Nelle specie in cui si è evoluto l’apprendimento vocale, gli animali imitano e imparano canti e vocalizzazioni della loro specie ascoltandoli e assimilandoli dal gruppo sociale e familiare in cui crescono. Nonostante gli esperti conoscano bene queste capacità, un aspetto ancora relativamente inesplorato riguarda l’influenza che può avere il tipo di ambiente acustico a cui gli animali sono esposti ancor prima di nascere, come accade per esempio per gli uccelli che imparano a riconoscere i richiami mentre sono ancora all'interno delle uova.
In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Animal Behaviour, un gruppo di ricercatori si è focalizzato sullo studio dei diamantini (Taeniopygia guttata), una specie modello per investigare i meccanismi con i quali gli uccelli apprendono i loro canti, cercando di capire se la natura dei dei suoni a cui questi animali venivano esposti ancor prima di nascere influenzasse in qualche modo i processi di apprendimento dei loro canti dopo la nascita e le loro preferenze sociali.
In altri termini, questi uccelli quando sono ancora embrioni nell'uovo ascoltano passivamente l'ambiente acustico circostante oppure iniziano sin da queste fasi ad imparare e ad assimilare informazioni che possono risultare loro utili una volta nati e che ne condizionano il loro futuro comportamento?
Per riuscire a capire in che modo i diamantini si comportassero in tal senso, i ricercatori hanno selezionato 61 uova contenenti embrioni di diamantino ponendole sin dal 10° giorno di incubazione in due ambienti che differivano per gli stimoli acustici a cui erano esposti. A fare la differenza erano le cosiddette “heat calls” riprodotte in maniera artificiale dagli sperimentatori, che altro non sono che dei richiami ritmici prodotti diamantini adulti in contesti ambientali caratterizzati da alte temperature e che sono indice di un forte stress termico. Con questi suoni presenti nell'ambiente ed il fatto che questi siano connessi alla presenza di un ambiente difficile, i diamantini nelle uova riusciranno a ricavarne informazioni utili e, una volta nati, modificheranno di conseguenza il loro comportamento in modo tale da affrontare efficacemente queste problematiche?
Secondo l’ipotesi dei ricercatori, infatti, dato che questi richiami ascoltati sin da prima della nascita inducono delle risposte fisiologiche che preparano i piccoli diamantini a fronteggiare un ambiente difficile (in questo caso legato alle alte temperature) questo adattamento può avere effetti anche sulle loro capacità di apprendimento vocale e influenzarne l'andamento, ad esempio tramite modifiche del loro modo di esplorare l'ambiente circostante e di interagire con i propri simili, sino a modificare la predisposizione a sviluppare un certo tipo di personalità individuale, tutte caratteristiche che poi possono condizionare il modo in cui questi uccelli andranno a scegliere i propri "modelli di riferimento", ovvero gli adulti da cui scelgono di assimilare, imitare e impararne i canti.
Dopo la fase di esposizione alle heat calls durante l'incubazione delle uova e una volta nati, i diamantini seguivano il loro normale ciclo di crescita e socializzazione con gli adulti, una fase importante e sensibile dell’apprendimento vocale dato che è proprio nei 90 giorni immediatamente successivi alla schiusa che i nidiacei imparano e fissano i canti che ascoltano dagli adulti che li riproducono nelle loro vicinanze, come i genitori o altri conspecifici. Alla fine di questa fase di apprendimento, i diamantini ormai pronti venivano sottoposti a dei test di preferenza che misuravano il modo in cui gli stessi rispondevano ai canti che avevano avuto modo di ascoltare da piccoli, riuscendo in questo modo a capire da quali adulti avessero appreso i loro canti.
I diamantini che sono stati esposti alle “heat calls” quando ancora erano nelle uova, preferivano rispondere ai canti di individui adulti sconosciuti rispetto a quello dei genitori, mostrando dunque come questi ultimi non fossero stati scelti dai piccoli come modello di riferimento e come dunque questi diamantini avessero ampliato il loro raggio d’ascolto e apprendimento al di fuori della propria famiglia. Viceversa, i diamantini non esposti alle “heat calls” non mostravano alcuna differenza nella preferenza del tutor sociale, sia esso un genitore o un altro adulto. Come interpretare questi risultati?
L'ipotesi dei ricercatori sembrerebbe dunque essere stata confermata: i piccoli diamantini ascoltano dei segnali acustici che sono legati alla presenza di un ambiente sfavorevole sin da quando sono nelle uova e ciò induce delle modifiche reali nella loro fisiologia e nel loro comportamento dopo la nascita, fino a modificare il modo in cui gli stessi interagiscono nel loro ambiente sociale e il modo con cui instaurano le loro personali preferenze verso gli adulti dai quali sceglieranno i propri modelli di riferimento da cui imparare i canti. Ciò dimostra come i processi legati all’apprendimento vocale nei diamantini inizino sin da prima della nascita e come siano influenzati anche da specifici fattori ambientali.
Quello che le "heat calls" non modificavano però, era la preferenza verso i canti tipici della propria specie: entrambi i gruppi di diamantini, quelli esposti a questi suoni mentre erano nelle uova e non, pur essendo anche esposti alla presenza del canto di alcuni canarini sia durante l’apprendimento sia durante i test che misuravano le loro preferenze canore, non mostravano una predilezione verso questi e imparavano comunque i canti tipici della propria specie.
Resta da capire se l’effetto di questi suoni ascoltati dai diamantini quando sono ancora nelle uova e il modo in cui influenzano il loro comportamento e il loro apprendimento vocale una volta nati, abbia anche dei risvolti importanti per la loro vita adulta ed eventualmente per la loro sopravvivenza e riproduzione, aiutandoli ad esempio ad acquisire repertori canori più diversificati che possono essere utili a fronteggiare più efficacemente un ambiente mutevole.
Questi effetti sull’apprendimento vocale dovuti alla risposta fisiologica allo stress termico, potrebbero anche avere un peso specifico neutro ed essere semplicemente degli effetti collaterali dovuti al cambiamento fisiologico e comportamentale di adattamento allo stress termico, che i piccoli mettono in atto durante il loro sviluppo dopo aver acquisito nel periodo in cui sono nelle uova l’informazione legata alla presenza di un’ambiente caratterizzato da temperature elevate, grazie all’ascolto delle heat calls.