbano "individuare nel proprio territorio le strutture che tutelano i beni artistici, culturali e ambientali e proteggono gli animali, e conoscerne i principali servizi” e che si informino sui "sistemi regolatori che tutelano i beni artistici, culturali ed ambientali, nonché quelli che contrastano il maltrattamento degli animali, al fine di promuovere la loro protezione e il loro benessere”.
L'approvazione delle nuove linee guida ha suscitato il plauso delle associazioni che si battono proprio per la tutela dei diritti animali: «Auspichiamo che questo nuovo testo permetta nei prossimi anni scolastici una migliore integrazione dell’insegnamento del rispetto e della tutela degli animali a tutto tondo nei programmi delle scuole italiane di ogni ordine e grado in collaborazione con le associazioni riconosciute che se ne occupano, anche con attività di coinvolgimento diretto delle classi in campagne di tutela», è stato il commento della Lav. Che ha però voluto precisare: «Ci auguriamo che il punto relativo alla cura da prestare agli animali affidati alle classi non avalli, tuttavia, la pratica sconsigliabile di detenere esseri viventi nelle scuole, ma favorisca invece un atteggiamento di accoglienza verso colonie feline e animali liberi negli spazi scolastici aperti».
«Un importante passo avanti verso l’obiettivo di promuovere il rispetto degli animali e della biodiversità partendo dai banchi della scuola – è stato invece il commento della deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’ambiente – Nell’Italia di oggi è necessario che queste competenze facciano parte del bagaglio culturale dei giovani. Perché diventino adulti migliori di noi, perché certi barbari episodi di maltrattamento, anche ad opera di ragazzi, restino solo un ricordo, non ci sono armi migliori dell’educazione e della prevenzione. Ringrazio perciò il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e la sottosegretaria Paola Frassinetti, per avere opportunamente integrato le linee guida sull’insegnamento dell’educazione civica».