Un percorso di relazione e recupero dell’emotività che ha unito per dieci mesi cani e detenuti, ognuno con una storia diversa alle spalle: lo hanno realizzato la sezione provinciale dell’Enpa di Viterbo e la Casa Circondariale Mammagialla, con il finanziamento della Regione Lazio.
Il progetto, chiamato “Qua la zampa”, ha previsto un percorso terapeutico di conoscenza, relazione e interazione tra detenuti e cani provenienti da realtà differenti. Il lavoro si è strutturato in dieci mesi attraverso lezioni frontali e sessioni di prove pratiche, in cui i detenuti sono stati guidati da personale altamente qualificato.
Ma l’aspetto più innovativo di “Qua la zampa” è stata la realizzazione, da parte dei detenuti, di schede descrittive per due cani in cerca di adozione, Astro e Bianca, entrambi provenienti da contesti difficili. Nel corso degli incontri gli allievi del progetto hanno avuto modo di conoscere i due cani ed empatizzare con loro e hanno poi tradotto le conoscenze acquisite nella stesura delle schede che serviranno per trovare una casa ad Astro e Bianca.
Astro è un meticcio di quattro anni di taglia grande, nella sua scheda i detenuti scrivono: «È stato salvato da una volontaria Enpa quando aveva appena nove mesi. Era denutrito, con la rogna e le orecchie tagliate e presentava una brutta lesione all’articolazione coxofemorale che gli provocava problemi di deambulazione. Si pensava avesse poche possibilità invece, dopo tante cure, adesso gode di buona salute».
Nei dieci mesi vissuti a contatto con Astro, gli allievi del progetto “Qua la zampa” hanno imparato a conoscerlo come un cane docile che «ama esplorare, in passeggiata soprattutto, dove il guinzaglio per lui è sinonimo di una mano tesa verso il mondo da scoprire. Le migliori gratificazioni per Astro sono le coccole e farsi accarezzare».
Bianca, invece, è una meticcia sterilizzata di quattro anni. La sua vicenda è uguale a quella di tanti altri cani e assume un significato particolare soprattutto nel periodo di Natale: regalati da cuccioli e poi allontanati da casa una volta adulti. Su questo tema Kodami ha lanciato una campagna per le adozioni consapevoli nel periodo delle Feste con l’hashtag #Nontiscarto
Si legge nella sua scheda: «C’è stata una rinuncia di proprietà quando Bianca aveva solo due anni. Da allora le volontarie Enpa se ne sono prese cura, ma è ovvio che per lei si cerca una sistemazione migliore, una nuova famiglia capace di amare e capire che i cani non sono degli oggetti, ma esseri senzienti, che danno e devono ricevere amore e affetto».
I detenuti descrivono Bianca come: «Resiliente e con un bagaglio di risorse ancora da poter mettere in gioco. Bianca mostra una grande plasticità anche in situazioni emotivamente impegnative».
Scopo del progetto “Qua la zampa” era dare sostegno al benessere psicofisico dei detenuti mediante pratiche educative di sensibilizzazione a doppio senso (per detenuti e cani) che hanno mirato al recupero dell’emotività, al miglioramento delle capacità sociali e comportamentali dei detenuti.
Il percorso, inoltre, si è posto l’obiettivo di favorire il futuro reinserimento dei detenuti all’interno della società, stimolando anche il loro interesse per il mondo del volontariato. I partecipanti al progetto, inoltre, sono stati coinvolti nella campagna di prevenzione contro l'abbandono e nella promozione delle adozioni di cani meno fortunati da parte dell’Enpa di Viterbo.
I risultati del progetto saranno presentati martedì 19 dicembre alle ore 16 presso la Sala del Cunicchio della Camera di Commercio di Viterbo. Alla conferenza parteciperanno: Caterina Poli, project manager di Enpa Viterbo, il presidente Mauro Angelo Dino Chiarle, il veterinario Marco Cianchella, il veterinario esperto in comportamento Silvia Boni, l’istruttore cinofilo Nicola Carosi e il consigliere e volontario Enpa Alessandro Licci.
Sarà proiettato anche il video “Qua la zampa”, dedicato al progetto omonimo, a cura delle videomaker Ilaria Fochetti Scattastorie e Alessia Frangiamore.
Per informazioni e adozioni: 327 576 5265 – viterbo@enpa.org.