«I cuccioli di Amarena stanno bene e nel corso di questa ultima settimana si sono mossi molto sul territorio ripercorrendo spesso gli spostamenti effettuati con la mamma». Il Parco nazionale d'Abruzzo attraverso i suoi social ha aggiornato gli utenti rispetto alla sorte dei piccoli orsi marsicani.
I due cuccioli, di circa 8 mesi, sono rimasti orfani prematuramente della loro madre: l'orsa Amarena, uccisa a fucilate a San Benedetto dei Marsi, in provincia dell'Aquila, la notte del 31 agosto 2023. Da quel momento è iniziata un'intensa attività di monitoraggio da parte del Parco, l'ente che da decenni si occupa della conservazione dei marsicani, la sottospecie di orso più rara al mondo.
«I Guardiaparco, i tecnici e i Carabinieri Forestali li hanno osservati diverse volte durante il monitoraggio, ma i due animali sono anche stati avvistati, di sfuggita, da alcuni cittadini», fa sapere il Pnalm. I due piccoli, anche se hanno accesso l'interesse di moltissime persone, non saranno catturati. Come ricordato più volte, non si tratta di animali domestici, e anche se la loro sopravvivenza è a rischio, hanno dimostrato in più occasioni di essere capaci di nutrirsi autonomamente in natura.
Nonostante questo, moltissime persone, seppur armate di buone intenzioni, vorrebbero addirittura alimentare i piccoli, rischiando così di compromettere, forse irrimediabilmente, la loro capacità di procacciarsi il cibo autonomamente, e quindi di rimanere liberi in natura.
L'interesse morboso da parte della comunità ha scatenato però una vera e propria infodemia, cioè la circolaazione in Rete di una grande quantità di informazioni inesatte o false circa i due cuccioli. Un fenomeno che sta creando non pochi problemi a chi si occupa della comunicazione degli orsi marsicani: «In molti casi abbiamo riscontrato l'utilizzo di immagini di orsi, prese da motori di ricerca o da siti di stock di foto, che nulla hanno a che vedere con Amarena e i suoi cuccioli – chiarisce il Parco – Parallelamente, sono anche circolate molte foto vere, di Amarena e dei cuccioli. Foto scattate però mesi fa o, addirittura, foto dell'orsa con la cucciolata del 2020. Tali immagini, ripostate ora da chiunque e in continuazione, stanno restituendo una percezione distorta dei due cuccioli, come fossero ancora due animali selvatici di pochi mesi, piccoli e non autosufficienti. Una visione non corrispondente al vero che crea però nelle persone ulteriore apprensione e preoccupazione».